Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale, la sfida di Romano: perché ho detto no alla ‘lista unica’ e alla proposta del grillino


Luigi Romano, un ‘veterano’ che torna sulla scena politico – amministrativa di Ceriale: 4 anni di opposizione all’epoca di Cerruti sindaco, 5 anni da vice sindaco con Piero Revetria, 3 anni da consigliere. Mamma cerialese (dei Maglione), papà uno della folta comitiva degli emigrati da Cetara, come altri cognomi: Zaccaria, Trevisano. E come altri nuclei famigliari ora uniti magari da parentele. Sono una settantina gli imparentati tra Repetto, Pastorino, Sciutto, Borzoni, Baglietto. Un bacino di potenziali elettori e comprende lo stesso candidato ‘forte’ Nicolangelo D’Acunto. Non era forse giunta l’ora, anche per Ceriale, di una lista unica, coesa, all’insegna della competenza, meritocrazia, affidabilità, zero conflitti di interesse, ma soprattutto della riconciliazione ? Trucioli sull’esperienza  positiva di Laigueglia Unita ed altri comuni dell’entroterra imperiese e savonese, già a Borghetto S. Spirito, aveva ‘suggerito’ di puntare decisi alla coesione. Uniti si è più forti e si conta di piu in Regione, con i parlamentari liguri.

Luigi Romano, un passato di 12 anni da vice sindaco e consigliere comunale di Ceriale, torna capeggiando una lista civica: non ho mai avuto tessere di partito.Sarai lui il nuovo sindaco?

Uniti per affrontare non le rituali sfide elettorali, con epilogo di vincitori e vinti, delusioni magari cocenti,  scenari di consigli comunali deserti nello spazio riservato al pubblico (non assistono più, salvo vere eccezioni, neppure i corrispondenti locali di giornali e web, contrariamente a quanto avveniva fino agli anni ’70 con anziani o giovani cronisti, era quasi un obbligo – dovere). Con la maggioranza consiliare che marcia da rullo compressore, la minoranza ridotta al ‘prendere atto’ della sua impotenza, rassegnarsi, spesso disinteressarsi “intanto non cambia di una virgola”. C’è  una vulgata dei politologi: La politica ci vuole divisi. E’ dove meglio sguazzano i professionisti della politica. Del resto non a tutti i comuni mortali – lo sanno bene molti impiegati, operai, lavoratori, pensionati – può capitare un assegno mensile di 2 mila euro netti che spettano al sindaco di Ceriale (niente in confronto ai 13- 14 mila euro netti degli assessori regionali, dei parlamentari), 1260 euro al vice, mille ad ogni assessore. Certo dipende  dall’attività che uno svolge nel pubblico e nel privato. Chi ha fatto esperienza,  sul campo, assicura che oggi un sindaco, paesini esclusi, deve essere a ‘full time‘, meglio se ha preparazioni culturale, amministrativa e indipendente economicamente. Tutto di guadagnato, anche per la comunità, se è esente da conflitti di interesse e  risponde dell’operato alla sua coscienza, ai suoi concittadini e non già a catene di comando e di potere, oltre i confini comunali, a volte aree inconfessabili e ‘unite’ da un giuramento massonico che lo Stato non riconosce, anzi vieta in molti casi.

Il mitico e compianto Il Baffo di Ceriale spesso ospite di Mike Buongiorno in Tv durante una premiazione

Parlavamo della comunità cetarese di Ceriale. Si è arrivati alla terza, quarta generazione. I primi (fine anni ’40  e anni ’50) in buona parte non sono più in vita. Erano pescatori con le cianciole, c’è chi arrivava nel nostro mare solo per i mesi di pesca alle acciughe. C’erano pescelle col carrettino: “Belle bughe donne !….”. Da bambini, a Peagna, facevamo a gara, di sera, a chi contava più lampare al largo. Al venerdì le nostre nonne o le mamme raggiungevano il capoluogo per comprare il pesce fresco. Dopo l’agricoltura, la pesca era senz’altro la seconda attività in termini di occupati, seguita dal lavoro estrattivo della ‘terra rossa’. Erano gli anni in cui iniziava a svilupparsi il turismo forestiero (tedesco soprattutto, olandesi) nel campeggio di levante della pineta fino in riva al mare. Gli anni del mitico bar Napoleon (due fratelli, Il Baffo di Ceriale), del Pirata ristorante e bar dove d’estate si ballava all’aperto, bar Roma, bar Sati della famiglia Cavalli (lui è stato vice sindaco), del ristorante Lanterna Rossa, Manuela (oggi ha sede il pastificio San Giorgio), due alberghi (Torelli e Miramare) sei locande (Aurelia, Delphis, Ilda, Lanterna Rossa, Scharkiin, Villa Iolanda, sette campeggi, 11 stabilimenti balneari. Gli anni del boom, del centro storico animato, inizialmente abitato dai migranti di modeste condizioni sociali, si è via via arricchito per poi conoscere, dalla fine degli anni ’90, l’avvio del tonfo, il suo svuotamento, ristrutturazioni in seconde case. Ceriale che al di là del bilancio, a suo dire super positivo, dei dieci anni dell’amministrazione Fazio, floricoltore già operativo nella Coldiretti e in politica da giovanotto, precede solo Borghetto S. Spirito tra i fanalini di coda della Riviera di Ponente, da Varazze a Ventimiglia.

