Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Grazie Ceriale! Ma per chi (non) voto?


Chi segue i talk show televisivi ricorderà due parole comuni a tutti o quasi dei ‘professionisti della politica’. Eccole: ‘premesso che..’. Ci sia concessa anche a noi, ultimi mortali, di premettere quella ‘storia di Ceriale’ che forse molti  dimenticano e tanti giovani forse ignorano. Nel 1970 l’allora Azienda di soggiorno con il presidente il cav. uff. Carlo Camino – socialista,  il ‘politico’ che ha fatto più carriera nella vita pubblica da vice presidente della Provincia a presidente del Comitato Provinciale per la caccia, all’epoca con oltre 15 mila doppiette – diede alle stampe un ‘volumetto’ scritto da Nello Cerisola e al quale collaborarono Giovanni Magnetto, Emilio Ravina, Giuseppe Vairo. 4 mila copie. Le conclusioni finali ? Andrebbero rilette, per non dimenticare, per meglio capire dove siamo arrivati e perchè. E con quale oculatezza, preveggenza siamo stati amministrati. E chiedersi, indossando le vesti di ‘Frate indovino’, cosa ci sia dietro alla sbocciata vocazione di tanti cerialesi impegnati nella ‘questua’ del ‘votami e non ti pentirai’.

Nell’anno del Signore 2018, andiamo in brodo di giuggiole, a leggere programmi e promesse dei tre valorosi schieramenti, persino il ritorno all’impegno militante dei ‘grillini’ targati Ceriale. Noi che rappresentiamo, magari indegnamente, una voce fuori dal coro, avremmo preferito vedere tutti  “volare alto‘, si suole dire. Non sulla luna, ma tra priorità e modello di sviluppo del paese. Invece ? Siamo di fronte all’ennesimo grande pasticcio elettorale ? Quale dovrebbe essere la via maestra, il faro che illumina, il percorso più saggio ?

Primo: i problemi di Ceriale affrontati in una visione comprensoriale e intercomprensoriale come accade nelle realtà più emancipate della stessa Europa. Rinchiudersi sotto il campanile ci sembra miopia, fare autolesionismo, alla stessa stregua di chi vuole riportare all’isolazionismo nel vecchio continente. Serve solo a chi vive di politica predicando di fatto una supremazia ariana, sfoderando la difesa di questo o quel interesse di settore. Pensiamo, invece, all’acqua pubblica, alla ferrovia, al depuratore (c’è chi si batte contro l’ampliamento in modo da escludere Albenga ed il suo interland), all’Aurelia bis, alla risorsa e conservazione dell’arenile, alla sinergia con l’entroterra, allo sviluppo urbanistico, dunque perseguire una liaison con la confinante Albenga (che, a sua volta, dovrebbe coltivare gli stessi obiettivi programmatici).

Secondo: come va sostenendo nella sua campagna elettorale, a candidato sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ex ministro ed un’esperienza unica tra i politici liguri, è indispensabile che i Comuni del ponente pongano al centro la questione ‘viabilità e mobilità’. Che senso ha riempire i programmi per il rilancio del turismo quando abbiamo il cappio al collo di un’unica autostrada ormai alla paralisi ogni fine settimana, non parliamo dei ‘ponti’, del periodo estivo. La vecchia Aurelia ridotta ad caos imperante, il trasporto pubblico in ginocchio. Le comunità locali, secondo una sana logica di democrazia, dovrebbero farsi promotori per quel detto, le istanze hanno più forza ed autorevolezza se partono dalla base.Invece si attende la ‘manna’ dall’alto. Serve dunque spingere al massimo per l’autostrada Albenga – Carcare – Predosa o Albenga – Ceva.

Terzo: indispensabile un razionale ed efficace coordinamento sul territorio (intercomprensoriale) della polizia urbana. Abbiamo scritto la scorsa settimana (vedi…….) della ‘centrale unica dei vigili di Finale, Loano, Albenga’. Che senso ha, se non una evidente penalizzazione, l’esclusione o l’autoesclusione di Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Borghetto  S. Spirito e Ceriale ?

Quarto: c’è chi fa a gara ad estrarre dal cilindro del cappello, questo o quell’assessorato, peccato sia sempre ignorato l’assessore per la ‘politica comprensoriale’ che non può essere uno arrivato per caso..

