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Liguria e Basso Piemonte

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Elezioni e candidati a Savona: 14 temi che scottano e le infiltrazioni mafiose


Tutti i partiti sembrano fermi alla retorica del “il lavoro come priorità” o “il lavoro al centro”. Ma per dare lavoro ci vogliono: capitale di rischio, imprenditori, finanziamenti, aree destinate, lavoratori con la professionalità necessaria ed enti locali sensibili. Cosa farà il candidato e la sua coalizione su questi aspetti per l’Italia e per la nostra città? Ricordiamo che le aree industriali savonesi sono state totalmente destinate a residenze (Scarpa e Magnano, Italsider, Centrale De Negri, Cantieri Solimano ecc.) o a Centri commerciali (Metalmetron).

Elezioni politiche 2013

 

Elementi per una riflessione dei candidati a Savona

Premessa

Anche se il sistema elettorale è ancora il ”porcellum”, che ha l’obiettivo di rendere solidali gli eletti con le segreterie centrali dei partiti e non con i cittadini, è intenzione di tutti i partiti, nel corso della prossima legislatura, di tornare ad un sistema elettorale che accentui il rapporto tra eletti e cittadini. Pertanto gli eletti di questa tornata dovrebbero avere una maggiore sensibilità al rapporto con gli elettori che li valuteranno al prossimo turno elettorale.

Appare opportuno, quindi, sentire dai candidati gli orientamenti (e gli impegni) relativi alle questioni più prettamente savonesi.

Occupazione

Tutti i partiti sembrano fermi alla retorica del “il lavoro come priorità” o “il lavoro al centro”. Ma per dare lavoro ci vogliono: capitale di rischio, imprenditori, finanziamenti, aree destinate, lavoratori con la professionalità necessaria ed enti locali sensibili. Cosa farà il candidato e la sua coalizione su questi aspetti per l’Italia e per la nostra città? Ricordiamo che le aree industriali savonesi sono state totalmente destinate a residenze (Scarpa e Magnano, Italsider, Centrale De Negri, Cantieri Solimano ecc.) o a Centri commerciali (Metalmetron).

Piattaforma Maersk

La piattaforma Maersk è stata pensata in un’epoca di crescita che si credeva strutturale e con una prospettiva di gigantismo tecnologico (portacontenitori da 12.000 unità). Oggi tutti i terminali mediterranei sono utilizzati a meno del 50% e ci sono già altri porti con i fondali maxi (La Spezia), senza parlare di Voltri. Vale ancora la pena di investire immense quantità di soldi (più di 300 Milioni di euro) in una opera probabilmente superata? Non si finirà come con gli inutili terminali delle funivie e dei contenitori di Capo Vado? Non sarà meglio destinare i soldi ai collegamenti ferroviari (raddoppio della litoranea e collegamento potenziato con l’entroterra)?

Ambiente, industria ed energia

E’ stato approvato l’ampliamento della centrale a carbone di Vado, senza aver prima effettuato una seria indagine epidemiologica, senza aver coinvolto la cittadinanza nelle scelte, e senza aver mai spiegato i forti eccessi di mortalità nel savonese. Ma soprattutto permettendo ai due vecchi gruppi di funzionare ancora per 9 anni, anche con alcuni valori di inquinanti sopra i livelli di legge (ossidi di zolfo e monossido di carbonio). Cosa ne pensa il candidato di questo sopruso al nostro territorio?

Perché a Savona si produce energia in quantità enormemente superiori al necessario, con tecnologie superate (gruppi del 1972 ancora operanti) e con un tipo di combustibile (carbone) incongruente con la collocazione urbana e si chiudono le aziende per il costo eccessivo dell’energia?

Quale è la posizione del candidato?

Le navi da crociera in porto tengono i motori accesi con forte inquinamento nel centro città (una nave equivale a circa 100 camion fermi con il motore acceso). Nel nord Europa ciò non avviene più. Cosa farà il candidato al riguardo?

Rifiuti

Le politiche nazionali e internazionali tendono a incentivare la differenziata. Savona è agli ultimi posti nella raccolta differenziata ed usa ancora le tecnica ultra superata della discarica. Nel frattempo si procede ad ampliare le discariche di Vado riducendo i costi di smaltimento per i comuni, disincentivandoli quindi alla differenziata. Come recuperare il ritardo e lo spreco?

Infiltrazione mafiosa

Le Mafie hanno colonizzato il Nord. La Liguria è colonizzata da decenni. Savona è particolarmente colpita da questo cancro.

Hanno il volto di imprenditori, di lavoratori e professionisti, di soggetti “socialmente inseriti”. Hanno nomi e cognomi ben precisi. Ben mimetizzati, grazie al negazionismo che da decenni li protegge. Condizionano l’economia locale, soffocando il libero mercato e la concorrenza.

Offrono servizi a basso costo perché per loro conta riciclare, grazie alle complicità di parte del potere economico-finanziario e politico.

Il candidato non pensa che per schiacciarla, prima ancora che l’azione della Magistratura, serva il rigetto sociale, ovvero l’azione delle banche, della politica, delle Pubbliche Amministrazioni, dei singoli cittadini?

Cementificazione o preservazione del territorio agricolo

Il governo Monti ha avviato una legge per la conservazione del territorio agricolo. In Liguria le amministrazioni locali sono invece orientate a cementificare anche quello, dopo aver fatto devastazione della costa. Quale è la posizione del candidato? Il Candidato proporrà una legge che determini un limite al consumo di suolo obbligando di fatto a costruire e ricostruire su spazi già utilizzati?

