Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Chi vincerà ad Alassio? Due coppie con moglie e marito la novità ? Il rebus Zavaroni – Calò candidati sindaco. Sei liste? Troppe


Tutti o quasi vogliono fare il sindaco ? Perbacco record di liste 5, forse 6. Alassio si accinge alla campagna elettorale più divertente della sua già gloriosa (o ingloriosa a seconda delle opinioni) storia cittadina. E senza ombra di dubbio primato coniugale. Una squadra che aspira a far eleggere sindaco tale De Michelis, primatista di bocciature elettorali, ma gelataio di successo, per presentarsi unita e forte, mette in campo due coppie, marito e moglie (solo uno per coppia però si candida, vedi le foto). Altra novità della lunga vigilia per aggiudicarsi più seggi: la discesa in campo dell’ormai mitica Loretta Zavaroni, medico di origini brasiliane, ma spunta anche un ex del ‘palazzo’, il commercialista Fabrizio Calò. Poi la squadra di serie A che indossa la maglia Canepa, con qualche sorpresina deludente: della sua maggioranza, su 16 ex , ne restano solo 6 o 7. Due nomi importanti potrebbero restare fuori: il big Gianni Aicardi o la bandiera alassina della Lega, il Rocca veterano, ma lui deve resistere. C’è il contendente più temibile Marco Melgrati (solo contro tutti, riportava una galeotta locandina del Secolo XIX), però il rischio del frazionamento non gioca a favore di chi è dato vincente. Leggi infine la lettera j’accuse di Andrea Rapa al sindaco Canepa. Non c’è da ridere.

Eccoli i sostenitori di Alassio X Noi, con moglie e marito, almeno danno un po’ di lavoro alle tipografie e al servizio affissioni, prima della quaresima elettorale. Ci scrive  Caterina Damonte: “chiedo cortesemente di correggere una inesattezza che è stata scritta nell’articolo sulle prossime elezioni ad Alassio. La fotografia pubblicata sul manifesto di Alassio X NOI non rappresenta la lista delle persone candidate, ma solo una parte del Gruppo, alcuni membri dell’Assemblea in quanto hanno sottoscritto lo Statuto. Pertanto mio marito Di Pasca Gaetano non è candidato come me come non lo è la moglie del candidato Sindaco.  non è giustificata l’ironia che avete fatto sulle “candidature coniugali” che non esistono nella nostra lista. Telefonate al nostro leader per conoscere la veridicità e l’esattezza delle informazioni e ci auguriamo non si ripetano in futuro”.

C’è chi azzarda un altro scenario molto curioso. Con personaggi di spicco e rango come Piera Oliveri (smentita seccamente la sua presenza nella loggia dell’intramontabile enfant prodige Gianpaolo Fracchia); lei reduce da qualche sconfitta e delusione, pur sempre un’esperta del settore turismo e dintorni, qualche ‘neo’ a proposito della sua militanza nello schieramento di opposizione, con parecchi ‘no’ alle iniziative dell’indomabile Angelo Galtieri ora il braccio destro e soprattutto ‘armato’ di Melgrati. Galtieri albergatore che si è battuto contro l’ultimo balzello (tassa di soggiorno) ai danni della categoria più penalizzata dalla lunga crisi e dal ‘si salvi chi può’ tra gli alberghi tradizionali. Galtieri recordman di interrogazioni, interpellanze, battaglie ‘all’arma bianca’ nello scontro più o meno dialettico col il sindaco Canepa. Comunque mai venuti alle mani o a sediate. I maligni sussurrano che ” i due si odiano di santa ragione”.

A proposito di schieramento Melgrati, con tanta visibilità mediatica che non ha pari, nè rivali; Melgrati rimasto fedele, dopo essere stato un pochino bistrattato, a quel Claudio Scajola che negli anni del suo splendore e potere era più che riverito. Quando atterrava, nel fine settimana, col jet di Stato all’aeroporto di Albenga, c’era già la fila di ‘scajolani’.

Ebbene il programma annunciato da l’ex sindaco – un tempo Dc, poi leghista, da ultimo Forza Italia, pur tra contrasti con l’eminenza grigia Angelone Vaccarezza, francamente – non recita nulla di nuovo, accattivante. Mancherebbe altro che ci fosse un candidato che non parli di rilancio turistico. Come ? Arricchendo collina e dintorni di nuove ‘minuscole’ casettine ? Dando via libera al recupero di tante mansardine ? Per favore chi frequenta Alassio, da pendolare turista, quasi tutte le settimane dell’anno, può testimoniare che resta la cittadina più viva della Riviera, Cinque Terre escluse. Più di Sanremo che pure è la capitale italiana della canzone, della Rai e non solo, e di altri avvenimenti a risonanza nazionale, europea, mondiale. Per il resto il crollo degli incassi al Casinò, ormai costante, dimostra che andiamo sempre peggio. E’ vero, Alassio ha molti giorni ‘vuoti’, si riempie nei fine settimane, ponti, feste, nel clou dell’estate. Non è certo colpa di scelte sbagliate del Comune o della Regione. Non sono più proponibili i tempi favolosi quando si iniziava la stagione a Pasqua e si finiva a fine ottobre, con la prevalenza di stranieri e ‘bella gente’ che spendeva, riempiva alberghi e pensioni, bar e ristoranti, locali notturni oggi scomparsi.