Quinto: creare, promuovere tutte le condizioni favorevoli per nuovi posti di lavoro per giovani, per le donne, attraverso incentivi alle aree artigianali, inutile impedire nuovi centri commerciali nella zona di ponente (Mercatò da lavoro a 70 dipendenti fissi, Lidl a 23, con il Comune le tre maggiori aziende del paese, con l’aggiunta del Parco Acquatico Le Caravelle che offre opportunità stagionali per una cinquantina di persone). Si aggiunga l’importanza di accelerare Lavori pubblici, infrastrutture e pare un logico suggerimento, quello del consigliere comunale Luigi Giordano, di costruire una residenza protetta per anziani, visto l’età e l’andamento demografico della popolazione residente.

UN PASSO INDIETRO: CERIALE IERI – Riportava il testo del libro di storia: “La popolazione di Ceriale, fino a questi ultimi decenni, non subì sostanziali modifiche, aggirandosi attorno al migliaio di unità nel capoluogo ed a poche centinaia nelle frazioni. Siamo passati da 1000 nel 1827 a 1507 nel 1929…. a 2.279 nel 1951, a 2602  nel censimento del 1961. Suddivisi in 2071 a Ceriale, 95 a Peagna, 48 a Muragne e 388 in case sparse.  In quest’ultimo dopo guerra, pur continuando lo sfruttamento agricolo della favorevole piana con la produzione ed il commercio di prodotti ortofrutticoli (pomodori, carciofi, asparagi violetti, verdure e primizie in genere coltivate in serre;  ed ancora pesche, albicocche, cachi e con la floricoltura in località Muragne, Ceriale divenne un centro balneare con notevole movimento turistico, favorita dalla vasta spiaggia rettilinea, ghiaiosa e sabbiosa, lunga 2600 metri e larga 4m. mentre le attività industriali figurano soprattutto l’industria cantieristica da diporto e quella dolciaria”.

Già a fine anni ’60, con l’esordio nel giornalismo locale (La Settimana Ligure – La Nuova Liguria – Il Secolo XIX – trucioli savonesi- uomini liberi e da ultimo trucioli.it) abbiamo vissuto la ‘trasformazione‘, una corsa alla speculazione immobiliare e aree edificabili sull’altare del massimo profitto: affari&partitocrazia. I primi palazzi, fronte mare, sul litorale di levante (sindaco dr. Francesco Merlo, Dc) ad opera di un ex partigiano di fede socialcomunista, quindi l’assalto alle aree agricole sotto l’Aurelia (fino alla sventurata T1 dell’arch. Andrea Nucera, ex consigliere comunale del Psi, anni ’80). E’ seguita la prima collina, fino a lambire la zona bassa di Peagna che è scampata alle colate di cemento  per una serie di circostanze fortuite, diremmo che un ruolo l’ha avuto l’influenza del parroco, don Fiorenzo Gerini, uomo di potere nella diocesi e molte ‘giuste conoscenze’.

IL COMITATO COSTRUTTORI – Negli anni ’70 si era costituito un Comitato di costruttori (una dozzina) perchè l’Amministrazione faceva resistenze nel rilascio di ‘licenze edilizie’ e di qualche lottizzazione. Tra i convinti ‘sostenitori’ l’allora Teletrill della famiglia Vaccarezza di Loano e del socio di minoranza, la famiglia Patrone di Pietra Ligure. Il primo era Dc, già consigliere comunale e padre di Angelo, ex sindaco di Loano, ex presidente della Provincia ed altri incarichi da chi più ne ha e più ne metta, attuale capogruppo di FI in Regione, seguace del modello vincente Toti – Rixi. Angiolone ‘voluto’ da patron Berlusconi a candidato al Senato nel collegio più difficile di Genova (quello del ministro della Difesa, Benedetta Pinotti).  Un ‘sacrificio’ anche monetario (campagna elettorale) che dovrà essere ricompensato.  Nanni Patrone è stato assessore e consigliere comunale indipendente a Pietra ed ebbe ruolo più ‘movimentato’ ai tempi dell’epopea  di Alberto Teardo e C. (vedi………)

Diciamo che si tratta di vicende che meriterebbero il ‘diritto all’oblio’, prossimo peraltro nella legislazione europea. I nostri genitori spesso non sono più in vita, i sindaci dello sviluppo poco armonico di Ceriale, sulla scia di Borghetto S. Spirito rapallizzata, neppure. Anche se non è giusto fare di ogni erba un fascio. Diciamo che eravamo una netta minoranza chi si esponeva, suggeriva, consigliava di non seguire il maledetto esempio della cittadina confinante. Semmai far tesoro dell’insegnamento e puntare verso un’espansione urbanistica capace di realizzare ‘borghi mediterranei’, tutelare le aree agricole più pregiate (il cav. Camino pretese che un paragrafo ad hoc fosse inserito nelle osservazioni  del Psi di Ceriale al piano regolatore), a suo dire una ricchezza senza scadenze che sarebbe andata di pari passo con il turismo, avrebbe  generato lavoro e benessere per le generazioni a venire. Con la terza età di Camino, la sua dipartenza terrena, siamo rimasti davvero quattro gatti a resistere, di fatto ‘isolati’, terra bruciata al nostro dissenso giornalistico.