Il paesaggio è minacciato non solo dalle costruzioni edilizie, ma anche da abbandono dei boschi e dei terreni, da infrastrutture viarie, da impianti per energie rinnovabili (pale eoliche e celle fotovoltaiche). Come interverrà su questo tema?

La legge prevede che nelle aree comunali di maggiore interesse paesistico (centri urbani, zone paesaggistiche, ecc.) i progetti edilizi siano verificati dalla Sovrintendenza (o per delega dalla Commissione paesaggio). Però i comuni come Savona hanno limitato questa valutazione a parti minime del territorio. Il Candidato si impegna ad ampliare la protezione a tutte le aree di valore (es. città medioevale e ottocentesca a Savona)?

Nuova edificazione residenziale

Mentre si è avuto un incessante ed invadente sviluppo per le abitazioni di pregio, si è verificato il blocco dell’edilizia popolare. La città aumenta le sue differenze sociali e costringe strati di popolazione alla coabitazione, al non formarsi delle famiglie o all’emigrazione in Val Bormida. Quali strumenti si possono individuare per un riequilibrio?

Recupero edifici storici

Ci sono grandi edifici storici, anche recuperati, poco o nulla utilizzati: Palazzo Santa Chiara, Villa Zanelli, San Giacomo, Scolopi ecc. mentre l’Autorità Portuale pensa a costruire una nuova sede. Quali scelte e quali progetti per il riutilizzo di questi edifici, attraverso anche finanziamenti nazionali ed europei?

Anche il carcere di S. Agostino è superato da diverse generazioni, è in una situazione indegna di vivibilità ed occupa e vincola un luogo importante per la città. Quale è la linea di intervento?

Debiti degli enti locali

Le politiche nazionali di rigore hanno messo in crisi i bilanci degli enti pubblici. In particolare, il debito del Comune di Savona è ora ai massimi livelli in Italia (pro capite): da Ruggeri a Berruti in 14 anni è passato da 34 a 110 milioni di euro, in gran parte trasformando il debito in prodotti di finanza derivata: questa operazione appare pericolosa e non limpida, i derivati costituiscono una minaccia pesantissima per il futuro della città. Cosa si potrà fare per ridurre il costo ed il rischio? E’ prevedibile una operazione di revisione a livello nazionale?

Recupero della partecipazione

La politica nazionale può rinnovarsi solo attraverso un nuovo rapporto con il cittadino. L’amministrazione pubblica savonese si caratterizza per una gestione poco trasparente e poco partecipata con la concentrazione del potere nel Sindaco e nella Giunta, con mediocre sopravvivenza del Consiglio Comunale (maggioranza e opposizione). Col progredire del federalismo fiscale, non sarà indispensabile maturare un clima di maggior partecipazione, anche per condividere sacrifici e scelte?

Perché si attivano strumenti di ‘edilizia partecipata’, per poi impedire ai cittadini di pronunciarsi sui progetti realmente importanti come il cambio di destinazione d’uso del Crescent 2 al porto o l’aumento dei volumi residenziali per le ex Officine Solimano in via Nizza ?

Mobilità

Le politiche nazionali di mobilità saranno strategiche per il futuro del nostro paese. Visto il calo dei flussi di merce di questi anni, secondo il candidato ha ancora senso parlare di grandi opere?

Anche a livello locale, il Comune di Savona nel 2004 aveva puntato sul Metrobus ed il progetto è fallito. Car sharing, Bike sharing, sensi unici e parcheggi pertinenziali sono le uniche scelte visibili, ma sono stati sostenuti con scarsa convinzione. La struttura della mobilità a Savona è la stessa di 40 anni fa con le stesse strade (e 10 volte i mezzi in circolazione) ma con la stazione fuori centro. Si può fare qualcosa?

Scuola, Sanità e cultura

La politica nazionale e locale, in tempi di crisi, ha spesso penalizzato gli investimenti sul Welfare (con presidi sanitari locali dalle potenzialità sempre più ridotte, e con strutture scolastiche sempre più datate e insufficientemente attrezzate).

La nostra realtà si caratterizza da un lato per l’età elevata della popolazione (con conseguente ricaduta sui costi del sistema sanitario e assistenziale), dall’altra per le ridotte possibilità di occupazione per i giovani, ai quali spesso non è stata fornita un’adeguata preparazione scolastica e professionale. Tenuto conto della particolare conformazione del territorio, come va ripensato il sistema formativo e sanitario per assicurare livelli adeguati e omogenei di prestazioni e in che modo scuola, sanità e cultura possono diventare fattori importanti di sviluppo evitando una ulteriore divaricazione fra costa ed entroterra?

Savona come attrazione turistica

Il turismo rappresenta una delle principali industrie del paese. Per la nostra città, liquidata troppo presto l’industria (che in altre città come Cuneo e Alba si sta sviluppando) si è ipotizzato uno sviluppo turistico e culturale: con quali scelte e quali strumenti?

Integrazione etnica

Ci sono i primi sentori di un conflitto latente, in Italia ma anche nelle città, in particolare con la comunità albanese. Cosa si può fare per disinnescare una evoluzione potenzialmente pericolosa?

 

 

 

 

 

 

 


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