La stessa struttura urbanistica che la città si è data, con pochi oppositori, è del sovraffollamento, della speculazione immobiliare, seconda sola ai prezzi di Varigotti ed in primis Portofino. Parliamo del fronte mare, vista mare, prima fascia costiera e le aree più suggestive in collina. Il pienone ma senza adeguati parcheggi. Il pienone che mal si sposa con la clientela di fascia alta, con l’inflazione di esercizi pubblici a prezzi popolari e dove, ad esempio, sono quasi sparite le divise di camerieri e baristi; dove ci sono servizi igienici da terzo mondo, con poche lodevoli eccezioni; dove in certe cucine di pizzerie e ristoranti non è consigliato sbirciare se si vuole digerire.

Insomma quel motto melgratianoinsieme per rilanciare il turismo’ lascia davvero il tempo che trova. Dice tutto e nulla. E’ verissimo che ci vuole più decoro, arredo urbano e cura del verde pubblico, ma non sono il toccasana per invertire il ‘turismo di massa’, la stagione breve, il mancato richiamo di flussi stranieri. Servirebbe ben altro, iniziando a copiare, se è ancora possibile, le positività della Costa Azzurra o di zone come Merano dove la folla, la moltitudine di turisti, per molti mesi all’anno, supera l’affollamento di Alassio. Però hanno messo mano al sistema viario, ai parcheggi interrati, ai park con tariffe diversificate: si paga anche 4,50 euro all’ora nelle zone centrali, fino ad un euro e 50 nelle periferiche. C’è un ottimo servizio di bus con i paesi satellite; le code, le colonne, non intaccano le aree centrali della città, anche per evitare concentramento di smog. Merano hanno un sistema di seggiovie per la montagna, Alassio ha una spiaggia senza pari, però si paga anche l’aria in barattoli e anche ‘salato’. Serve dunque un altro biglietto da visita da offrire al popolo dei turisti di fascia medio alta, per incentivare gli stranieri ed il turismo giovane, con nuove idee e nuove strategie che non ricalchino  le vecchie litanie trite e ritrite.

I manifesti della squadra del sindaco Canepa, con una defezione al modello Toti in Liguria, manca il simbolo dei Fratelli d’Italia della Meloni, alle politiche hanno superato la soglia del 4%

Forse anche Alassio, con suo governo cittadino, la classe politica e dirigente, ciò che resta ovvero quasi nulla, avrebbe bisogno di una vera svolta, facendo ricorso a forze nuove e giovani, con i  ‘veterani’ che non hanno fatto crescere l’alternanza generazionale. Resta la passione, l’attaccamento, comprensibile corsa alle poltrone. Da qui la corsa di tutti i quasi. Accade anche che oltre a Piera Oliveri, cerchino ‘casa’, a quanto si ascolta, Paolo Stalla e Gianni Caviglia, almeno lui vuole mandare avanti  il figlio Paolo.

C’è lo schieramento di Casella – Parascosso, quello dell’ing. Canavese (orecchiabile con Voltiamo pagina). Forse scenderanno in campo in modo autonomo Zavaroni e Calò. La regina che ‘tutti vorrebbero in lista e lei bravissima a farsi desiderare’.

Chissà se hanno un seguito, tra i gladiatori alassini, l’intervento in cui Claudio Scajola ha presentato la sua candidatura e trucioli ha dato spazio. C’era parecchio da imparare da uno uomo che ha servito lo Stato, la Nazione con ruoli di massima responsabilità e visibilità (Ministro dell’Interno e a capo dell’organo parlamentare che sovrintende i Servizi Segreti). Il linguaggio, l’analisi, il proporsi era da condividere dall’A alla Z. “Non faccio la campagna elettorale contro nessuno, non mi interessa guardare il passato, penso e voglio pensare solo al futuro”; alla città che ognuno di noi vorrebbe, dalla piccole cose che ha indicato, ai progetti strategici che ha elencato. “Non mi interessa chi mi è rimasto amico e chi mi ha voltato le spalle…voglio soprattutto ascoltare i cittadini, voglio che gli uffici comunali non siano la burocrazia che non risponde a nessuno, ma ogni settimana voglio sapere cosa si è fatto e resta da fare…Una città che sappia recuperare orgoglio, non a parole, nei fatti che devono ripercuotersi positivamente sull’economia, a cominciare dai giovani, fino alle esigenze degli anziani”.