Non serve però accusare, ricordare chi magari ha taciuto o preferiva ‘non vedere’. Oppure essere additati,  scambiati per ambientalisti talebani. Chi ricorda la battaglia in Regione del ‘VerdeCarlo Vasconi che chiedeva di bloccare l’operazione T 1 ; sosteneva che non si può costruire un grande quartiere residenziale nella zona a fianco del rio Torsero e che il Piano di Bacino della Provincia classifica ad alto rischio idrogeologico. E il programma edificatorio T 1 era privo di una verifica di screening ambientale strategica, visto che si prevedeva un insediamento abitativo  di 1561 abitanti su una popolazione residente di 5.600. Vasconi sosteneva – e Il Secolo XIX e La Stampa ne diedero conto – che il Comune di Ceriale ha autorizzato la T 1  senza avere preventivamente individuato le aree a rischio secondo le disposizione della Regione Liguria che imponeva l’obbligo per i Comuni di individuare fasce di inedificabilità assoluta in prossimità di rii e fiumi. E Ceriale di allagamenti di strade e zone centrali ne sa già qualcosa. Che dire quando l’avv. Marco Gallea (lista civica) in consiglio comunale si dichiarava contrario alla costruzione di mini alloggi di 28 mq. E il dubbio era quello che le quote di volumetria destinate a residence e hotel a 4 stelle finiranno per trasformarsi in appartamenti privati.

Mentre il sindaco Ennio Fazio (con il suo vice Piero Revetria, la mente che aveva predisposto il ‘pacchetto T 1) dichiarava ai due quotidiani: “Finalmente abbiamo approvato un progetto in cantiere da decenni, la maggioranza ha dimostrato di essere unita e coesa con gli impegni presi in campagna elettorale, dovremmo sempre cercare il bene comune, invece la minoranza  ha mantenuto un atteggiamento strumentale, poco attento ai contenuti della convenzione”. In altra sede Fazio dirà che quella convenzione lui se l’era trovata già ‘confezionata’ ed aveva solo firmato. Al di là dell’esordio ed esito giudiziario resta da chiedersi se quel ‘paesone‘ rispondeva  davvero agli interessi della comunità. O invece….La convenzione prevedeva , oltre a due residence, un hotel 4 stelle, negozi  per 11 mila metri cubi, oltre un centinaio di seconde case per 16 mila mc, 7 mila mq. di strade, 7 mila di piazze, 9 mila di parcheggi, 10 di giardini e verde pubblico. Infine l’arginatura del Torsero, l’asfaltatura di via Orti del Largo, viedeosorveglianza con 15 telecamere.

LE TAPPE DELLO SVILUPPO EDILIZIO – Il 30 settembre 1976 la sezione cerialese del Psi ammoniva: “L’inarrestabile boom edilizio si sta sviluppando non solo nel caos più indescrivibile e già oggi se ne pagano le conseguenze (i quotidiani titolavano: Ceriale 30 mila abitanti estivi, strutture urbane per 4-5 mila abitanti. L’assurda espansione edilizia gestita dalla Dc…ora allo studio un vero Piano Regolatore), nell’ingiustizia più assoluta, in primis verso i lavoratori e pensionati residenti, poi nei confronti dei contadini proprietari”. Le proposte alternative ? Consentire la realizzazione di villaggi moderni (tourist – villages) molto apprezzati dai turisti stranieri e da un segmento medio alto. Altrimenti si rischia oltre alla perdita di attività commerciali famigliari, alla desertificazione del centro storico, la sparizione di alberghi tradizionali e la graduale scomparsa dei campeggi….” Ceriale, tra l’altro, era stata la prima località della Riviera scelta per un villaggio di olandesi a ‘misura di turista’.

Nell’800, ricordava il libro, Ceriale contribuì ad alimentare la corrente di emigrazione verso Argentina  e Brasile, ritornando spesso per investire i risparmi nell’acquisto di piccoli appezzamenti di terreno. E ancora per vari decenni aveva un ruolo importante l’estrazione di pietre da macina da una cava, fino allo sfruttamento della ‘terra rossa’ che, via ferrovia, raggiungeva la Francia ed il Basso Piemonte. Prima ancora anche i cerialesi erano annoverati all’attività marinaresca.

