Trucioli

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Loano: ultimo viaggio per il ‘maresciallo Cacace’. Non si è arricchito, da pensionato dedito a cooperative sociali, sport, politica


E’ l’ultimo sottufficiale della Guardia di Finanza che ha comandato la Brigata di Loano (poi unita a Finale Ligure) portandosi con se ‘immancabili segreti’ di vita dedicata ad uno dei ruoli più sensibili e delicati della società civile. Da pensionato, invece, ha dato anima e corpo, finchè le forze l’hanno permesso, ad una ‘sua creatura’ (cooperativa sociale), al mondo dello sport dilettantistico, ai giovani, a Loano gemellata con Francheville, alla Pro Loco, al “Panathlon Club della Gallinara” (Alassio) ed una parentesi, non trascurabile, prima al Psi poi al Pdl e di candidato alle elezioni. Se n’è andato accompagnato da un centinaio di persone accorse anche dalle località vicine e da un folta rappresentanza di ex, del Corpo Militare che Orazio Cacace aveva servito tra gioie e dolori, come quando si trovò coinvolto (e prosciolto) in un delicato processo (primi anni ’70) che vedeva tra i protagonisti  Antonio Fameli. Successivamente lo choc dell’arresto del suo vice, con condanna passata in giudicato.

Il ‘maresciallo capo’ Cacace se ne è andato, con onore, a 89 anni

Orazio Cacace  era solito muoversi per la città in sella ad un motociclo, sede di ‘lavoro’ in cooperativa nei locali del Kursaal, figura popolare non certo solo tra i giovani. Per i loanesi ha avuto la stessa popolarità del mitico e compianto maresciallo Giuseppe Pantè comandante della caserma dei carabinieri di Loano quando si estendeva a Borghetto e Val Varatella. Anni di rapine, sparatorie, delitti, incendi dolosi ad attività, spedizioni punitive e l’allora giovanissimo cronista che ora scrive queste righe, non aveva vita facile, costretto a girare armato, guardarsi sempre alle spalle, evitare certi luoghi. Il fotografo del giornale, Renato Esposito, abitava ad Albenga dove era titolare di negozio; aveva smesso causa minacce, danneggiamenti, intimidazioni, di fare le foto agli arrestati che uscivano dalle caserme, troppo pericoloso. Compito che restava al giornalista.

Cacace lavorava su altri fronti: l’evasione fiscale, la pratica più diffusa da una buona fetta dei contribuenti, poi le frodi, banconote false, il contrabbando di sigarette allora piuttosto fiorente, le scorte armate per il trasporto di valori al Monopolio di Stato della famiglia De Michelis (oggi il nipote Luca è presidente provinciale e regionale di Confagricoltura) che si trovava sull’Aurelia, all’incrocio dei Gazzi dove ora sorge una fiorente attività di un commerciante cinese.

Il maresciallo Cacace, l’imprenditore di Savona, Marino Bagnasco, originario di Cengio, classe 1927, che è stato Consigliere della Banca d’Italia, dal 1972 Membro del Rotary ed associazione che promuovono interessi culturali e sociali, ha lasciato al figlio una delle maggiori eredità immobiliari e di terreni della provincia; il colonnello Murru comandante della Guardia di Finanza della Provincia di Savona, il colonnello Zappia, comandante provinciale dei carabinieri (foto archivio trucioli.it)

Il maresciallo Cacace che col suo garbo, senso del dovere,  discrezione, signorilità, ottimo commensale, aveva contatti quotidiani, nel giro di cronaca, con il corrispondente del Secolo XIX e successivamente de La Stampa quando si diede vita alle pagine locali. Non mancavano, certo, i momenti difficili, lo scambio di idee ed informazioni che a volte toccavano note dolenti come le verifiche fiscali, gli accertamenti, il chiacchierio di certi contribuenti dove poteva capitare il graduato o il sottoposto chiacchierati. Fiamme Gialle, da sempre, l’Istituzione più temuta e al centro di tanti misteri della Prima Repubblica come ricordava in un editoriale, ad hoc, l’allora direttore de la Repubblica, Eugenio Scalfari.

