Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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In Valle Arroscia anche i miracoli Scajola jr
Piano casa, riparte l’edilizia con nove palazzi


Terzo anno di vita della giunta Toti – Scajola jr: indomabili difensori del rilancio dell’edilizia, dal mare all’entroterra, come hanno spesso spiegato nei loro tour montanari. Marco primo attore infaticabile (67- 69 comunicati stampa) per la salvaguardia dall’invasione delle cavallette capitaliste europee che vorrebbero privare del pane quotidiano i titolari dei Bagni Marini dell’amata Liguria. Liberi imprenditori che denunciano si e no poco più di 14 mila € l’anno (dura arrivare a fine mese), pagano salatissime concessioni demaniali, sempre nel mirino per scontrini fiscali con Iva al 22 % contro il 10 dei ricchi albergatori e ristoratori. Monti e mare unite nella difesa del bene comune e del Vangelo: gli ultimi saranno i primi…Ecco ripartire alla grande ‘manna edilizia’. Ad Alassio un box si paga 110 mila €.  Leggi anche dalla Regione 120 mila € per Rezzo di danni alluvionali.

Cosio d’Arroscia in una foto recente fotografato da Montegrosso Pian Latte
Il sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, con il collega di Cosio d’Arroscia, Danilo Antonio Gravagno, che sempre gioviale con il giornalista spiega la ‘rivoluzione edilizia 2018’. Siamo su scherzi a parte ? Ma Gravagno ‘tira il carro’ dal 2008, riconfermato nel 2913 e speriamo siano riconoscenti alla prossima tornata elettorale. Senza di lui, Cosio sarebbe più povera. Si fa in quattro dividendosi tra lavoro da vigile urbano, famiglia e Comune. Rinunciando anche al suo hobby

Il Piano Casa targato Scajola jr che non ha fatto figli e figliastri. L’obiettivo: rilanciare il mercato immobiliare, con tanti nuovi posti di lavoro duraturi, belle occasioni di vendere e comprare ai vacanzieri della tintarella, che affollano le spiagge come acciughe, vivacizzano gli week end con 20 – 40 km di code autostradali.

Ma non era il caso, come aveva consigliato l’umile blog montanaro trucioli.it, di dare la priorità (nel Piano Casa) all’entroterra da anni emarginato ed in costante declino ? Dove resta solo la pace e l’aria salubre, l’acqua di sorgente, la folla delle sagre. Sulla Riviera ci sono centinaia di cause nei tribunali e al Tar per contendersi pochi centimetri di terre. Nei paesi di montagna centri storici che cadono a pezzi, centinaia di case vuote e abbandonate da anni. Perché è mancato il coraggio di andare incontro ai più deboli, alle economie davvero in coma dove lo sviluppo sarebbe sì un toccasana per tutta la comunità. Se l’entroterra muore come faremo a decantare la sua simbiosi con la spiaggia d’oro ? Al mare il motore della speculazione non si è mai arrestato, ha rallentato, ma i prezzi sono sull’ordine dai 4 ai 16 mila euro il mq. E nell’entroterra montano ? Dai 300 a 800 euro il mq. Nella sola Valle Arroscia di cui abbiamo conto sono un migliaio gli immobili in vendita. A Borghetto S. Spirito, con 8 mila seconde case, ci sono 800 alloggi in vendita ed un migliaio di box e magazzini. Benedetto ‘Piano Casa’.

I soliti festaioli di Capodanno ci hanno inviato la pagina del Secolo XIX, ma non solo, con l’annuncio che farà felici (?) gli abitanti di Cosio d’Arroscia che, con gli encomiabili  volontari veri di Comune e Pro Loco, da anni si battono per il risveglio edilizio – urbanistico del paese che ha rischiato in piccola parte perfino di scivolare a valle. Poi il buon Dio ci ha messo una parola buona. E a scivolare è stata  invece una borgata di Mendatica totalmente irrecuperabile, case vecchie e case nuove. E Monesi di Mendatica dal 24 novembre 2016 off limits a pedoni, veicoli, abitanti le seconde case, con un residente di bad&breakfast bombardato dalla frana. Ora si è aggiunto Monesi di Triora. La ex Svizzera, tutto chiuso, ballano i lupi.

