Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

MondoMarine, le vere cause della crisi?
Il giallo Savona-Siena dai contorni misteriosi


Un tavolo permanente con tutte le istituzioni per discutere con l’azienda le vere ragioni della crisi societaria e un incontro (e sarebbe, finalmente, il primo) con Alessandro Falciai, azionista di maggioranza e, in pratica, padrone di MondoMarine. Su queste proposte della RSU è arrivato il sostegno dei cittadini savonesi nell’affollatissima assemblea pubblica (oltre 120 persone) che si è tenuta il 31 agosto nella “Sala Rossa” del Comune di Savona.

Davanti alle telecamere del Tg3 Liguria e alla presenza di molti membri delle istituzioni (citiamo, tra gli altri, Anna Giacobbe, deputata e membro della Commissione Lavoro della Camera; il consigliere regionale Andrea Melis del Movimento 5 Stelle; Daniela Pongiglione, consigliera comunale e portavoce di Noi Per Savona; Massimo Arecco, il vicesindaco di Savona che ha aperto i lavori, e ancora il dirigente dell’Autorità Portuale Paolo Canavese e molti altri ancora) i rappresentanti RSU di MondoMarine Luca Valente, Paola Fachino e Carlo Becco hanno nitidamente illustrato la situazione, apparsa a tratti perfino surreale, di un’azienda passata in meno di un anno dal successo imprenditoriale (tre barche in costruzione, commesse a volontà, maestranze del cantiere e dell’indotto in piena attività) ad un concordato preventivo “in bianco” con la prospettiva il 5 ottobre (giorno in cui scadranno i 90 giorni concessi dal tribunale ai commissari giudiziali incaricati di vagliare le eventuali proposte d’acquisto) del fallimento.

Tutti gli interventi, pur con accenti diversi, hanno sottolineato il fatto che la crisi – di carattere esclusivamente finanziario e dai contorni ancora poco chiari – non debba gravare sulle spalle dei 61 occupati diretti dell’azienda (che diventano circa 600 con l’indotto) ai quali nulla può essere imputato sul piano produttivo.

È toccato a Giulia Stella (segretario generale della Camera del Lavoro) e a Franco Paparusso (coordinatore provinciale UIL
Savona) chiarire definitivamente i termini della questione. “Siamo passati attraverso scioperi, picchettaggi all’ingresso del cantiere, presidi, assemblee e quant’altro: per un certo periodo abbiamo addirittura bloccato lo yacht di Falciai, in costruzione nel cantiere, per costringerlo a uscire allo scoperto e a rivelare finalmente le vere cause della crisi” ha ricordato Paparusso. “Lui, finora, si è sempre sottratto agli incontri. È ora di costituire immediatamente un tavolo permanente con tutte le istituzioni – Regioni (nella stessa situazione degli ex Campanella si trovano, infatti, i Cantieri di Pisa), Comune, Port Authority, prefettura e quant’altro – per avviare urgentemente un dialogo con l’azienda”.

Nello stesso segno sembra andare l’amministrazione comunale di Savona: nei minuti precedenti l’assemblea il sindaco Ilaria Caprioglio ha presieduto un incontro riservato con la RSU, esponenti della Regione (era presente Alberto Pellissone, dirigente allo Sviluppo Economico in Via Fieschi) e dell’Autorità Portuale. In questa sede il sindaco ha inoltre preannunciato che una seduta del consiglio comunale sarà dedicata espressamente alla vicenda.

“Ma il tempo stringe” ha rimarcato Giulia Stella nel suo intervento, “e il sindacato, d’intesa con enti locali, la Regione e lo stesso parlamento deve attivarsi come e più di prima per un incontro non più con il management ma direttamente con la proprietà dell’azienda”. Dello stesso segno l’intervento di Anna Giacobbe: alle porte potrebbe esserci un’interrogazione parlamentare sul caso MondoMarine. A giudicare del successo dell’iniziativa, comunque, Savona non sembra disposta a veder chiudere in silenzio lo storico cantiere cittadino.


Avatar

Massimo Macciò

Torna in alto