Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea, il segretario comunale ora è cuoca: ‘dopo 27 anni ho detto basta, troppa ansia’
In trattoria (Il Borgo) con sorella per 23 anni odontotecnica a Mondovì e studi ad Alassio


Girate pure il Bel Paese, difficile incontrare due sorelle, con laurea e diploma, che si stancano dei rispettivi lavori, peraltro di buon livello (segretario comunale in un caso, studio odontotecnico in proprio nell’altro) e vederle unite dalla passione dei fornelli in una trattoria di montagna molto casalinga, ma raffinata. Accade a Ormea, capitale dell’Alto Tanaro. Cinzia e Serena Ricci protagoniste di una storia ‘da cuore e di amore’ per il paese che ha dato loro i natali. A fronte di un massiccio esodo (nel secolo scorso Ormea aveva raggiunto quasi 6 mila abitanti, oggi 1600, con 141 stranieri) le sorelle gestiscono ‘Il Borgo’, una delle eccellenze della cucina locale e teatro di una scelta di vita davvero controcorrente. Oggi fiere, orgogliose e soddisfatte. Il cliente che torna è il loro primo passaparola: qui si trova la ‘buona tavola’, genuina e attenta alle ricette rivisitate delle nonne. E forse la dottoressa Cinzia che da segretario comunale, con 27 anni di anzianità non si era mai messa in ferie, potrà  godersi pure una vacanza. Leggi anche: se ne è andato Nello Dolla di Viozene che fu sindaco di Ormea.

Il team al lavoro nella trattoria Il Borgo: da sinistra Cinzia Ricci, con le collaboratrici Dile e Serena, il marito di Cinzia, Enzo Michelis, e la sorella Sandra Ricci

Un segretario comunale rosa (seppure ex) ai fornelli, che cambia professione, mestiere, non è  davvero frequente. Anzi, forse un caso unico in Italia. Persino sottovalutato, al punto da non fare notizia se è vero che La Stampa, edizione Cuneo, ha riservato due colonne in cronaca locale. “Vorrei finalmente un lavoro che si possa fare  ascoltando la musica” dichiarava al giornalista Cinzia Ricci che nel 2016 aveva 55 anni, definita ormeasca Doc e storica segretaria dei Comuni di Ormea, Alto, Briga Alta e Caprauna. L’annuncio delle dimissioni, la volontà di aiutare la sorella Sandra che dal dicembre 2015 ha rilevato la gestione della trattoria Il Borgo, in via Roma, da sempre il ‘salotto’ del paese. La dottoressa Cinzia, laurea in Giurisprudenza a Torino, papà ex dipendente della altrettanto storica cartiera di Ormea di cui sono rimaste solo le mura, gli edifici desolatamente vuoti; la mamma era casalinga.

La figlia Cinzia ha lasciato dopo 27 anni trascorsi a fianco di sindaci, assessori, consiglieri comunali, colleghi e colleghe di lavoro nei quattro comuni della Val Tanaro.  “Significa cambiare vita a 360 gradi – confidava la funzionaria dello Stato –  e alla mia età è una scelta che non si può fare a cuor leggero. Anche nei Comuni piccoli però il clima è cambiato, è tutto più stressante, mille adempimenti e responsabilità amministrative e penali, con norme che si accavallano, con urgenze una dopo l’altra; altri 12 anni alla pensione mi sono parsi un’eternità”.

E il sindaco, insegnante in pensione, Giorgio Ferraris che commentava sulla Stampa: ” La sua carriera è iniziata e finisce con me sindaco; è entrata in Comune ad Ormea con decreto del prefetto subito dopo la laurea in giurisprudenza, era il 1989. Con Ormea e Briga si sono aggiunti Alto e Caprauna. Certo diciamo che è stata una grave perdita; negli anni è diventata il punto di riferimento di tutta la macchina comunale e se non sbaglio non ha neanche mai fatto ferie. Sarà difficile fare a meno di lei, della sua preparazione”.

E l’ex primo cittadino, dr. Gianfranco Benzo, commenta: “Quella del Segretario comunale è una nomina discrezionale del Sindaco, che deve attingere dall’Albo apposito (una sorta di spoil system). Ad inizio mandato avevo ricevuto offerte di collaborazione da altri, ma conoscevo lei e la sua famiglia (la sua nonna paterna Angelina, che da bambino chiamavo “la Signora della luna” era stata la mia levatrice, mi aveva visto nascere…). Inoltre il mandato coincideva con lo scoppio della crisi economica e non si prospettava certo facile alla luce dei precedenti dell’amministrazione (rapporti con Cartiera, Cartotecnica) per cui avevo ritenuto utile e saggio la collaboratrice “memoria storica”. Ritengo di averci visto bene nel riconfermarla, perchè la Cinzia ha dimostrato di avere le competenze tecniche professionali necessarie. Ha garantito la conformità legale, statutaria e regolamentare degli atti del Comune”.