Ceriale ieri, Ceriale oggi. Il passato politico – amministrativo quasi pedissequamente governato dalla Dc (ai tempi di Taviani) e con esponenti liberali, un  solo sindaco del Pci, un altro della sinistra moderata: perlomeno non hanno fatto grossi danni, semmai si è ecceduto nel’ immobilismo. Le ultime benedizioni a San Cemento sono state ‘consumate’ con le giunte del cav. Giuseppe Delfino, agricoltore gentiluomo e Piero Revetria, in misura minore da Ennio Fazio che nella campagna elettorale 2018 non aveva dubbi: “Il porto rilancerà il nostro turismo, il centro storico e nella zona portuale arriverà un quattro stelle…“. E il candidato sindaco sconfitto, Giovanni Ravina, prometteva: “Prima costruiamo alberghi, poi seconde case….”.

Sappiamo come è andata a finire e chi hanno premiato negli anni gli elettori. Il porticciolo è ‘saltato’, almeno finora, per una querelle tra privati causa mancata intesa  con 10 proprietari dell’ex Risacca, gli accordi tra l’ex sindaco Revetria e la famiglia Torelli  a proposito dell’assegnazione  di un’altra spiaggia a ponente del molo San Sebastiano. Al posto dell’hotel sorgerà un edificio di seconde case e non corrisponde a verità attribuire tutte le colpe alla mancata realizzazione del porto. La realtà insegna che non sempre il porto si trasforma in volano per insediamenti alberghieri. Il mega scalo di Loano, tra i maggiori ed attrezzati d’Italia,  non solo non ha visto dare la spinta all’intera zona alberghiera (in stand by da 22 anni), ma il Grand Hotel Garden Lido, dopo la direzione del giovane Alessandro Corrado, è stato trasformato in residence 8 mesi l’anno. Stesso discorso a Varazze, ad Andora e potremmo continuare.

LA GRAN CORSA ELETTORALE 2018 – Fa un po’ sorridere assistere alla sfida elettorale 2018 da parte di persone, movimenti, gruppi, associazioni di cui non c’era traccia del loro impegno nel non lontano passato. Forse sono quelli che, come potranno testimoniare i consiglieri comunali uscenti (lo diciamo con evidente ironia), assistevano solerti, ai consigli comunali, spulciavano nel sito del Comune delibere di giunta,  determine, appalti ? Gli stessi di cui sono zeppe  le cronache quotidiane dei giornali cartacei e soprattutto web ? Cittadini diligenti e coerenti, si direbbe, che hanno combattuto una ‘guerra’ di cui però non ci sono tracce ? Si sono convertiti sulla via di Damasco ? Non è per dire ‘dove eravate’, noi siamo gli unici a poter parlare. Semmai il nostro ruolo era di giornalisti  (e non di protagonisti), ovvero raccontare del ‘governo cittadino’, meglio se, come dicevamo Piero Ottone ed Indro Montanelli ,”essere cani da guardia del palazzo, del potere, dei potentati…”.

E allora dobbiamo ammettere che le nostre ‘denunce e testimonianze’ non hanno mai riscosso successo in quel di Ceriale, tanto meno coesione. Forse per nostri limiti, per incapacità. Di fronte all’ipotesi di un governo cittadino di ‘salute pubblica’, basta lacerazioni e divisioni tanto care alla politica che ci ha ridotto a fanalino di coda in Europa, Grecia esclusa, terzo debito pubblico al mondo, tassi di pagare che ingoiano gran parte del bilancio statale; di fronte a questi scenari, dicevamo, non si è mosso foglia nel letargo Ceriale. Anzi, vanno alla grande le rivalità e il giornale web più letto, passaparola da giornalismo spazzatura (?) è Facebook dove chi si alza al mattino ammonisce, insulta, loda, schernisce, urla allo scandalo, alla vergogna, oppure produce esaltazione, pubblica immagini ad effetto. Molto seguito il giornalismo ‘notarile’, alla Ivg (Il Vostro Giornale), che non approfondisce, non si schiera, non aiuta a chiarire o a capire, tutti amici, tanti monologhi, l’unico messaggio ‘educativo’ è riportare la dichiarazioni di Tizio, Caio e Sempronio.

