Dal Secolo XIX del 25 gennaio 2018: “Ha perso due ruote, le “gemelle” posteriori, mentre viaggiava in direzione dell’Ospedale San Paolo di Savona. È accaduto martedì sera, intorno alle 18,40, quando il bus numero 15 di Tpl, che collega piazza Mameli al Valloria, passando da via Turati, nel pieno della salita, ha seminato le due ruote retrostanti, tra lo spavento dei passeggeri, che hanno percepito, di colpo, l’inevitabile arresto del mezzo e lo sbilanciamento su un lato. Per fortuna, nessuno dei presenti, conducente compreso, è rimasto ferito né le vetture in transito sulla strada hanno subito danni. L’episodio, tuttavia, ha scosso i viaggiatori, alcuni dei quali, superato lo choc, hanno informato i giornali dell’accaduto. La dirigenza di Tpl ha confermato quanto riferito dai viaggiatori.”
La descrizione prosegue: “Erano da poco trascorse le 18,30 quando dal mezzo, non particolarmente vetusto, una decina di anni circa, si sono staccate le ruote mentre percorreva il tratto in salita. La velocità, per fortuna, non era sostenuta, per cui i rischi sono stati limitati. Poi l’immediata evacuazione del mezzo e la richiesta dell’invio di un autobus sostitutivo, che è arrivato poco dopo. I passeggeri, tuttavia, hanno manifestato una forte preoccupazione per l’episodio che, se si fosse verificato in altre circostanze, avrebbe potuto comportare conseguenze ben peggiori. Non è il primo caso in cui un mezzo di Tpl perde le ruote durante il viaggio. Era già accaduto alcuni anni fa in Valbormida e, più di recente, nella zona di Finale. Ora, il nuovo caso su una linea, quella diretta all’ospedale, parecchio frequentata.”
«Non c’è stato alcun pericolo e l’episodio è al vaglio dei tecnici della nostra officina – ha spiegato Elisabetta Andreis, responsabile di esercizio di Tpl – Si è trattato di un guasto meccanico, che sarebbe potuto accadere anche su un mezzo più recente. La sostituzione del bus è stata effettuata in brevissimo tempo e gli utenti a bordo erano pochi. I nostri mezzi in servizio sono idonei e rispettano le necessarie garanzie di sicurezza».
“Il caso ha suscitato le reazioni dei sindacati che, da tempo, lamentano le condizioni dei mezzi e, soprattutto, la scarsa manutenzione. Un duro attacco all’azienda da Cgil e Faisa. «In passato – dice Ermanno Chiapparo, Faisa – avevamo invitato i colleghi a tenere un promemoria di guasti e rotture. Il quadro è andato peggiorando: oggi, un po’ per motivi di scarso organico, un po’ per i costi, i nostri mezzi non sono sottoposti ad una efficiente verifica e manutenzione. I risultati, a quanto pare, sono sotto gli occhi di tutti. Lo ripetiamo da tempo e sollecitiamo i vertici aziendali, ma non siamo ascoltati. Questi sono i drammatici risultati”.
«La situazione è insostenibile – dice Massimo Nari, Cgil – Nei prossimi giorni comunicheremo la data dello sciopero».
“Ma martedì sera è successo l’inimmaginabile. L’autobus, come sempre arrancava sulla solita salita. Più o meno all’altezza delle Suore Minime, abbiamo sentito un botto, il bus ha iniziato a traballare forte. Non ci rendevamo conto di che cosa stesse succedendo finché qualcuno non ha gridato: è scappata una ruota. Credo fosse la posteriore destra. Grazie all’abilità dell’autista che guidava non è successo di peggio. Sono un’abbonata Tpl per scelta: a Savona preferisco non usare la macchina perché non ci son parcheggi, ma quello che è successo è assurdo». L’autista è riuscito a controllare il mezzo e dopo averlo fermato ha chiamato un bus sostitutivo, ma alcuni passeggeri, come Anna Prato di sono avviati verso casa a piedi.“
” L’azienda sta verificando le cause dell’incidente, ma questo è solo l’ultimo episodio di una serie di circostanze che mettono in luce le forti criticità dei mezzi Tpl. «Sono due guasti accidentali – dichiara Tpl – i mezzi utilizzati sono adatti a quella linea e le officine stanno facendo tutte le verifiche necessarie sull’autobus che ha perso la ruota per capire la dinamica. Per ciò che riguarda lunedì si tratta di un guasto; è stato inviato subito un autobus sostitutivo per i passeggeri rimasti a terra».
