Il mese scorso la notizia del cambio di proprietà della Farmacia Comunale, oggi ‘San Carlo’. Ora la notizia che la Procura regionale della Corte dei Conti cita in giudizio l’ex direttrice Maria Bianca Ricci, 61 anni, residente a Boissano, “per sentirsi condannare al risarcimento a favore dell’Azienda speciale SAEL /Comune di Borghetto del danno di 2500 €.”. Un presunto ammanco emerso dal fatto che di 10.200 euro che dovevano essere versati in banca, le guardie giurate addette hanno dato atto di aver ricevuto 7.700 euro, ma la direttrice ha denunciato ai carabinieri di aver consegnato una busta con la somma da lei indicata. Sono tuttavia emerse alcune anomalie sulla circostanza che l’involucro fosse o meno chiuso ermeticamente.
Qualche anno fa un dipendente comunale di Ceriale era finito a giudizio, in sede penale, per aver utilizzato il fax per spedire documenti privati. Ci sono casi di pochi euro, insomma. Ma nell’amministrazione pubblica fa poca differenza. Per la dr.ssa Ricci la vicenda assume aspetti e contorni particolari per aver sempre avuto fama di persona rigorosa, ligia al dovere e in qualche caso si era anche messa contro la giunta comunale. Come documenta la rassegna stampa.
Insomma una funzionaria coraggiosa e risoluta quanto basta. Che cosa si addebita precisamente e che dovrà passare probabilmente al vaglio del collegio giudicante ? “Essere venuta meno ai compiti e doveri propri del direttore della farmacia e soprattutto del regolamento interno (art.16)… con un danno di 2500 euro cagionato alla Sael, azienda speciale del Comune”.
Poichè la pretesa risarcitoria non supera i 10 mila euro, la definizione può seguire il ‘rito monitorio’ previsto dal codice contabile. E che prevede debba essere sentito il pubblico ministero, nella fattispecie il vice procuratore generale che esprime il proprio avviso favorevole ad un’eventuale definizione del giudizio con decreto per la somma ritenuta congrua.
L’antefatto. Nel giugno 2014 la direttrice sporgeva denuncia contro ignoti alla stazione dei carabinieri di Loano. Faceva presente di aver consegnato, come era solita due volte in settimana, la busta contenente gli incassi della farmacia a guardie giurate della Fidelitas affichè fossero versati sul conto Sael presso la banca Alpi Marittime di Loano, L’ammontare di quel giorno era di 10.200 €. Tuttavia dopo una verificata contabile del giugno 2015 (un anno dopo) aveva rilevato l’ammanco. Ovvero era stato appurato che nella busta presa in consegna dalle guardie giurate vi erano solo 7.700 € versati in banca.
Si aggiunga che subito dopo il versamento la Fidelitas inviava una e mail per segnalare il minore importo rinvenuto nella busta e depositato in banca. La direttrice dichiarava di essere sicura di aver effettuato personalmente il conteggio del denaro il 26 giugno 2014 ed aver inserito 10.200 euro, senza ricordare esattamente dove aver riposto la busta (“presumibilmente in un armadio sito nel mio studio”). Che era di libero accesso a tutto il personale, compresa la donna delle pulizie. E ancora di non ricordare se la busta fosse chiusa ermeticamente sia quando l’aveva depositata nel suo studio, sia quando l’aveva prelevata per consegnarla alle guardie giurate.
La procura sulla base degli elementi in possesso ha invitato, nel giugno dello scorso anno, la dr.ssa Ricci, ora alle dipendenza della San Carlo, a depositare deduzioni e documenti. Al che ha chiesto di essere sentita personalmente. Nell’audizione del 25 novembre ha confermato i fatti denunciati ai carabinieri. Per la Procura contabile dal regolamento della Sael emergono compiti e responsabilità di colui che riveste il doppio ruolo di Direttore dell’Azienda e della farmacia per quanto attiene la gestione, il maneggio ed il controllo degli incassi. Dunque dagli esiti delle verifiche contabili e dalla documentazione agli atti “la dr.ssa Ricci “deve essere chiamata a rispondere dell’ammanco di 2500 euro per aver omesso di adottare le più elementari norme di prudenza e diligenza nella custodia degli incassi della farmacia”.