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Mendatica vota: sviluppo e tradizione senza aria fritta


Non sappiamo a quanti lettori trucioli.it possa interessare cosa accade a Mendatica alla vigilia delle elezioni comunali che ripropone Piero Pelassa sindaco, e una delle pietre miliari della coesione sociale: la lista unica. Lasciamo ai cittadini approfondire, non avendo dimestichezza sulle problematiche del paese. Importante non propagare illusioni, darsi dove è possibile scadenze e verifiche degli obiettivi. E’ positivo, nel generale degrado italiano ed incultura di buona politica, non doversi combattere tra schieramenti opposti. In molti altri centri dell’entroterra si è aggiunta la vergogna delle ‘liste di foresti’, non residenti, a volte persino semisconosciuti ai cittadini. Se vogliamo la prova del nove, è accaduto le scorse amministrative nella non lontana Stellanello. Sapete che fine hanno fatto i quattro della minoranza: di due si sono perse le tracce e due hanno finito per appoggiare coloro che consideravano nemici. Favorendo persino operazioni  di malcostume affaristico.     

Mendatica ora pare sia entrata nel circolo dei comuni virtuosi nel sempre utile confronto dialettico sul governo del fare e non della non politica. Chi ha la fortuna di guardare oltre l’immediato futuro o la nostra esistenza in vita, sa quanto sia stato producente nei Paesi emancipati del Nord e centro europa cancellare i doppioni, nel solo interesse delle comunità locali, anche quelle più disagiate per la collocazione sulle montagne.  Di recente il giovane presidente Renzi, già sindaco di Firenze, ci ha scritto un’osservazione, dopo averlo incontrato a Savona quando si batteva per la leadership nel partito : ” Ho invitato i comuni a superare doppioni campanilistici, accorpare tutti i servizi possibili…ad iniziare dalla polizia urbana, a rispettare la messa in moto di un decreto firmato nel 2010 dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti, che oggi è confluito nella Lega Nord. Quel disegno confluito, nell’estate 2012, nella spending review del governo Monti, estate 2012, infine nella legge Delrio sule unioni e fusioni di comuni; quelli sotto i 5 mila abitanti  sono obbligati ad accorpare i servizi entro il 2014….”.

Le perplessità non mancano, ma si può sempre migliorare; importante è partire col piede giusto e se il sindaco capofila di Pieve di Teco, come alcuni hanno sostenuto, non si è dimostrato all’altezza, nessuno l’ha sposato. Non deve essere delegittimato, però condotto sulla buona strada, dellEuropa, che si rinnova senza perdere altro tempo. Ognuno ha una sua esperienza personale, ma quando si è malati prima o poi si deve ricorrere al medico. Nella cosa pubblica, non può prevalare  il ‘verbo’ di questo o quel sindaco come si è letto nella rassegna delle reazioni, di recente apparsa sul Secolo XIX, a proposito di unione tra comuni. Qui di Padreterno ce n’è solo uno, i paesi non sono feudi personali, gli esperti italiani e stranieri più illuminati hanno suggerito la strada maestra dell’unione. Chi vuole tenersi il campanile, credersi insostituibile, pur con tutti i meriti che nessuno vuole disconoscere, ha il dovere morale di non parlare alla stregua di un regnante, anche se non se ne rende conto.

E’ come se una famiglia, con più interessi economici, si arroccasse sulle posizioni di retroguardia nei confronti dell’evoluzione planetaria. E’ vero che, in Italia, su molti fronti siamo in ritardo di 20- 30 anni, l’immobilismo, il campanilismo, oggi il populismo esasperato, hanno già fatto troppi danni, come la disonestà e la demagogia di una certa e diffusa classe politica.  Quelle persone che in clima elettorale o alla feste del paese, si presentavano al posto d’onore. Per promettere, diffondere illusione e balle. Educatamente nessuno li contestava, in troppi hanno riposto loro fiducia, a volte anche per obiettive necessità.  Per cosa è accaduto meritava pernacchie. La sorte, a molti di loro, ha riservato ciò che meritavano. Ce ne siamo liberati, anche se qualcuno ha ancora la faccia tosta di farsi vedere. Mettetevi l’anima in pace, nulla è più come prima. La lista unica di Mendatica è l’ultimo segnale che mancava.

Di recente Pierluigi Vinai che ha potuto rendersi conto di persona, in più incontri e riunioni, della realtà dell’alta valle Arroscia, pur nella sua veste istituzionale  di segretario regionale Anci, ha ricordato: ” Il segretario comunale è un dipendente del ministero dell’Interno, il suo compito istituzionale è controllare l’attività dell’amministrazione.  In molti piccoli comuni dove mancano le competenze necessarie svolge le funzioni più disparate: ragioniere, tecnico, formatore professionale delle nuove leve, aggiornamento costante della legislazione  coas all’italiana, braccio destro del sindaco”. Aggiungiamo che ci sono per contro segretari comunali assai mediocri, che spesso provocano danni al Comune stesso, basterebbe leggere certe delibere, il loro esito.

Mendatica e Montegrosso sono stati tra i comuni fortunati per la preparazione e l’esperienza (fino alla pensione) di un segretario d’eccellenza, Nino La Manna. Qualcuno storceva il naso per i costi, senza mettere sul piatto delle bilancia i risultati, i finanziamenti ricevuti, le opere andate a buon fine, il rispetto formale di leggi, leggine, norme, regolamenti, senza sia dovuta intervenire la Corte dei Conti ed in altri casi chi si è rivolto alla magistratura per segnalare presunti abusi, conoscerà anche l’epilogo.

Sarà pure, quello di  Mendatica 2014, un programma articolato, senza quelle scadenze operative che invece  vengono suggerite dal giovane governo Renzi. Si può giustificare: serietà vuole che sia meglio non fissare date per non deludere, abbiamo ancora tante pastoie burocratiche da superare. La verifica puntuale, i promessi incontri con i cittadini, con i proprietari di seconde case, è  utile strumento di democrazia, diverso dall’assemblearismo inconcludente.  Diamo fiducia e tempo, mandiamo avanti intanto lo sforzo della collaborazione e dei suggerimenti. Con i mugugni  si fallisce, con il confronto anche serrato si costruisce.

Intanto leggiamo le utili notizie di Mendaticaproiettata nel futuro, dal centro alla lontana periferia delle frazioni. Ben vengano gli stimoli. Mendatica con questa svolta elettorale, col suo programma, può aspirare ad un futuro più roseo e meno ingrato. Uniti si può vincere la sfida anche con le proprie forze.

Leggi il programma elettorale ….. ( di elettorale c’è poco e nulla).


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