Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Pornassio shock, trafugata la Madonna e reliquiario. Dopo Pontedassio e Ranzo
La gang sacrilega che si fa beffa dei fedeli


Alcune devote si sono recate al Santuario della Madonna della Chiazza, situato tra le frazioni di S.Luigi e Ottano di Pornassio per innaffiare fiori sulle finestrelle sotto il portico dell’edificio e recitare qualche  preghiera, quando con comprensibile stupore si sono accorte che la statua della Madonna col Bambino in braccio non c’era più. Sparita con il reliquiario di argento cesellato. Pare che gli intrusi abbiano aperto pure il tabernacolo e disperso ostie sacre. La chiesa è in una zona piuttosto isolata, ma da maggio a settembre viene celebrata la Messa piuttosto che in parrocchia in quanto è facilmente raggiungibile dalle varie frazioni abitate. L’edificio più vicino è il castello (disabitato) e una casa ora vuota e che era abitata da una coppia di anziani.

La statua lignea trafugata dal Santuario della Chiazza di Pornassio

Realizzata la gravità del furto sacrilego sono stati subito avvisati i Carabinieri della stazione di Nava che hanno avviato le indagini e i rilievi del caso, allertato il Nucleo per la tutela dei beni artistici. Il Santuario, che in un lontano passato riscuoteva un  notevole interesse da parte di devoti di tutta la Liguria, fu costruito e terminato nel 1775 per iniziativa di certo Carlo de Carolis, miracolato quando fanciullo fu alzato dalla Madonna sulla preesistente edicola della Vergine della salute e salvato dai lupi.

Nei dettagli, il furto ha interessato la statua lignea della Madonna col Bambino in braccio e  Sant’Elena inginocchiata in adorazione. L’opera su incarico dei Fabbriceri fu realizzata dallo scultore Giovanni Minoja nel 1892 e fu pagata 700 lire, mentre il pittore  Adolfo Rossignoli di Torino fu incaricato del restauro pittorico del santuario.  Come risulta anche dal testo del documentatissimo libro di storia di Pornassio a cui ha collaborato tra gli altri Pietro Augeri.

E’ parere diffuso che  la statua non abbia un particolare valore di mercato se non quello religioso e votivo.  A meno che gli autori non abbiano agito su commissione, resta da capire chi può avere interesse nel nostro paese ad acquistare una statua alla stregua di un cimelio da arredo.  Dunque il sospetto è che la statua possa essere trasferita all’estero. O ancora l’ipotesi quasi fantasiosao di un tentativo di ‘riscatto’? Non sarebbe la prima volta che accade. I ladri hanno sottratto anche un leggio ligneo, una piccola campana vicino all’altare e la corda del campanile esterno che è probabile abbiano adoperato per fissare la refurtiva sul mezzo di trasporto. Non è difficile immaginare che il colpo sia stato preparato da sopralluoghi poi messo a segno da tre, quattro ‘energumeni’ ed abbiano utilizzato un camioncino coperto.

Il piccolo santuario di Ottano (frazione di Pornassio) preso di mira da un gang di ladri
Don Daniele Fiorito parroco di Pornassio

Non abbiamo parole – ha commentato il parroco di Pornassio, don Daniele Fiorito.  – Il bottino, in particolare la statua e la reliquia costituiscono  un patrimonio religioso di grande valore; faccio appello a chiunque abbia notizie e un cuore di fare in modo di poter ritrovare la refurtiva”. La statua alta un metro e mezzo, non è facile da trasportare al punto che durante la processione, la cui ricorrenza accade la prima domenica dopo l’8 settembre,  viene utilizzato un camioncino col cassone aperto.

Per penetrare nel santuario hanno segato le sbarre di una finestra della sagrestia, quindi una volta all’interno e fatto razzia sono usciti aprendo il portone principale e caricato il bottino sull’automezzo parcheggiato sulla piazza. Difficile immaginare che il colpo sia stato messo a segno di giorno, ma con l’aiuto delle tenebre.

In questa martoriata Valle Arroscia i lupi sono tornati e sono tornati purtroppo anche audacissimi e sacrileghi ladri.  Già in un passato non recente, il quadro della Vergine datato 1775 era stato trafugato assieme ad alcuni oggetti d’oro, e in seguito miracolosamente

Il basamento ora spoglio dove era posata la statua

ritrovato dietro una chiesetta dedicata a Santa Lucia, situata nel bosco alla periferia di una frazione del paese, ovviamente senza preziosi . Il ritrovamento fu festeggiato solennemente e tutta la popolazione si strinse attorno al proprio Santuario.

Forse oggi il miracolo del ritrovamento della statua non si ripeterà, per ladri sicuramente più agguerriti, privi di scrupoli, di qualsiasi rispetto della fede e del Santuario, che purtroppo ha perso quella antica notorietà, chissà per quanto resterà privo della sacra icona. Oggi comunque i paesani di Pornassio si stringono ancora attorno alla Vergine nella sua casa a dimostrarle l’affetto che non gli hanno mai fatto mancare.

I quotidiani locali nel riferire la notizia a tutta pagina, hanno ricordato che nel mese di gennaio, a Pontedassio, era stata presa di mira la cassaforte della canonica mentre il parroco celebra va messa. Il bottino denunciato indicava una cifra attorno a 150 mila euro, tra preziosi, reliquie e denaro. Rubando anche un Bambin Gesù.  A maggio, a Ranzo,  sottratti gli ori che ornavano la statua della Madonna, un danno stimato in 30 mila euro. Ladri maledetti ai quali non resta che augurare un pessimo Natale e le maledizioni che meritano, a cominciare dalla cattura, dal carcere. E tanta indignazione e rabbia popolare.

Nello Scarato


Avatar

N. Scarato

Torna in alto