Eppure Cacace, contrariamente ad altri colleghi, soprattutto di grado superiore, non ha lasciato ville, patrimoni immobiliari, investimenti in attività balneari e commerciali, non aveva conti nei paradisi fiscali, non intestava beni ai famigliari. Se n’è andato e la sorte ha voluto che i figli abbiano pagato, al di là dei manifesti, anche due necrologi ad Ivg.it con il quale c’è una rapporto commerciale con la prima impresa di Onoranze funebri della Provincia, sede e maggiore azionista a Loano. Tutto sommato Orazio si era guadagnato altro che annuncio funebre gratis ! Poco importa se lo stesso web on line pietrese, letto da tutti i loanesi, abbia scritto che Cacace è stato “comandante  di Finanza  nell’Albenganese”. Poco importa se abbia totalmente ignorato l’impegno politico che ha caratterizzato per qualche anno la vita pubblica del ‘personaggio Cacace”, la sua candidatura alle comunali e alle provinciali.

Orazio Cacace con l’avv. Piero Vignola, classe 1936, compleanno il 12 agosto, e l’amico Provaggi (foto archivio trucioli.it)

Ormai le memorie storiche, a Loano, sono passate di moda, non servono più a nessuno, anzi meglio non averle, non farne uso, si hanno più amici, si è più riveriti e considerati. L’educazione ai giovani offre altri valori, a cominciare da un giornalismo che non è al servizio dei lettori, ma di chi è in grado di assicurarti un qualche vantaggio, qualche opportunità, commerciale o di lavoro. Ti gratifica di elogi anche con i congiunti.

Non ci dilunghiamo sull’impegno, discusso e discutibile, opinabile che ha contraddistinto ‘l’ex maresciallo Cacace’ negli anni della laboriosa ed impegnativa pensione, il suo carisma, il suo mettersi sempre a disposizione, il suo essere tifoso per questa e quella causa, ci sono alcuni articoli che raccontano nell’immenso archivio di internet. Non potevamo scrivere la pagina finale, il triste giorno dell’addio che ci accomuna tutti, le presenze significative alle esequie con il sindaco Luigi Pignocca quasi a rappresentare la comunità. Il gagliardetto della sezione finanzieri in congedo di Albenga. A noi, ormai prossimi all’ultimo traguardo terreno, non resta che dare testimonianza della bontà, del rispetto del ruoli, del non essere arrogante, vendicativo, che ci  ha visti, con Cacace, magari su fronti opposti, in disaccordo. Ciò che alla fin fine resta è  lasciare ai propri cari (i figli Franca e Francesco, i nipoti Giacomo e Alberto) quel detto: non ti dovrai vergognare della mia eredità materiale e morale, del mio esempio di vita. (l.c.)

I famigliari del maresciallo Cacace all’ingresso della chiesa di Loano durante le esequie preceduti dal Giancarlo Munari, di profilo, titolare di Pomepe funebri e che del defunto fu compagno di partito e buono conoscente

ALCUNI RITAGLI STAMPA DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT

….Nel coordinamento del Pdl loanese figuravano Domenico Anselmo, tassista (area An), Adriano Baldini, tecnico alla Sca Srl, servizi ambientali associati di Alassio e commissario provinciale della Croce Rossa; Monica Berton, – il papà era stato segretario Dc e consigliere – Rinaldo Bollorino(ex assessore, all’epoca caduto in disgrazia), Orazio Cacace (il decano, ex comandante della Brigata di Loano della Guardia di Finanza), Silvia Della Valentina (il papà è stato il più taciturno segretario cittadino della Dc), Nella Di Cicco (supervotata nella lista Dc, anni ’70, con successo personale, presidente Age di Loano, Associazione genitori italiani), Stefano Ferrari (maresciallo dei carabinieri in congedodue volte presidente del Simone Stella), Francesca Galati (lunga militanza, vedova di Alberto Galati, imprenditore edile, noto esponente locale e provinciale del Pli), Giovanni Paolo Paganelli (considerato il più gratificato, sotto ogni aspetto, per il potere accumulato nei Servizi Ambientali consorziali con sede a Borghetto), Elena Pappalardo (figlia dell’indimenticabile e stimato avvocato liberale), Renzo Vaccarezza , imprenditore edile di successo, già consigliere democristiano anni ’70 e tra i più fidati consiglieri del nipote sindaco-presidente Angelo Vaccarezza.  Bernardino (Ino) Tassara, portavoce (in parte) dei Bagni Marini e Daniela Vacca, già capogruppo consiliare, un’ottima clientela nella sua agenzia immobiliare di corso Roma. Infine, il giovane brillante avvocato Alessandro Vignola, con avviato studio a Pietra Ligure.

