Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Albenga, l’esposto (anonimo) che accusa Ciangherotti presidente di seggio e la segretaria Perrone. “Se la Procura…”


Nel pizzino incollato alla lettera inviata a trucioli.it è scritto: “L’esposto allegato è stato spedito, ai primi di giugno, ma né la Stampa, né Ivg. hanno avuto il coraggio di pubblicare…”. Nonostante due personaggi di primo piano sulla scena politica ingauna (per il dr. Eraldo Ciangherotti anche a livello provinciale e regionale), i fatti riportati in modo minuzioso, circostanziato, con l’indicazione dei nomi di testimoni. Non crediamo sia un ‘caso di coraggio’. Semmai di fronte all’anonimato, a firma ‘I Cittadini Onesti’, si è fatto ricorso alla prudenza, al rinvio in attesa di eventuali sviluppi. Ultima ora – Il segretario comunale di Albenga ha sospeso l’iter di vendita della farmacia comunale. La società che si è aggiudicata la gara risulta composta da una o due dipendenti comunali in carica (farmaciste) le quali potevano esercitare la prelazione in caso di vendita, ma non essere acquirenti attraverso una società ad hoc. Si va, dunque, verso l’annullamento della gara ? Nel parere sulle nuove linee guida sull’organizzazione degli uffici giudiziari al fine di una corretta comunicazione istituzionale, disposte dal CSM,  era presente un passaggio, che non risulterà nel testo finale  (ha reso noto lo scrittore Gianrico Carofiglio, ex Pm), nel quale si esplicitava che le indicazioni contenute nel documento non potessero costituire in alcun modo prescrizioni rivolte ai giornalisti, che, come noto, devono attenersi ad un unico principio, “pubblicare tutte le notizie di rilevanza sociale di cui vengono a conoscenza”.

E’ fuori discussione che l’esposto – non si è scelto neppure il metodo della firma apocrifa – inviato alla Procura della Repubblica, alla Corte d’Appello che designa i presidenti di seggio, a prefettura, all’Ufficio elettorale del Comune, ai carabinieri e alla Guardia di Finanza di Albenga, al Commissariato di P.S. di Alassio, agli organi di stampa, contiene aspetti clamorosi sul piano politico, al di là dell’esito giudiziario. Ovvero l’archiviazione o il processo. Oltre a Eraldo Ciangherotti la cui popolarità forse è seconda solo a quella che ebbe Angioletto Viveri, viene chiamata in causa la collega consigliere comunale di Forza Italia, Ginetta Perrone. Accusati di reati elettorali (presunti ndr), nel rispettivo ruolo di presidente di sezione e segretaria del seggio n 13.

Se è corretto e doveroso  rispettare la presunzione di innocenza della ‘verità giudiziaria’, appare poco opportuno che i garanti di seggi elettorali siano esponenti che praticano ed esercitano la politica e cariche elettive. Nonostante la ‘vecchiaia professionale’ è la prima volta che ci troviamo di fronte a un caso così eclatante, di natura elettorale e politica. Si aggiunga che Ciangherotti non è il ‘tipo’ che lascia correre, non teme, come ha dimostrato negli anni, di scontrarsi con i poteri, magistrati inclusi. Si aggiunga che dopo l’esperienza del compianto sindaco – zarina, Rosy Guarnieri, sarà lui a combattere una difficilissima contesa, alle prossime comunali, con un favoritissimo, nei sondaggi attuali, avv. Giorgio Cangiano bis. Nonostante la debacle locale e nazionale Pd, proprio in una città (1:998 voti, 15,2%), provincia, regione che aveva il record di parlamentari e due ministri di peso. E non ha giovato neppure la presenza di un Franco Vazio, che forse ha pagato di essere renziano e di aver ottenuto l’unico collegio sicuro. Penalizzato da una generale mancanza di contatto con il territorio, vedi l’elenco ed il numero di iscritti nelle varie sezioni locali. Un Pd incapace persino di contattare, rapportarsi con i contribuenti che versano al partito nazionale il 5 per mille.

