Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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I malanni di Noli tra inquinamento da smog, vigili urbani al lumicino e lavori bloccati


C’è un medico di Noli che dopo una vita di lavoro in ospedale non si da pace alle prese con gli effetti, taciuti o sottovalutati, delle conseguenze dello smog che ogni giorno vede abbattersi in polveri sottili sul terrazzo di casa, sul davanzale, persino ai piani alti di un condominio. Che aria si respira ? C’è il corpo di vigili urbani, forse unico tra le cittadine rivierasche del ponente, non solo sotto organico, ma al limite di ‘copertura zero’ del territorio, con una popolazione di 2736 residenti, qualche migliaio di seconde case, attività recettive, via Aurelia trafficatissima e una frazione. Noli si estende per quasi 10 kmq. C’è un rio Sant’Antonio interessato da lavori di messa in sicurezza idrogeologica. Da luglio l’opera è bloccata perchè la Soprintendenza deve decidere quale tipo di pavimentazione scegliere in un fazzoletto di pochi metri mentre ci stiamo avvicinando ai mesi delle piogge e il Comune che fa ? Aspetta e spera.

Il palazzi a ponente di Noli che si affacciano sull’Aurelia e soggetti allo smog e polveri sottili causa traffico veicolare, inquinamento
Il tratto di pochi metri quadrati attraversato dal Rio Sant’Antonio, angolo Corso Italia, dove i lavori sono fermi da luglio in attesa di sapere quale pavimentazione scegliere nel tratto del corso d’acqua e dove transitano veicoli e pedoni

E’ la stessa Noli che finisce sulle prime pagine e fa parlare di se in Italia e all’estero (promozione gratuita) per aver voluto ricordare, con la ‘ targa della discordia‘, una bambina vittima dei tragici anni della Liberazione, 70 anni fa, mobilitando l’opinione pubblica, scatenando di tutto e di più sui web italiani e oltre i confini. E’ la stessa Noli che con la sua amministrazione comunale, pagella mediocre, su fronti più concreti e di valenza sociale, economica, sembra ‘imbalsamata’ nel decisionismo. Incapace di dare risposte, di rendersi conto non solo degli humors,  ma delle priorità, di ciò che il buon senso e la saggia amministrazione pubblica imporrebbero.

L’INQUINAMENTO TACIUTO – Il ‘caso inquinamento‘ non è nuovo, prima c’era la la peste, ovvero la centrale elettrica a carbone, di Vado Ligure. Oggi non c’è più e l’inquinamento a Noli non lo descrive l’uomo qualunque che comunque va ascoltato. E’ la testimonianza di un operatore della salute, ormai in pensione, impegnato nel sociale. Non facciamo nomi per la delicatezza del tema e il ‘pulpito’ da cui arriva consigliano di non personalizzare. Che aria si respira, da inconsapevoli ? “Ormai ho una certa età – osserva -, ho figli e nipoti come tante famiglie nolesi e tanti villeggianti, proprietari di case al mare spesso acquistate con risparmi, sacrifici e con l’obiettivo di ‘respirare’ aria salubre, lontano dalla cappa inquinante di città e paesi. Mi dispiace affrontare un tasto che forse può creare qualche smorfia, se non critica, del tipo così facciamo scappare i turisti, danneggiamo la nomea di Noli. Da uomo e da medico che si è sempre trovato a che fare con i sofferenti e chiede di essere aiutato a guarire, mi domando cosa si aspetta a trovare una soluzione alle polveri sottili che danneggiano irrimediabilmente la salute di anziani e bambini, di tutti noi che respiriamo smog, tanto smog, troppo”.

Rio Sant’Antonio intervento già realizzato e si attende la prosecuzione dell’opera bloccata dalla Soprintendenza

Il caso riguarda chi abita – non sappiamo in altre zone di Noli – fronte via Aurelia.  La ‘caligine’ si deposita ed annerisce in modo impressionante ogni cosa, dalle ringhiere, ai davanzali, alla biancheria stesa, ai mobili esterni dei terrazzi, persino ai piani alti, al lastrico solare. “Non è una cosa saltuaria – aggiunge il medico – , si acuisce nei giorni di più intenso traffico che a Noli, forse sfugge ai più, significa  in certi week end,  prefestivi, festivi, esodo, contro esodo, un serpentone di auto che inizia al mattino e termina a tarda notte. Pare ovvio che i motori non liberino aerosol, ma veleni che respiriamo, finiscono nei bronchi, nei polmoni, nel circuito sanguigno”.

Possibile che ci si mobilitava, a ragione, durante la funesta era del centrale elettrica e poi a nessuno interessi le condizioni ambientali in cui si vive per il traffico no stop ? Vengono fatti test, anche saltuari, e quali sono le risultanze ? Oltre all’Asl ed i suoi uffici preposti, resta  il sindaco il ‘garante istituzionale’ della salute, ovvero delle condizioni ambientali della sua città. E il sindaco è, a sua volta, un medico con una lunga esperienza professionale e umana in quel di Noli. Medico di famiglia e padre.

