Il prezzo della perizia fissato in 6 milioni e 400 mila €, con uno sconto del 25 %, si scende a 4,8 milioni. Un affarone ! Non siamo nel Bronx di Chicago versione Ceriale. Ma la situazione della ‘famigerata T 1’ impone celerità. Da speculazione immobiliare anni 2000 e ‘gallina dalle uova d’oro’ descritta su depliant accattivanti, si è trasformata in ghigliottina economica prima, poi giudiziaria, infine da bancarotta per Andrea Nucera, architetto, un tempo ricco e astro emergente. Con molte entrature di cui non ha mai rivelato aspetti scabrosi. E oggi il mega complesso è nel totale degrado e finalmente in vendita giudiziale. Non parliamo di strutture con il cemento armato che resiste alle intemperie, quanto i tetti. Bensì di intrusi più o meno vagabondi, dediti allo spaccio, vita da espedienti, gravissimo disagio degli abitanti della zona interessata: case unifamiliari, palazzi, palazzine.
Non conosciamo la stima da spendere per ultimare gli immobili e le aree libere. Forse una decina di milioni. Non sappiamo quanti e chi tra i consiglieri comunali si è reso conto di persona non soltanto con una ‘visita’ mordi e fuggi. Abbiamo ascoltato cittadini che stanchi di bussare alle porte del potere, segnalazioni ai vigili e ai carabinieri, hanno chiesto al consigliere di opposizione Luigi Giordano di farsi promotore di una lettera urgente al prefetto affinchè intervenga e imponga il ripristino della legalità, il rispetto della convivenza civile prima che accade qualche omicidio. Litigi e zuffe sono frequenti.
Certo la Costituzione demanda la responsabilità dell’ordine pubblico, quale autorità di pubblica sicurezza, anche in presenza di una stazione dell’Arma, al sindaco. Ma Ennio Fazio, politico ed amministratore di lungo corso del suo paese e della provincia di Savona, pare impegnato a ‘farsi giustizia’ per i torti subiti nell’inchiesta giudiziaria della T 1 che lo vedeva coinvolto con il suo predecessore ed assessore all’Urbanistica Piero Revetria, cerialese, altro gerontrocratico non per età: per militanza nei meandri politici ed amministrativi. Dalla Comunità Montana, al Comune, dalla Provincia a sindaco rieletto di Vendone ed ora, quasi senza rivali, nel ritorno (patrocinato da Fazio) alla guida del futuro governo di Ceriale. Un’armata elettorale di centro destra che non sarà neppure scalfita dalle umane aspirazioni di chi ha tirato il carro nei due governi Fazio, Marinella Fasano, agente immobiliare combattente e determinata. Conti in sospeso con Ennio.
Il ‘modello Toti‘ (tutti uniti a destra) pure a Ceriale si appresta a stravincere. Neanche a pensare si possa mettere insieme uno schieramento di’ salute pubblica‘ – Ceriale Uniti, convincendo le forze conservatrici. A Borghetto hanno avuto l’abilità di far saltare tutti i tavoli prendendo tempo con proposte via via da ghigliottina, favoriti dall’estremismo e dalle ambizioni di chi si credeva più forte. Da troppi nani della visione politica ed incapaci di autocritica, di misurarsi con l’avversario. Più superbia che pratica dell’umiltà, dote sempre più rara tra certi ‘professionisti’.
Ricordiamo ai lettori cerialesi che trucioli si era battuto per la lista unica, per il ‘modello Lengueglia‘ e di altri undici comuni del ponente ligure. Che serve essere divisi e litigiosi quando siamo di fronte al baratro ? Ceriale, è vero, non è al dissesto finanziario di Borghetto, maturato col centro destra e concluso col centro sinistra. Bisogna riconoscere che la squadra di Fazio, pur tra claudicanti e mediocri (un paio di consiglieri in consiglio non hanno mai preso la parola), ha portato a buon fine la nuova passeggiata a mare, l’abbattimento del cantiere Patrone. Due opere di grande visibilità. Ceriale che non riesce a recuperare posti nella graduatoria provinciale sul fronte economico, occupazionale e dove persino l’agricoltura assiste alla costante erosione delle terre coltivate. Un tempo floride e fonte di guadagno. Ceriale che vede contemporaneamente bloccate un paio di mega operazioni immobiliari ed urbanistiche di grossa portata, come la lottizzazione del cerialese Franco Fresia, poco oltre la T 1, verso Albenga.
In un momento di risveglio economico nazionale, di ripresa degli investimenti nella casa, qui parliamo di seconde case, è un peccato tirarla alla lunga. Sul fronte opposto della città langue l’operazione ‘Murialdo‘, rimasta orfana del suo capostipite, con la sorte dell’ex albergo Torelli, del residence attiguo, dell’ex pensione Alba. Anche qui non non si visti risultati di celerità con la giunta del presidente Toti e soprattutto il traino di big quali Angelo Vaccarezza (è stato lui ad imporre Fazio prima e seconda edizione) e l’assessore prodomico al rilancio della ‘povera edilizia’ privata, Marco Scajola, già esperto nel sostegno ai ‘poveri’ Bagni Marini e al ‘Piano Casa’. Sempre in attesa che decolli il ‘rilancio casa- immobiliare’ del martoriato entroterra con centinaia di immobili vuoti, fatiscenti e poverissimo di risorse, di peso elettorale.
Ceriale che si appresta a chiudere anche il capitolo del procedimento di lottizzazione abusiva con le ordinanze 4/2010 nei confronti della GEO SRL e n. 2/2011 nei confronti della Società Nuova Orchidea. L’amministrazione comunale ha incaricato l’avv. Mauro Vallerga di Genova (parcella di 18 mila €) di mettere ordine alla luce delle sentenze del tribunale. In ballo la super villa di Regione Parei dove abitava l’architetto Nucera con l’ultima compagna (la terza) ed un figlioletto, oltre l’area attigua (alcune decine di migliaia di mq.) che l’imprenditore aveva venduto all’arch. Daniele Capello di Albenga prima di ‘fuggire’ negli Emirati, a Dubai. Si tratta di proprietà che dovrebbero far parte della confisca e passare al demanio comunale. Il Comune non è ancora entrato in possesso e le procedure manco a dirlo sono fatte apposta per i tempi lunghi.
Affaire rompicapo ‘T1’ e lottizzazione abusiva di Parei che meriterebbero un assessore a tempo pieno, supportato da un pool di tecnici e funzionari comunali per accelerare, infrangere i muri della lentocrazia, nell’interesse della comunità e della giustizia. Ma a questo Fazio non è arrivato. E poi resta pur sempre Andrea Nucera che già si prefigura un trionfale rientro in Patria senza il rischio di finire in carcere.