E’ vero, al governo è più difficile cavalcare la protesta, il malumore, il malessere, però il gruppo dirigente provinciale e regionale hanno fatto assai poco per essere vicino alla gente, creare occasioni di lavoro stabile, rafforzare l’economia terziaria, l’agricoltura in particolare, le aree più disagiate dell’entroterra e della montagna. Si pensi che di fronte al dramma, alla catastrofe frane (ben 60 nel Comune di Erli), con il Pd al governo del Paese, si è lasciato ‘campo libero’ ai governanti della Regione di esibirsi in continue ‘passerelle’, annunci di stanziamenti regionali per le emergenze, attesa dei contributi statali, conferenze stampa e comunicati. Con quali risultati i cittadini interessati e coinvolti possono verificarlo di persona. Nessun ministro ligure ha ritenuto opportuna quantomeno una presenza di solidarietà, meglio se di impegni e di tappe da rispettare nella ricostruzione dei danni, nell’iter di stanziamenti statali. Forse ci siamo persino persi qualche dichiarazione, a proposito di Monesi, dell’on. Vazio dove decine di famiglie proprietarie di seconde case sono ‘sfrattate’ da due anni, in attesa della revoca di ordinanze, con la Liguria che ha erogato un milione di euro. Che dire della frazione Lavina di Rezzo. A che punto è la ricostruzione, i danni alla case demolite dalla furia delle acque e dall’improvvidenza dell’uomo.

Torniamo ad Eraldo Ciangherotti, alla sua abituale franchezza che a volte rasenta l’imprudenza o la ‘convenienza partitica’, che non ha difficoltà a rispondere a trucioli.it: “Ho saputo un paio di mesi fa da un giornalista dell’esistenza dell’esposto….non mi interessa leggerlo, quando e se sarò convocato in Procura darò tutte le spiegazioni alle domande che mi verranno poste. Sarò a completa disposizione”. Un Ciangherotti sereno si direbbe e che potrebbe aver dato una sbirciata a quanto sostengono i suoi accusatori. Un rischio serio lo corre, in tema di reati elettorali, nel ruolo di presidente di seggio, un rinvio a giudizio, una condanna anche non passata in giudicato potrebbero significare l’interdizione dai pubblici uffici o l’ineleggibilità, la decadenza.

Un Ciangherotti che basta sfogliare rassegna stampa e pianeta web, conquista la palma del combattente. Trovando peraltro una attivissima alleata ‘da combattimento’  in Ginetta Perrone del tipo: ” La toppa alle gaffe delle gaffe dell’on. Di Battista è peggio del buco…”. Per gli ‘accertamenti Tari’ nel caos, Ciangherotti e Perrone chiesero il commissariamento del Comune visto che  gli errori rischiavano di mettere a repentaglio il bilancio comunale. Più recente la denuncia per la scomparsa della storica fontana di Piazza Trincheri. La Perrone che nel 2013 aveva  lasciato per protesta la presidenza del Centro Aiuto Vita ingauno e che a proposito del Liceo Musicale di Albenga aveva definito infantile la presa di posizione di Maurizio Arnaldi (Pd).  Oppure un dossier a tre mani (Ciangherotti, Perrone e Guarnieri) per le sanzioni “ridicole alla Teknoserice‘, il degrado di Piazza Paolo VI, le carenze delle ‘spiagge libere attrezzate comunali’, la proposta, respinta dalla giunta Cangiano, di dedicare una strada alla ‘martire dei partigiani’ Giuseppina Ghersi, tredicenne di Savona ( e l’accusa: “Hanno vinto gli assassini”). La presa di posizione, contro i continui furti, dalle colonne del Secolo XIX. E le recentissime scuse di Ciangherotti  alla nobile famiglia albenganese Costa a proposito di reperti che sarebbero ‘spariti’ da Palazzo Cipolla e che la Soprintendenza ha smentito categoricamente. Da qui le scuse. Da ultimo Ciangherotti: “E’ veramente un peccato poter vedere la collezione dei 107 vasi in maiolica di Savona ed Albisola dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia, custoditi nelle sale della farmacia durante tutto l’800 e prima metà del ‘900, solo su un sito”.LA VICENDA DELLA FARMACIA COMUNALE

QUANDO ERA ALLE PRIME AVVISAGLIE


Avatar

Trucioli

Torna in alto