Un vecchio deplinat dell’albergo nazionale

Oggi vedere Cinzia  in cucina, in sala da pranzo – bomboniera, ricca di quadri e di storia locale, è un volto sorridente, disteso, affabile. “E’ vero la mia vita è cucinare, mi è sempre piaciuto, ricordo che a 12 anni, in casa, preparavo le lasagne, le tagliatelle,  un figlio  frequenta la scuola Forestale, credo di aver realizzato un sogno e le soddisfazioni non mancano….”. E la sorella Sandra che si occupa più del servizio in sala, ricorda di aver iniziato la professione di odontotecnico a 23 anni, fino a tre anni fa; studio a Mondovì con il compagno di vita, Massimo Coccalotto. A Torino la scuola. Anche lei attratta dall’arte culinaria ? “A me piaceva soprattutto vivere e lavorare ad Ormea, io qui mi sento un’altra, realizzata”. Le sorelle Ricci che da bambine sono cresciute ed hanno frequentato la scuola dell’obbligo ad Alassio. “Papà Livio, mancato di recente, lavorava in cantiere e scelse trasferirsi al mare, ad Ormea tornavamo per le vacanze estive”. La mamma garessina, la nonna materna di Cinzia, con  Giuseppe Sappa, aveva gestito l’Albergo Nazionale. C’è una pubblicità di fine anni ’20 e recita: “Albergo Nazionale… di proprietà di Marcellina Obbia  ved. Sappa, aperto tutto l’anno, servizio ristorante a tutte le ore, a prezzi fissi ed alla carta, camere finemente ammobiliate, splendido terrazzo sulla Piazza del Municipio da cui si gode il magnifico panorama delle Alpi, la migliore posizione del paese. Telefono pubblico intercomunale nell’albergo. Modiche pensioni per famiglie, servizi speciali per comitive, caffè ristorante”.

Anche la trattoria Il Borgo ha le sue pagine di storia, il suo album, non a tutti noto. Dice da storico l’ex sindaco Benzo: “Per quanto ricordo, la trattoria nel dopoguerra aveva aperto i battenti all’insegna “Bandiera d’Italia”; gestita in un primo tempo da Claudina Launo , poi da Piera  Bologna (“Pierina”, ottima cuoca). Successivamente dopo un adeguamento, il locale cambiò nome “Il Borgo”, fu gestito da Sandro Peirano  e Livio Benzo (attuale gestore della “Vecchia Locanda” a Ponte di Nava, già “Albergo Concordia”). Ancora, da Peirano Sandro & Belli Gisella (la moglie)”. Da ultimo arriviamo a Sandra Ricci & Massimo Coccalotto.

Un ristorante – trattoria che nel passato aveva conquistato anche la Guida Michelin e che oggi, con la nuove cuoche, si piazza al secondo posto del più popolare TripAdvisor,  subito dopo un altro locale che storia ne ha tanta: da Beppe.  Leggiamo una delle 148 recensione sulla trattoria Il Borgo: “Il viaggio dalla Riviera a Ormea  ne è valsa la pena: ambiente piccolo, ma curato dalle attente cameriere al menù,  con ottimi e originali antipasti (ne servono 7 consigliatissimi), ad una variegata scelta di primi e secondi particolari, per finire con i dolci deliziosi (come resistere alla torta di nocciole servita con zabaione caldo?). Vasta scelta di vini e prezzo non eccessivo”. Tra i giudizi pure qualche consiglio utile (‘non esagerare con le salsine?) e comunque non si può mai accontentare tutti. Viviamo in un’era in cui il bagaglio di conoscenza culinaria è ormai contagiato da chi non distingue il pesce 0 la trota di allevamento con quello nostrano; in cui si fa largo ricorso agli abbattitori, agli insaporitori, spesso ingannati dal buon gusto, profumo, ma da un non altrettanto sconsigliato piatto per la salute. L’alimentazione, dicono gli esperti, seconda causa di morte dopo l’ambiente inquinato in cui a volte si è costretti a vivere.

Luciano Corrado

SE NE è ANDATO ANCHE NELLO DOLLA, BRIGASCO,

ORIGINARIO DI VIOZENE, EX SINDACO DI ORMEA


L.Corrado

L.Corrado

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