Questo complesso alberghiero, La Riserva, realizzato nei primi anni ’80 in attività fino agli anni ’90, con 21 camere dotate di bagni e docce, 36 posti letto. Sala pranzo e sale svago. Con una primo investimento ed un secondo di ristrutturazione ed adeguamenti alle norme antincendio, con impianti sanitari e riscaldamento rimasti nuovi di zecca. Da oltre 25 anni è in stato di abbandono, con fallimenti, processi, aste andate deserte. Sarebbe interessante riscrivere la sua storia e chiedersi quale futuro, magari grazie agli approfondimenti di Imperia Tv

Cosio d’Arroscia che come hanno pubblicato i social in qualche caso offriva ‘alloggi’ gratis. Notizia che ha fatto il giro del pianeta internet. Sono arrivati a cliccare da ogni parte del globo. E per fortuna che resiste quella trattoria – bar (da Maria) che scherzi a parte si fa onore ed è sconsigliata a chi fa la cura dimagrante. Resiste l’agriturismo (U Pastu di Renzo Pelassa), il bar, il negozio del pastore locale, c’è l’ingegnoso  arredatore di mobili (Gastaldi), senza dimenticare il bravo apicoltore (Gastaldi).

In realtà c’è tanta gente in paese che si da fare dalla testa ai piedi, accoglie festosa Imperia Tv, la beniamina capace di dispensare i complimenti per il meritato successo alla sagra e alla festa delle erbe, con il popolarissimo capo redattore Andreino Pomati esperto enogastronomico e mai a dieta. Al quale tutti augurano di comprare presto una casetta e diventare cittadino onorario di Cosio.

Per capire e non sbagliare. Pro Loco e Comune pagano editore, con giornalista ed operatore, per una ‘veritiera e corretta’ promozione pubblicitaria delle ricchezze del paese. Ogni anno il canale televisivo regala encomi e lodi, sorrisi. E alla fine ecco il miracolo ben descritto dal Secolo XIX che (da Cosio ?) annuncia una salutare benedizione a suon di 10 mila mc di condomini, oltre e quattro ville monofamiliari. Suvvia, parlatene bene o parlatene male, purchè ne parliate, scriveva il mitico Oscar Wilde.

Tre liste con una manciata di elettori. E dire che la coesione sociale resta l’unica arma di forza dei piccoli paesi, mentre ci sono esempi significativi di unificazione dei comuni, ma in valle Arroscia non funziona neppure l’Unione dei comuni che ha a Pieve di Teco la funzione di guida e coordinamento

DALLA REGIONE LIGURIA 120 MILA EURO PER REZZO

La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone, ha stanziato oltre 1 milione di Euro per ripristinare i danni del maltempo dovuti in particolare all’alluvione del 2016.

I finanziamenti derivanti dalle accise sulla benzina 2017 serviranno a mettere in campo tutte le misure necessarie per ripristinare le gravi emergenze infrastrutturali su tutto il territorio regionale a seguito delle forti piogge che si sono abbattute.

Grazie alle nuove risorse recuperate sarà possibile effettuare quattro interventi nelle province di Imperia, Genova e Savona: in particolare, 120 mila euro saranno assegnati al Comune di Rezzo per far fronte alla situazione di rischio residuo che grava sull’abitato di Lavina a causa degli imponenti volumi di detriti instabili, parzialmente mobilizzati dalla frana nel novembre 2016, che ancora occupano buona parte della testata del Rio Quardella, incombendo sull’abitato a fondovalle e sulla strada provinciale per Rezzo.

 


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