Peccato che anche nelle comunali 2018 Alassio non abbia saputo cogliere la trasformazione del Paese Italia emersa dalle recenti elezioni politiche. E’ sbagliato dividersi in tanti rivoli, così si correre per perdere.  Deluderanno anche il sostenitore Gaetano di Pasca, persona squisita, coiffeur sotto il portici alassini.

Foto storica: Gaetano di Pasca, coiffeur, con Caterina Damonte, stimata insegnante in pensione

Tre gruppi possono confrontarsi, due sarebbe l’ottimale, per non disperdere voti, meritocrazia, capacità che per fortuna  ad Alassio non mancano. Invece dover ricorrere alle liste coniugali (o foto coniugali di sostenitori) pare davvero eccessivo. Il modo migliore per coprirsi di ridicolo ? (L.Cor.)

LA LETTERA DI ANDREA RAPA AL SINDACO

Canepa e Comune di Alassio a digiuno di trasparenza ?

Egregio Sig.Sindaco Enzo Canepa, mi trovo costretto a chiarire il mio intervento di ieri alla Giornata della Trasparenza indetta dal Comune di Alassio perché lei con arroganza, confusione, falsità e poca trasparenza vuol sminuire e nascondere la realtà dei fatti rifiutando ogni tentativo di dialogo e soluzione.  Reputo che i cittadini debbano sapere qual è il vostro modo di calpestare persone, verità e leggi, anche nei confronti di un cittadino che vi ha votato e aiutato in campagna elettorale.

Lei vuol esser cieco e sordo a mie sacrosante richieste, solleciti e consigli, avendo poi anche il coraggio di tentare di screditarmi o diffamarmi e riempirsi la bocca della parola  “trasparenza” di cui lei e la sua amministrazione fanno uso solo a parole.

Voglio ricordarle che nel 2016 il TAR si è espresso contro di voi a favore dell’Alimar che non riusciva ad ottenere pubblici documenti dal vostro ufficio Demanio e poi a fine 2016 il TAR ha nuovamente condannato il Comune di Alassio per una vertenza su Sport Turismo, accogliendo il ricorso presentato dal sottoscritto Andrea Rapa e dalla società Essereacqua srl contro la reiterata resistenza della Sua amministrazione alla consegna di pubblici documenti. L’anno scorso abbiamo risolto una situazione complessa nel settore Sport Turismo, perché c’era la volontà e la necessità di farlo per evitare problemi più grandi che forse avrebbero potuto portare i documenti da me richiesti e da voi negati. Anche se non ho ricevuto tutti i documenti che in origine chiedevo il fine di portarvi ad un tavolo risolutore era stato raggiunto, ma voi risolto un aspetto e ottenuto il silenzio del sottoscritto vi siete accontentati. Senza considerare le vostre promesse, nessuno di voi si é poi preso realmente l’interesse di risolvere tutti i miei problemi compresa la necessità di poter lavorare a modo nel porto di Alassio, dopo aver perso stagioni per colpa vostra.
A Voi andava bene così pensando che il problema fosse passato.  Chissà quanti altri hanno subito la vostra pochezza, se con me che già vi avevo dimostrato di saper andare fino in fondo vi state comportando ancora nello stesso modo. Come già detto, il Tar ha già condannato più volte l’operato del Comune di Alassio in situazioni simili, ma senza far tesoro di quanto accaduto e infischiandovene delle leggi, mi costringete ancora ad un altro ricorso al TAR e a denunciarvi per ottenere copia dei pubblici documenti richiesti da anni, inerenti varie situazioni riguardanti Andrea Rapa / Essereacqua srl e Sindaco / Ufficio Demanio del Comune di Alassio. Documenti pubblici che ci riguardano, utili per difenderci da ingiusti verbali fatti solo a noi e soprattutto atti a trovare una soluzione per una struttura dove poter operare in porto da questa stagione come chiedo da anni, oltre che per non aver più problemi per autorizzazioni di posti barca da lavoro o licenze e per verificare l’operato di nostri colleghi che cercano sempre di avvantaggiarsi o danneggiarci. Questi documenti forse potranno anche dimostrare mancanze da parte dell’Ufficio Demanio del Comune di Alassio, dove un solo impiegato incolpevole non riesce a seguire opportunamente tutto il lavoro, dove un Dirigente partime si occupa del settore e dove lei caro Canepa è doppiamente responsabile, per la delega al Demanio che ha conservato per se e come Sindaco.

Nelson Mandela una volta disse “o vinco o imparo” ma da quanto accaduto in precedenza non sembra che Voi abbiate imparato o vogliate imparare qualcosa.