Perchè dunque non tentare un ‘governo’ di ‘salute pubblica’ (lista unica) per recuperare pure contro le disuguaglianze sociali ? Lottare uniti contro le emarginazioni, il malessere diffuso, un senso di rassegnazione ? Dice Luigino Romano candidato di una delle tre liste civiche: “La lista unica mi è stata subito proposta da Luigi Giordano, non ho avuto remore, non credo a questa formula, non mi convince, non la ritengo percorribile”. E allora ? Romano: “Eravamo, credo a maggio dello scorso anno, un gruppo di amici che ritengo persone corrette, animate da buoni propositi per Ceriale, mi ha chiesto di scendere in campo con una squadra capace di dare un colpo d’ala al paese, un cambiamento, una svolta. Ci ho riflettuto non una, due, tre volte. Sono trascorsi mesi prima che decidessi di accettare. Pensavo ormai di essere fuori dai giochi. Verso settembre, ottobre, ho sciolto la riserva. Ci sto, ma a certe condizioni. Del tipo a parte Eugenio Maineri tra i primi a proporsi e dirmi che da tempo si erano guastati i suoi rapporti in giunta ed in maggioranza, a parte il mastino Giordano, gli altri candidati li sceglievo io.”

Forse non è proprio così, anche Giordano dice che due sono schierati con lui. Romano nella vesta di allenatore e capitano che sceglie ed esclude ? Non abbiamo mai creduto che ‘veti personali’, ‘questioni personali’, personalismi, possano fare da collante e squadra vincente. Senza andare lontano nel tempo e nella geografia, l’ultimo esempio della disfatta a Borghetto è stata eloquente. Il candidato Villa, alla sua terza esperienza, pare ispirato da ‘menti superiori’, ha finito per illudersi che con quella squadra, con altre due liste a competere, con il suo passato leghista, l’avrebbe spuntata sulla lista ‘modello Toti – Rixi‘ e dei camici bianchi con a capo un ammiratore di Macron, pure finito in minoranza.

Questo preambolo porta ad una domanda secca a Romano: perchè ha subito escluso il geometra Nervo ? O io o lui…reciproco. Perchè non fare tesoro dell’esperienza, del ‘bacino’ elettorale, della sua presenza da abitante di Peagna, impegnato nel volontariato parrocchiale, negli ‘Amici di Peagna’ ? E’ vero, come ricordava l’ex corrispondente de La Stampa, Angelo Fresia: Nervo tra alti e bassi, pare che in un certo senso non si fosse neppure impegnato a dovere nella penultima campagna elettorale. Inutile star li a ripetere le ragioni per cui, secondo Romano, dopo essersi sempre adoperato a tendergli la mano della collaborazione (… pure nipote di un mio ex cognato‘), ha ritenuto impraticabile la collaborazione, divisi. “Cinque anni fa ero già in procinto di candidarmi e per non ‘urtare’ Nervo avevo fatto un passo indietro – aggiunge Romano– ; l’ho fatto votare dai miei elettori che possono testimoniare, sono sempre stato corretto nei suoi confronti  e devo ancora capire il motivo della sua avversione verso di me”.

Il prof. D’Acunto unico candidato sindaco presente alla serata promossa dal Meetup con Rodolfo Sanna e una dozzina di cittadini presenti (foto Silvio Fasano)

Romano parla della sua squadra, del ‘cambiamento’ vero, D’Acunto però ha fatto piazza pulita della precedente maggioranza che sosteneva Fazio. Non uno è stato ricandidato.

Romano: “Maineri ? Lo giudicheranno gli elettori, utile sapere che fino all’ultimo è stato cullato dal gruppo D’Acunto. Quanto a Giordano credo sia l’unico consigliere comunale che ha svolto la funzione di ‘sportello del cittadino’, cosa che peraltro vogliamo istituire in caso di vittoria per andare incontro ai bisogni della gente, dell’uomo qualunque. Giordano ha un seguito di elettori che non dimenticano facilmente il suo attivismo nella vita socio amministrativa, la sua disponibilità…. Forse bisognerebbe dire che D’Acunto non è proprio novellino, presunzione a parte. E’ sulla breccia dai tempi del sindaco Braggio, della crisi Revetria, aveva la delega alla Cultura. …. Gli anni della strana sorte degli antichi basoli…”.