Tpl ha programmato l’acquisto di alcuni nuovi autobus per le linee urbane e extraurbane grazie a finanziamenti regionali. Sta di fatto, però, che i tagli fatti dagli enti locali, sempre più alle prese con bilanci in rosso, hanno avuto un impatto pesante sul trasporto pubblico che gli enti locali hanno deciso di mettere a gara con un bando che scadrà a marzo.
Una nota: la revisione dei bus viene eseguita all’interno delle autorimesse della TPL o viene effettuata, come per i “comuni mortali” da strutture predisposte [vedi officine autorizzate] a tale servizio ?
Mercoledì 3 febbraio 2016, il bus della TPL, in servizio nella tratta Savona – Vezzi Portio, delle ore 18, prima del tornante che porta all’ingresso al casello autostradale dell’A 10, si fermò, con grande gaudio dei pochi passeggeri, per mancanza di carburante. Di per se è una notizia che non fa scalpore, può succedere, ma che ci sia sempre qualche cosa che non va, è preoccupante. Anni addietro , il bus si fermò, inclinato, ad un lato della provinciale, meno male che c’era un terrapieno.
Ed ancora: “la corriera è rotta; la corriera non ha le catene; occorre che arrivi un bus suppletivo; occorre …………….” A dir si voglia c’è sempre qualche imprevisto. La direzione della TPL che aveva l’intenzione di sopprimere, in futuro, il servizio per mancanza si utenti, ora, che gli utenti [vedi migranti] ci sono, dovrebbero aumentare le corse; non di rado vedi per la provinciale persone che salgono a piedi, verso mezzogiorno, a Tosse. Da notare che sono tutti utenti paganti.
Vediamo ora gli aspetti inerenti a: Utenti – Orari – Materiale Rotabile: Bus e Autisti; ai lettori trarne le conclusioni.
Fotografando giorno per giorno, corsa per corsa ci si accorge che il materiale rotabile non è mai lo stesso; bus di vari tipi, medi di colore blu, grigi i piccoli, tutti quasi sempre di “anzianotti” anche se revisionati (?) da poco. Potenzialmente il serbatoio di utenza è pari al numero della popolazione residente [> 850 ab] più turisti e visitatori a vario titolo. In maggioranza sono persone di mezza età, in prevalenza di sesso femminile.
Dalla tabella TPL , che utilizza, per distinguere le corse, vari colori come se fosse una tavolozza, si legge che il colore viola è riferito alle corse invernali e quello giallo alle corse estive; pertanto al mattino, le corse che scendono a valle sono quelle delle ore 6.40 e 8.30.
Chi avesse necessità di recarsi nei vari uffici, negozi e mercato l’unica corsa è quella delle ore 8.30; per il ritorno alle proprie case non c’è l’imbarazzo della scelta: ore 12.25 da Savona od ore 12.55 da Spotorno ovvero anche ore 13.55 [corsa studenti]. Si può aggiungere anche: se la persona interessata fosse la “cuoca” quel giorno si “salta il pranzo” .
Al pomeriggio servirsi del mezzo pubblico, soprattutto d’inverno, non se ne parla proprio: ore 15.25 con arrivo a Savona alle ore 16.50; partenza da Savona alle ore 17.10 ed arrivo alle ore 19.40. Va leggermente meglio nel periodo estivo ove la corsa pomeridiana è anticipata di un’ora.
Commento: “è una vera goduria! “; e poi ci si lamenta che pochissimi si servono del mezzo pubblico. Si aggiunge ancora che nei giorni festivi e feriali festivi il servizio è sospeso, sia in estate che in inverno; pertanto in tali giorni, per “scendere a valle” [per chi non è in possesso di un mezzo privato], ci sono solo i piedi. [Spotorno km. 5.7 – Noli km. 6.0 – Finale Ligure km.8.2, località dove transita la corsa n° 40 – Finalborgo – Savona.