Di recente la Cassazione ha confermato come le autorità comunali possano intervenire non solo verificando formalmente il rispetto dei limiti di legge, ma affrontando situazioni anomale di potenziale inquinamento.  “Non possiamo fare nulla perchè siamo nei limiti di legge”. La Cassazione dice invece che si può intervenire “con la tutela anticipata del bene ambientale, pienamente giustificata dalla natura collettiva di un interesse di preminente rilievo”. Qui c’è in ballo il supertraffico della statale Aurelia. Non è un caso semplice, ma ignorarlo, girarsi dall’altra parte, è un delitto contro il bene primo dei cittadini, i propri doveri, il diritto a non ammalarsi e morire per aria inquinata tossica.

Il capo area della Polizia Urbana dr. Attilio Giovanni Pastorino, vice segretario comunale, con il  sovrintendente Sergio Pennacchio il giorno della ‘mobilitazione’ per la targa a Giuseppina Ghersi

VIGILI URBANI ANNO ZERO – Il corpo della Polizia Municipale di Noli, cinque in organico, un’assenza per maternità, l’esigenza delle ferie e del giorno di riposo, l’orario comunque da rispettare, ma non è così, è alle prese con una carenza forse da primato nel ponente ligure. Non solo, tutte le cittadine, chi più chi meno, con la stagione estiva assumono vigili stagionali, fatta eccezione per la dissestata Borghetto S. Spirito. A Noli non è così, benché il bilancio  ‘pianga’, mancano i soldi e si ricorre agli anticipi di cassa. O meglio si preferisce spendere in altro modo, magari senza rigore per consulenze,  spese legali, sprechi da poco oculate scelte di qualche funzionario, errori inclusi. Comunque sia, come convivere con una città  a “vigilanza ridotta“, sotto il minimo ? Con  Voze e Tosse. Come non rendersi conto che tre, quattro vigili non possono affrontare i compiti affidati che non è solo viabilità, sono le pratiche d’ufficio di competenza che sono molte. C’è chi ha fatto notare di aver assistito in qualche caso allo stesso sindaco in persona che rimprovera ciclisti italiani e stranieri che non si accorgono o non rispettano il segnale di divieto di accesso nell’isola pedonale.

Enrico Pollero consigliere delegato alla Polizia Urbana

C’è da dire che non c’è città, lungomare, centro storico dove non si assista alla mala abitudine delle due ruote in marcia e trucioli ha pubblicato, da ponente a levante della provincia, decine di fotoservizi. I vigili non sono un lusso, né optional, non sono al servizio del sindaco o dell’assessore, sono un patrimonio della comunità che, soprattutto in un paese turistico con ciò che comporta, dovrebbero essere sempre un fiore all’occhiello.  Avere la priorità. Per residenti, vacanzieri, pendolari, chi rispetta le regole di convivenza e chi non brilla in ‘senso civico’. I cittadini, le categorie commerciali ed artigianali, pagano per avere dei servizi comunali efficienti e in primis un corpo vigili che non fa esibizionismo, ma possa rispondere a esigenze primarie. A Noli questo non accade, anche se il tema almeno per quanto possiamo leggere dagli atti dei consigli comunali, dalle discussioni e prese di posizione che finiscono sui media, è avvolto nella sordina. Una vergogna che non fa onore e la comunità tutta non merita.

LA BEFFA DEI 10 MQ DEL RIO SANT’ANTONIO – Non è una beffa, ma chi passa davanti a Rio Sant’Antonio laddove si innesta con corso Italia trova una staccionata  rossa. Lavori fermi, da luglio, in attesa che la Soprintendenza decida quale pavimentazione autorizzare, dopo che a monte sono stati sistemati massi in blocchi a mo di ‘letto del corso d’acqua’ sul quale confluiscono due altri rii, tra cui il Luminella. C’è chi ritiene che scandalosa la soluzione dello scolmatore a monte, ma ciò che fa impressione almeno ai passanti, agli abitanti, è assistere al ‘fermo lavori’ finale e sapere che c’è di mezzo la burocrazia regionale della Soprintendenza che a Noli ha spesso fatto parlare nel bene e nel male. Vedi lavori nel Castello.

La sorte di Rio Sant’Antonio è pure caratterizzata da un’altra ‘perla’. E’ stata realizzata una barriera automatizzata (in ferro) che in caso di piena impedisce al corso d’acqua di invadere a levante corso Italia. Ma lo stesso corso, dopo aver ostruito gli sbocchi a mare che esistevano, finisce per diventare un tappo – lago in caso alluvionale. Con tutte le conseguenze immaginabili per gli esercizi commerciali ed il centro storico. Che succede dunque con gli sbocchi a mare, si lasciano nelle condizioni attuali, si tollera ? Chi si assume la responsabilità, anche su questo fronte abbiamo pubblicato servizi corredati da foto, la testimonianza dell’ex sindaco d’acciaio Carlo Gambetta.  E’ vero a Noli la giunta è formata da tre persone, c’è chi ha un lavoro. Ci sono i consiglieri delegati, ci sarà qualcuno che può prendere di petto e bussare alla Soprintendenza per sollecitare non nuovi rinvii, ma una decisione di cui è difficile comprendere le lungaggini. Inaccettabili. (L.C.)


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