Non pretendiamo la verità assoluta, ma è doveroso da cronisti ricordare che, in questi anni, di Romano impegnato nella società civile cerialese non si è letto una riga, mai visto neppure sul lungomare, nel centro storico, ad un evento, manifestazione. D’Acunto ha posto l’accento persino sulla residenza ad Albenga. Romano: ” Ripeto sono gli elettori a giudicare, posso dire che ho preparato il mio ritorno alla vita pubblica, senza aver mai preso una tessera di partito, con largo anticipo. Ho incontrato tutti i candidati, ho ascoltato, approfondito, riflettuto. Ci sono ottime persone e credo che avranno un buon successo personale quanto a preferenze. A Peagna siamo in qualche modo rappresentati dall’ottima Valentina Molli.  Laurea in architettura, la passione all’insegnamento “. Se le informazioni sono esatte, sarebbe la fidanzata del figlio di Ivo Valgiraldo che è stato un ‘libero’ consigliere comunale (si era anche dimesso dopo un certo periodo), è stato attivo presidente di  Coldiretti di Ceriale, lavoro e casa, casa e lavoro, senza feste comandate. Entrato da tempo in rotta di collisione proprio con il sindaco Fazio. A Peagna, Romano può contare su Marilena Costa, ottima esperienza in consiglio comunale, poi la scelta di estraniarsi.

Le priorità di Romano candidato a sindaco ? “La macchina comunale, iniziando dall’ufficio tecnico; la sicurezza, la videosorveglianza che deve essere collegata con il comando vigili; le spiagge libere, non sappiamo se quest’anno riusciranno a grigliare prima della stagione estiva. Una spiaggia anche per chi ha il cane, oggi sporca e mai curata dovere. Non si può solo installare cartelli di divieti per far ripartire il turismo…”, leit motiv comune ad ogni lista. Intanto Ceriale è di fatto senza alberghi, i due due stelle esistenti meriterebbe una medaglia d’oro alla resistenza.

E la storia di non aver accettato il confronto tra candidati promosso dal referente di Meetup Ceriale, Rodolfo Sanna, impiegato informatico del Comune di Savona, che negli ultimi mesi pare si sia distinto nei ripetuti attacchi al consigliere Luigi Giordano…? Colpevole di che ? Dice Romano: “Io credo che i confronti debbano essere fatti innanzitutto da chi fa giornalismo ed informazione. Credo che negli ultimi anni l’abbia fatto, nelle maggiori città, Savona inclusa, la testata giornalistica Ivg.it che è anche la più seguita e diffusa (In precedenza lo faceva Il Secolo XIX ndr). Meetup Ceriale con il signor Sanna poteva  semmai contattare tutti e tre i candidati con un certo anticipo, concordare tempi ed modi. Invece siamo stati contattati all’ultimo momento per chiedere cosa ne pensiamo…Dico subito che io avrei delegato il consigliere Giordano …lui mi ha fatto osservare che via Facebook continuava a ricevere attacchi proprio da Sanna.... Bene anzichè il 29 maggio martedì, siamo stati avvertiti che il confronto sarebbe slittato al 4 giugno. E’ successo che Giordano, bersaglio numero uno  del grillino, ha declinato l’invito anche lui. Risultato finale ? Abbiamo visto seduto, solitario, il candidato D’Acunto che spera di attirarsi l’elettorato di Sanna, In quanti erano ad ascoltare  quella sera e chi ?  Sanna si candidi, avrà un plebiscito…..!?”.

Rodolfo Sanna del Ceriale in Movimento, impiegato informatico del Comune di Savona


E la futura giunta, in caso di vittoria? Romano: “Non terrò conto solo di chi prende più preferenze, ma anche le capacità, le competenze, credo che amministrare un Comune significhi anche  avere un bagaglio di esperienza e conoscenza della macchina comunale”. Avete candidati con potenziali conflitti di interesse ? Romano: ” Credo proprio di no, la stessa cosa non possono dirlo le altre due liste”.

Noi avremmo voluto, per tutti i candidati sindaci, i candidati consiglieri, chiedere durante un confronto la dichiarazione dei redditi, le proprietà (auto ed immobili), quanto hanno speso o spenderanno per la campagna elettorale. Un copione che Ivg.it non ha mai seguito e del resto raccoglie legittimamente anche pubblicità elettorale da chi può permettersi di spendere. A nostro avviso anche questi dati dovrebbero entrare nella voce trasparenza fin troppo abusata, se è vero che accade di consiglieri che non segnalano, nelle città dove è previsto per regolamento, neppure la denuncia dei redditi, altri pare senza lavoro, disoccupati perenni, altri ancora una cifra al limite della sopravvivenza e dei poverelli. Ben altri discorso il tema di quanto ogni candidato spende. Meglio non dilungarci.

L.Cor.

 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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