A Savona com’è la situazione ? Una articolo de “La Stampa” pubblicato il 14/11/2017, di Elena Romanato illustra: I tagli del Comune alle finanze di Tpl si fanno sentire e con l’orario invernale l’azienda di trasporto ha dovuto diradare le corse del sabato, creando un orario apposito per quel giorno. Sono molti gli utenti di Tpl furibondi per gli interventi che l’azienda è stata costretta a fare sulle linee, riducendo quelle dove ci sono meno passeggeri, per fare fronte al taglio delle risorse del Comune. Ad essere sul piede di guerra sono in particolare i viaggiatori che si servono delle linee 4 (Via Alessandria-Legino) e 6 (Via Alessandria Porto Vado). Ma ci sono anche quelli della linea 1 (La Rusca-Legino) che il sabato parte dal capolinea con una frequenza oraria. Un cambiamento che non sarebbe stato comunicato secondo i passeggeri che arrivati alla fermata dell’autobus si sono trovati la «sorpresa» di dovere aspettare anche un’ora per un autobus che prima passava con maggiore frequenza. Prima era un giorno feriale come tutti gli altri, ora il sabato diventa un giorno «speciale», con un suo orario che non è feriale né festivo. E se prima le corse del sabato erano come quelle dei giorni feriali, ogni dieci – venti minuti a seconda delle linee, ora è un giorno a sé con autobus che passano più meno ogni mezz’ora.
«L’azienda è stata costretta a fare dei tagli in conseguenza della riduzione delle risorse del Comune – spiega Ivano Fracchia – In passato non c’era un orario ”del sabato” e lo abbiamo inserito di recente. Per ciò che riguardala linea 4, siamo intervenuti inizialmente sull’orario estivo, riducendo i passaggi da ogni dieci minuti ad ogni venti, ma nel caso in cui ci siano particolari necessità e non si riesca a fare fronte alla richiesta, è previsto un ”servizio bis”, un potenziamento. Per la linea 6, invece, nel periodo estivo avevamo modificato i passaggi da ogni dieci minuti ad ogni 12. Naturalmente viene mantenuta una certa frequenza per i servizi scolastici e dei pendolari».
Il Comune di Savona è a corto di pecunia per la TPL, servizio pubblico, ma si dimostra generoso per i fuochi artificiali ?
Per Bergeggi le corse del bus sono 5 al mattino e 4 al pomeriggio. Per Voze 1 corsa, ma c’è da aggiungere che in entrambe le località nel periodo estivo vengono effettuate corse con “navetta” di concerto con le varie amministrazioni comunali. La località di Tosse che è frazione di Noli, ha, in aggiunta, solo in estate, alle corse del mezzo pubblico, anche un collegamento di navetta comunale in più [andata ore 7.15 – ritorno ore 17.00] la TPL a più riprese lamenta la quasi totale scomparsa di utenti; ma se, coloro che “fanno” gli orari, si facessero un piccolo esame di di coscienza, arriverebbero alla conclusione che ci sia qualche cosa che non funziona: ad una massaia, con famiglia numerosa, non è permesso per comprare mezzo chilo di carne, perdere tutta la mattina, se basta, o tutta la giornata. È vero che ha il bus delle ore 8.30, ma non riuscirà mai a preparare il pranzo per la famiglia arrivando per le ore 13.00.
Le famiglie, quelle dell’entroterra, di certo non hanno la donna di servizio, tanto meno la mensa aziendale.
Paperon de’ Paperoni, noto anche come Zio Paperone, il celebre personaggio di Walt Disney, avaro ericchissimo, aveva un motto: ” Ottimizzare “. Se a “qualcuno” venisse in mente di istituire una “circolare “, che non necessariamente debba arrivare a Savona, con tre corse al mattino (es: 8.00 – 10.30 e 12.00) e tre al pomeriggio, si risparmierebbero soldi, autisti e tempi, e si “toccherebbero” tutte le “poste” del tragitto, senza saltarne alcuna, come di solito si usa fare……per poi, alle rimostranze dell’utente, chiedere scusa con le solite frasi di rito: “…sa sono nuovo, questa linea non l’ho mai fatta”, “…mi scusi, stavo sentendo musica”, “…il cartello della fermata non l’ho proprio visto”, “etc…etc”.