…….Infine onore al merito del decano, il popolare Orazio Cacace che il 26 luglio compirà 84 anni,  in forma smagliante, dopo essersi privato della sua creatura-cooperativa.

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Loano, la Coges, è tutt’altra cosa sul fronte politico-partitico-affaristico. Intanto ha uno storico presidente che con le sue 82 primavere resta esempio di attivismo, dinamicità, intraprendenza, potere. Un personaggio popolare oltre i confini cittadini. Per anni è stato il maresciallo capo della Guardia di Finanza del comprensorio loanese. Un bagaglio che gli è valso la carica di Vice presidente della sezione finanzieri in congedo di Albenga.  La seconda vice presidenza è del “Panathlon Club della Gallinara” (Alassio). La terza carica onorifica scaturisce dal ruolo di tesoriere della Pro Loco di Loano. La quarta, forse la più datata, Presidente onorario del basket dilettanti. Lui che rappresenta la gloriosa storia della pallacanestro cittadina. Gli annali d’oro del Trofeo delle Palme.

Testimone di tante “battaglie” di una squadra e di una tifoseria che nel ponente ligure non aveva pari. Il prof. Claudio Almanzi di Albenga definisce Cacace “inossidabile presidente, grande uomo di sport, dirigente di rilievo del Panathlon e della pallacanestro ligure, capace di organizzare anche l’evento più importante che il Comune di Loano ospiterà nel 2011, i Global Games, manifestazione sportiva di assoluto rilievo dopo i Giochi Olimpici”.

Il cav. Orazio Cacace, persona affabile ed infaticabile, educata, amante della buona cucina e della tavola, noto nel mondo della politica locale. Non ha mai scelto di nascondersi, simpatie socialiste, veterano tra i 283 fans club che hanno offerto il loro volto al gigantesco manifesto elettorale: “Vaccarezza presidente” (della Provincia).

Cacace candidato alle elezioni provinciali, nel collegio di Loano, per il Nuovo PSI, con point in via Aurelia 180. Cerimoniere e onori di casa nei locali del glorioso Bar Gelmo in occasione della visita di Stefania Craxi (figlia del leader socialista ed ex presidente del consiglio morto in “esilio”) a sostegno della candidatura del sindaco Vaccarezza a primo cittadino della Provincia di Savona.

Se il Nuovo Psi avesse raggiunto il quorum per Orazio Cacace sarebbe stato un nuovo impegno, oltre a ciò che rappresenta una vera e propria cartina di tornasole, ignorata dai mass media, fin troppo riservata potremmo osare.

Giovanni Paganelli

CHI COMANDA NELLA COGES

Non abbiamo fatto visure alla Camera di Commercio di Savona, non abbiamo spulciato i bilanci, né “violato” l’archivio storico della Cooperativa Coges. Possiamo raccontare e descrivere quanto siamo riusciti a sapere attraverso più fonti. Intanto la Coges è soprattutto “Cacace presidente”, memoria storica, promotore ed attore, parafulmini. Con sede ed ufficio, da sempre, nel Palazzo del Kursaal, sul lungomare Roma. Edificio pubblico della Città di Loano. Rimesso a nuovo e decoroso.

Una curiosità, definiamola cosi? La Coges non ha mai pagato affitto, né quando svolgeva un’attività limitata e ben definita (parcheggi), né dal momento in cui si è evoluta, estendendo l’azione al settore delle spiagge, delle imprese di pulizie e…. A fianco di Cacace presidente, ci vengono indicati (e non sono misteri) Giovanni Paganelli, detto Paolo, 55 anni, con la moglie nel ruolo di impiegata della cooperativa stessa. Paganelli, abbiamo già scritto, vanta un’esperienza in consiglio comunale (capogruppo del centro destra). Non è stato rieletto nel 2001; il suo autorevole “sponsor” (Vaccarezza) lo ricompensa a direttore generale (un periodo anche amministratore unico, carica poi soppressa) della “Servizi Ambientali”. Un tesoretto ricco di buone prospettive e progetti.

In Conges, un ruolo attivo viene riconosciuto ad un altro cittadino benemerito dello sport, strumento educativo ed aggregazione per giovani: il rag. Aldo Rossi di Borghetto S. Spirito


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