E’ la prima volta che accade, almeno dopo la Costituzione della Repubblica. Una sala consiliare, luogo istituzionale per eccellenza secondo i padri della Patria e della Costituzione Repubblicana, intitolata ad un pietrese benemerito. Dopo l’infanzia e la prima gioventù, è diventato il cronista principe della CITTA’ che gli aveva dato i natali e che, come lui stesso ha rivelato a trucioli.it qualche mese prima di lasciare la vita terrena, non ha voluto lasciare nonostante le proposte della direzione de La Stampa. Volevano che proseguisse la consolidata esperienza professionale di corrispondente di provincia (da Borghetto S.S. a Spotorno e relativo entroterra) come redattore alla redazione provinciale di Savona. La zona, tra l’altro, l’avrebbe lasciata in buone mani, alla moglie Marina Beltrame che da anni collabora al giornale ed è mamma di Serena e Gabriele.
Augusto Rembado si è accasciato, nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2015, mentre praticava l’abituale jogging. Si trovava sulla provinciale Loano – Boissano. La moglie sarebbe andato a prenderlo in auto una volta raggiunto il centro del paese. Il destino non ha lasciato scampo ai frenetici soccorsi. Leggi anche quanto aveva pubblicato trucioli.it col servizio fotografico dei funerali di Silvio Fasano (vedi…..) e la pubblicazione della lettera dal cuore che Gughi aveva inviato anni prima quando lasciò Il Secolo XIX per La Stampa (vedi…).
DELIBERATA DALLA GIUNTA L’INTITOLAZIONE DELLA SALA CONSILIARE AL GIORNALISTA E CONCITTADINO AUGUSTO REMBADO
Il 14 aprile scorso scompariva all’età di soli 59 anni, stroncato da un improvviso malore, il giornalista Augusto Rembado, “Gughi” per i tanti che lo hanno conosciuto e potuto apprezzarne le tante qualità sia sotto il profilo professionale che umano.
A Pietra Ligure, dove da molti anni lavorava e viveva, Augusto Rembado era considerato non solo un valente giornalista dalla lunga esperienza professionale, prima al Secolo XIX e poi per tanti anni a La Stampa come corrispondente, ma anche un amico per i tanti cittadini che ogni mattina lo incontravano in piazza per scambiare due parole.
Augusto Rembado era la voce del nostro territorio, il confidente leale, il giornalista che tutto sapeva perché tutti lo cercavano. Mai sopra le righe, non inseguiva la polemica e se poteva stemperava i toni. Per questo era così rispettato: era il giornalista dei fatti e non delle opinioni.
Nella convinzione di interpretare i sentimenti di affetto e di stima della maggioranza dei pietresi , la Giunta Comunale ha deliberato di intitolare la Sala del Consiglio (le cui adunanze hanno visto per tanti anni la presenza fissa di “ Gughi”, interessato allo svolgimento dei lavori dell’organo assembleare non solo come cronista ma anche come cittadino ) ad Augusto Rembado con l’apposizione di un’apposita targa commemorativa a lato della porta d’ingresso.
L’efficacia del presente atto è subordinata al rilascio dell’autorizzazione prefettizia all’intitolazione in deroga al divieto di intitolare vie, piazze o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di 10 anni.