Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Un territorio asemico come la Val Bormida


La nostra scrittura mimetica, fuori e dentro le parentesi, appena immessa in circolo, scorre piano sul pendio calligrafico del giorno prima, avanza con energia immutata, tra i cespugli bassi delle terre indeterminate. Le suggestive linee grafiche che distendiamo con la penna e dilatiamo senza un significato preciso si sviluppano in ogni direzione sui prati brulli, colti e incolti, come piante erbacee infestanti, o cespugli sradicati che corrono rotolando sulle pagine asciutte del terreno acido.

Sarà poi discreta e sorprendente la raccolta di parole sconosciute e sparse, che avranno valenza grafica di pieno e di vuoto; si riuscirà con eleganza a mettere assieme simboli inventati, parentesi grafiche, scritture dinamiche, macchie mobilissime, sbuffi, grovigli.

Le topografie del territorio valbormidese vengono mimetizzate nei fogli del catasto antico, si sovrappongono e si farciscono di toponimia atavica come gli antichi poderi dell’Eldorado, i boschi dell’antica terra ligure, dove si portavano in processione labari pagani e profonde litanie autoctone a ogni cambio di stagione. I torrenti che scendono dagli aspri monti dell’Appennino disegnano scritture asemiche nel bruno terroso delle boscaglie, nelle mappe sconosciute degli archivi introvabili.

Inventiva e fantasia per sporcare quel giusto che basta con il colore sfumato la nuova scrittura polisemica, timbrica e alfabetica, parole tagliate già pronte a scendere in ballo, a bagnarsi di vapore, a lanciarsi nello spazio insondato della pagina. A farsi coinvolgere con coraggio infantile in un gioco creativo di cui non si conosce a priori né significato né risultato.

Bruno Chiarlone Debenedetti


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B. Chiarlone

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