E’ impensabile che lei e la sua amministrazione oggi ancora ignoriate la normativa in materia di accesso ai documenti, norma che oltretutto coincideva col suo programma elettorale dove garantiva in merito la massima trasparenza amministrativa a favore dei cittadini.

E’ ingiustificabile che a lei e alla sua amministrazione, dei diritti dei cittadini che rappresenta non importi sostanzialmente nulla, li ignorate, consapevoli che potete controllare molte persone che hanno bisogno o paura di voi, confidando che i tempi lunghi e il dover sborsare risorse economiche personali possano far desistere i più dal rivolgersi al TAR per vedere rispettato lo stato di diritto.

E’ ingiustificabile il ripetersi di quanto già accaduto e che siate ulteriormente recidivi nel fornire pubblici documenti allo stesso cittadino che ha già ha avuto un contenzioso con voi risolto da vostra condanna del TAR per documenti che non volete concedere.
E’assurdo che io stia presentando ennesimo ricorso al TAR contro di voi, per ottenere gli ennesimi documenti che chiedo da anni e di cui volete privarmi, mentre voi parlate candidamente di trasparenza amministrativa senza rispettarla recidivamente.

Gravissimo sarebbe ancora se lei e/o i dipendenti dell’Ente preposti al rispetto delle garanzie di trasparenza amministrativa, a favore dei Cittadini che pagano il vostro stipendio, creaste ostacoli burocratici per motivi che non voglio neanche esporre visto l’imbarazzo che mi crea solo pensarli. In merito a quanto espresso da lei, durante la Giornata della Trasparenza e oggi a mezzo stampa, devo almeno sottolineare che durante un incontro pubblico sulla trasparenza sono stato costretto ad intervenire in un clima a me ostile per chiedere ancora una soluzione che non arriva,
ho posto sul tavolo davanti a lei copia di alcuni documenti per ricordarle gli aspetti d’insieme della situazione e dopo alcuni scambi di parole con lei mi sono allontanato volontariamente e non sono stato portato via dalle forze dell’ordine, sebbene qualcuno avrebbe preferito farmi parlare meno.
Non amo comparire e tantomeno ho bisogno di 5 minuti di notorietà come lei va dicendo, non mi diverte fare quello che faccio ma a volte è necessario. Lei stesso ieri ha detto che è necessario che vi siano paladini della trasparenza perché tutti vadano nella giusta direzione, ma si è subito smentito dimostrando che il discorso vale solo a parole e quando non è contro di lei. Non sono un disturbatore telecomandato in cerca di visibilità come lei sostiene, forse lei è abituato a vivere in un mondo di persone telecomandate e schiave di un sistema che è espressione di una società malata che ha fallito. Io non appartengo a nessuno, non sono uno dei vostri schiavi, solamente rivendico per me e per chi non ha le mie capacità, possibilità, coraggio, un sistema migliore dove persone come lei hanno il dovere istituzionale di garantire miglioramenti, meno problemi o aiuto ai cittadini, e non il contrario. Lei sostiene che è falso quello che dico perché sono stato ricevuto da funzionari del Comune e mi ostino a chiedere senza motivo più volte la medesima documentazione al demanio, ma o è bugiardo o non sa di cosa parliamo o entrambe le cose. Sicuramente così dicendo si è andato a cercare una mia replica alla quale come vede non mi sottraggo certamente, visto che documenti alla mano sono certificate le mie ragioni e le sue mancanze. Le ho proposto di convocarmi quest’oggi in ufficio e che avrei fatto pubblica ammenda se avesse risolto la situazione in una settimana, ma lei ovviamente ha rifiutato negandomi l’incontro e sottolineando la mancanza di volontà di risolvere le mie problematiche. Dice che mi sono state sequestrate le attrezzature, dimostrando che mi confonde con qualcun altro e quindi non sa neppure qual è la mia situazione, oppure come ennesimo tentativo di diffamarmi come quando ha detto che per striscioni di protesta contro la sua amministrazione e affissi davanti al Comune ero stato denunciato mentre in realtà sono stato solamente multato. A volerla dire tutta poi l’unica denuncia fatta e di cui aspettiamo ancora l’esito, è stata la mia negli anni scorsi in cui citavo lei alla Procura per diffamazione e per abuso d’ufficio vista la mancanza di collaborazione e l’assenza di trasparenza amministrativa nel voler fornire pubblici documenti. 

Sono disponibile a collaborare e in attesa di una vostra urgente soluzione delle mie problematiche, evitando di conseguenza altre problematiche all’Ente e ai Cittadini, ma come vede non mi tiro indietro dal condurla ad un’altra battaglia persa.
con trasparenza

 Andrea Rapa

Essereacqua srl


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