Non c’è dunque da stupirsi se, bocciato e deriso il nostro appello di unità, a Ceriale gareggiano tre liste, con alcune persone perbene delle quali però, fino ad ora, si ignorava l’esistenza e la passione per la ‘res pubblica’, la società civile. E’ verissimo, non accade solo a Ceriale. Affidereste la vostra azienda, magari piccola, ma importante per l’avvenire, ad un neofita, un principiante alle prime armi, un apprendista ? Dobbiamo fidarci ciecamente di chi ci chiede il voto e – abbiamo documentato lo scorso numero ripubblicando tutti i candidati delle tre liste alle ultime elezioni –  scoprire che non si sono più visti in una riunione consiliare tra i banchi del pubblico. Si informano via Facebook . Lo ricordiamo da giornalisti veterani, senza smanie di protagonismo o esibizionismo, meglio ricevere una critica seria e costruttiva piuttosto di un elogio al rispetto del nostro dovere di fare un’informazione libera, non condizionata e senza riverenze ai potenti di turno..

COSE PREVEDONO I NUOVI SCENARI – Spontaneo chiedersi: se stanno così le cose, chi votare ?  C’è chi sostiene che è meglio la ‘gallina’ o il ‘gallo’ vecchi, ovvero chi ha già amministrato il Comune e ha fatto esperienza; altri vantano il ‘cambiamento’, il nuovo che avanza e non è compromesso con il passato, la saggia presenza di giovani. C’è chi parla di striscianti conflitti di interesse per via della professione o del mestiere. Da testimoni dei tempi abbiamo imparato che l’arroganza, la supponenza, la tracotanza, la presunzione, l’alterigia sono il contrario dell’umiltà, della modestia vissuta e praticata, anche cortesia che non significa arrendevolezza. E buona educazione nella vita e nel lavoro. Anche queste sono doti  vanno al di là di quel detto “ad ognuno il suo mestiere”. Oppure: ai nostri giorni un sindaco non può essere pendolare, bensì vivere la realtà quotidiana, presente in ufficio già di primo mattino e l’ultimo a lasciare il palazzo. Meglio se persona ‘informati dei fatti’ e che da primo cittadino non ha nemici dichiarati, né avversari da “te la faccio pagare”. Un sindaco, come accadeva ai tempi della Dc, era solito lasciare a fine mandato il timone ad un suo ‘delfino’ di fiducia e preparato. Purtroppo non è stato l’esempio di Fazio, il più longevo amministratore comunale, per 10 anni primo cittadino. Potrà pure vantare tanti meriti, non aver ‘coltivato un erede successore non è il massimo. Anzi si è assistito ad uno scontro aperto tra lui ed alcuni fedelissimi (Moreno, Fasano….)

L’UOMO DELLA PROVVIDENZA – Non esiste di fatto l’uomo delle provvidenza – non quella divina con la P maiuscola –  semmai la sua prima ‘sfida’ è la capacità e l’attitudine ad ascoltare ed unire. Senza volpe sotto l’ascella, ricordandosi che i cittadini apprezzano anche le piccole cose, devono riconquistare fiducia verso le promesse. Ceriale ha bisogno di rispetto della legalità, a partire da chi professa cultura e poi ‘imbratta di manifestini’ in spregio al decoro e al regolamento delle affissioni, muri, porte, piccoli manufatti tecnici del lungomare. Ceriale deve promuovere la cultura di non voltarsi dall’altra parte, far si che l’educazione civica – pur abolita scioccamente dalle materie scolastiche – ci renda tutti più rispettosi verso l’ambiente bene primario, ciò che è pubblico e della proprietà privata.  Far crescere la cultura del decoro urbano che non è solo raccolta differenziata. Il turismo del futuro rifuggirà dagli alveari al mare o in montagna, privilegiando la qualità della vita a misuro d’uomo, salutistica. Chi amministra una cittadina dovrebbe essere a tempo pieno e libero da lacci professionali o del mestiere che svolge. Per eliminare i ‘professionisti della politica‘, come ripete sempre Silvio Berlusconi in Tv, basterebbe cancellare le ‘indennità di carica’, lasciare i rimborsi spese e adeguati gettoni di presenza. Si emarginerebbero parassiti e vampiri. O forse anche in questo siamo perdenti ed in netta minoranza, dunque poveri illusi.

Luciano Corrado

E ALLE ELEZIONI COMUNALI DI 10 ANNI FA LEGGEVAMO….

E CHI SPONSORIZZA NEL 1018 IL PUR SEMPRE

INFLUENTE CITTADINO CERIALESE PIERO REVETRIA ?

BENVENUTI…..FIRMATO FAZIO E MARINELLA FASANO

 


L.Corrado

L.Corrado

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