Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, tre sindaci incoronano ‘Re Carciofo’
Ultima ora: Leca razziati di notte 350 carciofi


Eccezionale evento di solidarietà e fraternità, piacevole compagnia, con aspetti goliardici, simpatia e solidarietà. Protagonisti tre sindaci: di Albenga, avv. Giorgio Cangiano, di Alassio, architetto Marco Melgrati e di Loano, dr. Luigi Pignocca laurea (1992) in Scienze politiche internazionali. Si sono ritrovati per le feste natalizie nella Cantina di Re Carciofo (quotatissimo punto di riferimento) per una cena di beneficenza pro famiglie vittime del ponte Morandi. Una delle decine e centinaia che si ripetono in ogni angolo della Liguria, dal mare ai monti e fuori regione. Famiglie che dovranno comunque essere risarcite dalle assicurazioni della Società Autostrade. Nel frattempo è di moda il buon cuore e la gara alla solidarietà. Speriamo che uguale trattamento sia riservato pure ai molti poveri, spesso silenziosi e ‘invisibili’, del nostro angolo di Liguria. ULTIMA ORA: Razziati di notte 350 carciofi dalla Società Agricola Enrico & Lanzalaco a Leca d’Albenga, la denuncia di Pinuccia Enrico, leggi a fondo pagina.

La divertente e spassosa serata si è conclusa con l’incoronazione del mitico Renzo Bellissimo a ‘Re Carciofo 2018‘, sperando che la promozione sia utile e presa sul serio anche dai produttori di carciofi della piana e soprattutto dai commercianti di verdura e dai consumatori. Accade infatti ormai abitualmente che sui mercati settimanali, nei negozi di frutta e verdura, primeggino carciofi provenienti da altre regioni, dalla Sardegna soprattutto. Anzi, a parte quei ristoranti usi mettere nel menù la dizione carciofi di Albenga, c’era una netta prevalenza e commercializzazione di prodotti extra piana ingauna. Anche perchè, al di la dei proclami e degli annunci, vecchi di anni (le organizzazioni agricole avevano promesso che sarebbe apparso un ‘marchio’ “In questo negozio si vendono ortaggi della piana di Albenga”), solo ora si sta riprendendo la coltivazione dei carciofi. Purtroppo la corsa alla primizia non sempre è sinonimo di qualità rispetto alla produzione vera di stagione, che rispetta cioè la stagionalità.

Al ‘Re Carciofo’ Bellissimo e alla moglie Vittoria si deve riconoscere il merito di ricordare, 360 giorni l’anno, che Albenga è anche sinonimo di carciofi che organolettica-mente non hanno uguali, soprattutto se coltivati in terreni sabbiosi. Se guastati appena raccolti, magari crudi, in insalata, oppure foglia per foglia, la parte più tenera, con l’intingolo d’olio extra vergine purchè non sia quello acquistato a 6-7 euro nel supermercato, comprato in Spagna o Tunisia, Marocco, a 2 euro al litro. Cosa che non accade con la garanzia della  autentica cucina di Re Carciofo. Sempre controllato, quando c’è da sedersi a tavola, dal buongustaio per antonomasia Fasano, re Silvio dei fotoreporter di Liguria.E RAZZIA DI CARCIOFI IN VISTA DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE.

PRESA DI MIRA AZIENDA AGRICOLA A LECA D’ALBENGA

Un carciofo dell’azienda Enrico reciso da ladri buongustai a Leca d’Albenga

Razzìa di carciofi nel campo della Società Agricola Enrico & Lanzalaco a Leca d’Albenga. Più di 350 capolini sono stati tagliati nella tarda serata da qualcuno che si è intromesso nella proprietà.

” Abbiamo subito dato l’allarme ai Carabinieri – spiega la titolare Pinuccia Enrico – ma ormai non c’era più nulla da fare. Probabilmente li hanno tagliati con le mani e lo hanno fatto portando via tutto, anche quelli più piccoli. In questo modo oltre al danno immediato che ci impedirà di dare seguito ad alcuni ordini importanti di questi giorni pre natalizi, ci hanno distrutto anche il raccolto delle prossime settimane”. Un furto eseguito in un periodo dove i carciofi sono autentiche primizie e rappresentano un ricavo importante per aziende come la Società Agricola Enrico & Lanzalaco .

” Già lo scorso anno avevamo subito un furto in aprile a stagione inoltrata – prosegue Pinuccia Enrico -. Quest’anno il danno è ancora più grave. I carciofi così tagliati non sono facilmente commerciabili, possono andare solo a specifici destinatari. Chi compra può ben capire che sono prodotti rubati e che dietro quel furto c’è un danno ingente per aziende che lavorano sul territorio”.


S.Fasano

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