Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Garessio era il 1973: la scellerata morte


Sul numero scorso di trucioli.it scriveva l’ing. Stefano Sibilla (presidente Comitato Treno Alpi Liguri): “Garessio la città industriosa (e centro di villeggiatura sorto grazie alla ferrovia), pareva avere grandi prospettive, nel secolo scorso: molti proprietari di seconde case le hanno conservate ed ammodernate; ma ora questo patrimonio, a causa dello spopolamento, della scomparsa di servizi come quello ferroviario e della persistente assenza di un agevole collegamento con la Riviera di Ponente, è poco utilizzato e serve per lo più come base imponibile per i tributi, a cui però non si associa alcuna rappresentanza: si tradisce qui (come in Riviera) il principio “no taxation without representation”(leggi tutto l’articolo…).

Pubblichiamo ora un commento dell’ing. dr. Roberto Borri studioso di problematiche ferroviarie.

“Il lodevole quanto desolante articolo dell’illustre Collega è un’amara descrizione di un processo iniziato quasi all’indomani della seconda guerra mondiale, ma i cui effetti iniziano a farsi sentire solo oggi, grazie anche allo stordimento della popolazione, all’inerzia di moltissimi suoi rappresentanti ed all’assoluto annientamento della capacità critica della quasi totalità delle persone.

Un tempo, in condizioni meteorologiche avverse, non potendo contare sul mezzo stradale, lo si adoperava solo per lo stretto necessario e si contava sulla (allora) proverbiale affidabilità della ferrovia, la cui amministrazione, in caso di peggioramento del tempo, specie se erano previste delle nevicate, attuava un piano neve ben diverso dall’attuale: si faceva tutto il possibile affinché la circolazione non venisse minimamente perturbata e si cercava di rinforzare le composizioni dei treni previsti d’orario o, se l’affluenza era molto alta, si programmavano corse suppletive, mentre, oggi, si riducono i servizi, financo a sostituire un mezzo sicuro come il treno con uno che potrebbe rappresentare l’emblema dell’insicurezza come l’autobus. Desta maggior scalpore il fatto che una linea come quella della Val Tanaro non veda i suoi binari solcati da treni in servizio regolare, specie in questa stagione! All’indirizzo:

http://www.robertoborri.com/File/Presentazione%20Carrù%202017.pptx

è possibile scaricare una presentazione, dove, a partire dalla diapositiva 31, sulla base di dati ufficiali del Ministero dei Trasporti, é illustrato un impari confronto tra incidentalità stradale e ferroviaria.

Si osservi altresì, a corredo dell’articolo firmato dall’Ing. Sibilla, la sottostazione elettrica di Garessio, scelleratamente disattivata nel 1973, allorquando si presentò l’occasione di eliminare il sistema di alimentazione trifase e, con poca o punta lungimiranza, si decise di riconvertire la linea alla trazione termica, smantellando anche la palificazione.

Roberto Borri

IL 9 GENNAIO 2018, A GENOVA, SI APPROFONDIRA’ IL TEMA:

VAL TANARO E IL CASO ORMEA CON GAZZOLA E ALLAMANDOLA

 


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