Omar Vicari, nel suo articolo “Le Diligenze” scrive: “…… sin dal 1813, della diligenza vennero approntati diversi modelli sino a quando nel 1820 la ditta J. S. Abbott lanciò la “Concord Coach”, un veicolo perfettamente adeguato alle condizioni del paese. Era dipinta con colori vivaci e la portiera spesso recava disegni di paesaggi…..Alla vigilia del 16 settembre 1858 Butterfield disponeva di una flotta di 250 diligenze e a quella data partirono le prime due vetture, una da Tipton in direzione ovest e l’altra da San Francisco in direzione est. Il presidente Buchanan inviò un messaggio a Butterfield paragonando l’impresa a un “glorioso trionfo per l’Unione”. Tutto era andato per il verso giusto a parte l’attacco nelle Dragon Mountains da parte degli Apache di Cochise a una delle stazioni di posta…”
Oggigiorno dove i km. sono solo [da Savona] circa 20, si potrebbe costruire, ogni 5 km. una stazione di posta, in ognuna delle quali ci potrebbero stare da due a quattro somari [di quelli a 4 zampe], che in caso di necessità possano intervenire, al traino, senza aspettare l’arrivo di un bus sostitutivo, ed il consiglio che si potrebbe dare a ciascun passeggero potrebbe essere: portarsi un impermeabile o un cappotto, un cappello, guanti, scarponi e una certa quantità di biancheria in maglie, camicie ecc., ed anche una buona dose di muscoli per scarpinare fino a destinazione.
Una nota di colore. Non ci sono più …..” quattro o cinque uomini armati. Nei territori indiani gli effettivi erano raddoppiati.” …….. ma, a bordo salgono sempre due o più controllori per “pescare” i così detti “portoghesi” ovvero utenti che non hanno timbrato il titolo di viaggio o che non possono permettersi, perché indigenti, il costo del biglietto. [a fronte dell’abbonamento mensile pari ad euro 33, per tutte le linee della provincia, il biglietto locale costa euro 1,30, un costo che si può dire vessatorio per percorrere 5,5 km]. I controllori sul Vezzi, normalmente sono quattro.
Tra i controllori, pubblici ufficiali, che fanno il loro dovere per il bene dell’azienda, sarebbe opportuno che fosse presente anche qualche prete per impartire, salendo sui bus e per ciascuna corsa, una apposita benedizione al mezzo in uso [a fondo pagina vedi il Rituale Romano, promulgato a suo tempo, da San Giovanni Paolo II]; inoltre, oltre agli utenti, controllassero anche gli autisti.
Il codice della strada, vieta agli autisti l’uso dei cellulari; ne è consentito , tuttavia, l’utilizzo se il cellulare è a viva voce; non sempre è così, taluni, su tratte così dette “fuori mano” con il cellulare, ci giocano, ovvero mandano sms, sentono musica con gli auricolari oppure “smanettano” su internet, reggendo il volante con i gomiti, così facendo mettono a rischio sia loro stessi che i passeggeri.
Alesben B.
32 – BENEDIZIONE PER STRUTTURE E MEZZIDI TRASPORTO
Premesse
992. E’ di grande aiuto per la vita dell’uomo il ricorso a tutti quei mezzi di trasporto o a quelle attrezzature – per esempio le vie, le piazze, i ponti, le ferrovie, i porti, i veicoli in genere, le navi, gli aerei – che abbreviano le distanze e favoriscono l’unione e i reciproci scambi fra i popoli. Il ricorso a questi mezzi è uno stimolo a prender sempre più coscienza dei vicendevoli legami ed è quindi una buona occasione benedire Dio e pregare per coloro che si servono di tali mezzi.
993. Il rito qui presentato si può usare in occasione dell’inaugurazione dei mezzi o delle opere di cui sopra. Tuttavia là dove c’è l’usanza, in giorni stabiliti, di recarsi in macchina o, comunque, con mezzi vari di locomozione, alla chiesa per implorarvi la benedizione di Dio quale pegno della sua protezione nei viaggi, si può predisporre una celebrazione particolare con elementi tratti da questo rito.
994. La benedizione di vie, ponti, piazze, ferrovie, riguarda la unità per la quale tali opere vengono realizzate. Si richiede pertanto la presenza della comunità stessa o almeno di alcuni delegati, che la rappresentino.
995. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
996. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
997. Per la benedizione per un solo veicolo, il ministro può usare il rito breve proposto ai nn. 1024-1031.