Ha riaperto il bar dell’Ospedale di Albenga. Da tre settimane pazienti e parenti possono concedersi un caffè caldo, una colazione, ma anche un primo piatto a mezzogiorno e, cosa non secondaria, acquistare un giornale. La precedente gestione aveva chiuso i battenti in un momento nel quale la struttura ingauna era al minimo storico di pazienti ricoverati. Poi l’apertura di Ortopedia, il potenziamento di alcuni reparti ed i servizi offerti a piano terra (dalle analisi del sangue alle prenotazioni di visite agli sportelli) ha portato alla riapertura del bar. La prima impressione, per lo scriba che si è soffermato qualche minuto, è l’estrema gentilezza della dipendente che in alcuni casi deve vedersela con pazienti anziani ricoverati. Il banco, per chi passa intorno alle 9, è davvero munito, il caffè è decisamente buono. Dietro al banco ci sono cartelli su cosa sia possibile ordinare a pranzo ed i vari tipi di panini che si possono trovare. Una buona impressione, anche per quanto riguarda l’edicola con la presenza dei principali quotidiani e settimanali. Adesso, come mi faceva notare un paziente, bisogna potenziare il servizio navetta all’interno dell’ospedale. Non è possibile che ci sia un vuoto dalle 9,30 alle 13, e non è sufficiente, da parte della Tpl, dichiarare che ci sono pullman che portano verso Albenga all’esterno. Ci sono anziani e malati che non possono deambulare e anche cento metri a pieni sono da equiparare ad una maratona.
I CASSONETTI PERICOLOSI TRAPPOLA DI VIA PATRIOTI ANGOLO VIA DEI MILLE
La logica vorrebbe che i cassonetti della spazzatura avessero il coperchio dalla parte del marciapiede, senza costringere i cittadini a preoccuparsi di essere investiti. Non accade così all’inizio di via Patrioti, angolo via dei Mille, dove per buttare la spazzatura bisogna recarsi dal lato della strada dove, anche se a velocità ridotta, transitano auto e moto. Tenendo conto anche che molti anziani fanno fatica ad aprire i cassonetti, non è raro osservare, qualora ci si volesse soffermare nel posto descritto, a macchine che sfiorano coloro che stanno gettando i rifiuti nei vari cassonetti. Non ci vogliono ordinanze o provvedimenti amministrativi per rimediare all’errore. Basta un responsabile del servizio che si prenda cinque minuti di tempo e inverta le aperture.
Guglielmo Olivero