Andiamo per ordine, il presidente dimissionario dell’Associazione Monesi Borgo Antico, con una ventina di adesioni, aveva chiesto al sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, se ad un anno dal disastro alluvionale non fosse il caso di cambiare la prima ordinanza di sgombero e divieto di abitare tutte le case della ‘frazione’. Quantomeno una distinzione tra gli immobili danneggiati, pericolanti e quelli rimasti intatti e non interessati dal movimento franoso. Il sindaco ha risposto ripercorrendo in modo certosino quanto si è fatto e rendendo noto che solo per gli interventi di prima urgenza sono stati richiesti 5 milioni di € che ovviamente non sono disponibili. Ha reso noto l’avvio di una lotta dura contro i curiosi che violano i divieti, annuncia sanzioni penali ed una denuncia già presentata. Immediata la replica di Sartore che, in questo caso, parla a titolo personale, ma rappresenta la coscienza critica di una realtà amara che deve fare i conti sui tempi lunghi, i puntuali annunci dell’impegno profuso dalla Regione, Provincia e Comune, il rosario delle somme stanziate.



LA LETTERA DEL SINDACO DI MENDATICA


