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Liguria e Basso Piemonte

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Chiaramonti ‘lascia’. Corradino responsabile dell’Edizione Liguria de La Stampa


Dal 9 gennaio Dario Corradino è il nuovo responsabile delle edizioni Liguria de La Stampa. Ha sostituito Sandro Chiaramonti. Entrambi capo redattori.  Un ‘posto di comando’ di grande rilevanza (e potere) che dagli anni ’70 era affidato al savonese Chiaramonti da due anni in pensione, ma rimasto al vertice del giornale. Forte del suo ‘bagaglio’ di lettori e di autorevolezza. Ora  è arrivato il momento del passaggio di consegne, in punta di piedi. 

Del resto non è tradizione della ‘stampa locale’  dare conto ai lettori dei cambiamenti all’interno delle redazioni. Chi arriva, chi parte, chi lascia.  Informare dei ‘cambi di comando’, quando avvengono. Le destinazioni e le mansioni dei redattori.

Sicuramente merita una notizia quanto è avvenuto in uno dei quotidiani più letti e prestigiosi, ma soprattutto con una grossa forza e peso informativo nel ponente ligure.  Non a caso, le province di Savona e Imperia sono da decenni terreno di confronto e di corretta sfida diffusionale ( e pubblicitaria) tra il primo quotidiano della Liguria, Il Secolo XIX, e il più robusto (‘casa Fiat’) concorrente, La Stampa.

Sta di fatto che rappresenta un avvenimento di particolare interesse, di spessore, la nomina e la presenza di Dario Corradino a capo delle tre edizioni liguri de La Stampa.  Genova ed il levante (meno diffuso e meno pagine), Savona che fa da “redazione principale” pure per l’edizione di Imperia e Sanremo.  Non solo, nell’estremo ponente il quotidiano torinese ha una maggiore diffusione, ha mantenuto la redazione di Imperia (Il Secolo XIX, per la riduzione dei costi, tiene aperto solo un ufficio).

Una curiosità. Impossibile battere il primato di ‘comando’, oltre tre decenni, di Sandro Chiaramonti. Si aggiunga che Dario Corradino potrebbe rientrare dal prossimo anno nel piano di prepensionamenti. Ogni previsione è comunque azzardata e prematura.

Nella redazione di Savona, Sandro Chiaramonti continuerà ad occupare il ruolo di coordinatore per le grandi iniziative-eventi che il giornale organizza nel corso dell’anno. Quali gli avvenimenti-spettacolo in Darsena, il Festival del Mare di Sanremo, Maglietta Bagnata ed altri. Di fatto sarà anche chiamato a sostituire Corradino nei giorni di assenza, ferie e ‘corta’ (giorni di riposo). Insomma non si interrompe il legame tra un protagonista di spicco del giornalismo locale ed il suo editore grazie ad un ‘contratto di consulenza’.

Una  forma  di collaborazione sempre più praticata nel mondo dell’informazione giornalistica. Così come accade per un altro bravo collega, Gianpaolo Carlini, che dopo aver raggiunto il traguardo di ‘capo della redazione-edizione di Savona’  ha maturato  la sudata pensione ed oggi collabora da pensionato. Il suo posto non è ancora stato coperto.

Restano in redazione alcuni giornalisti di lungo corso, quali Vimercati, Fico, Pezzini, Branca, Pasquino, Baglietto, Raffa. I corrispondenti di punta della Riviera, Rembado, Fresia, Barbara Testa.  Continuano a collaborare, con un impegno meno costante, Pier Paolo Cervone  e Stefano Delfino, quest’ultimo da anni svolgeva la sua attività a Imperia dove è stato a capo della redazione.Ora a Imperia il responsabile è Fulvio Damele, a Sanremo Gianni Micaletto.

L’edizione ligure de La Stampa era nata sotto la guida di due compianti giornalisti. Omero Marraccini (classe 1934), origine toscana e Vittorio Preve (1927) origini ingaune. Il figlio Marco è un valente cronista (e autore di libri) nella redazione ligure de la Repubblica (che ha assorbito Il Lavoro di Genova).

Il premio ‘Pannunzio Alassio 2011’ a Chiaramonti (a ds) con Pier Franco Quaglieni

Alessandro Chiaramonti è nato a Savona, compirà 63 anni il prossimo 6 luglio ed è giornalista professionista dal 26 maggio 1976. Il Comitato  scientifico del Centro Pannunzio gli ha assegnato il premio “Pannunzio Alassio 2011”.  In quell’occasione alcuni cenni al suo passato professionale. Oltre a responsabile  delle pagine liguri de La Stampa, è stato a capo  delle edizioni  Piemonte e Valle d’Aosta. Aveva iniziato giovanissimo  al Lavoro di Genova, a Riviera Notte dove si sono alternati numerosi giornalisti savonesi.

Nella motivazione del premio si fa, tra l’altro, riferimento ad uno dei pregi attribuiti a Chiaramonti: “Una concezione giornalistica che rifugge dai clamori per offrire ai lettori una cronaca veritiera  che sa scavare nella notizia ed invita alla riflessione”.

C’è chi può non essere d’accordo e ripercorrere nel tempo il ruolo di un ‘capo indiscusso’ che non ha rinunciato ai legami con i centri di potere  (che contano) della politica, dell’economia. Insomma è difficile capire fino a dove una più marcata indipendenza del giornale avrebbe potuto produrre benefici al tessuto sociale del ponente ligure, in particolare. Se è vero che l’informazione viene considerato il terzo o il quarto potere, chi dirige un giornale, seppure attraverso le pagine locali, non è un estraneo, ma un qualificato attore  nel bene e nel male. Nel progresso socio culturale, nella crescita dell’etica comune. Oppure nella disfatta dei valori.

Alla prova dei fatti non resta che attendere quali saranno gli obiettivi di un possibile rinnovamento, seppure graduale,  nella linea di Dario Corradino. La direzione non l’ho ha scelto ad estrazione. A quanto pare lui stesso non si attendeva un incarico, un ruolo di responsabilità così importante. L’uomo giusto al posto giusto. Dopo le esperienze nelle redazioni di Alessandria ed in particolare Torino, Corradino potrà ultimare la sua carriera all’insegna di un nuovo successo. Nello scorso mese di settembre gli hanno assegnato il premio Igor Man dedicato alla memoria del ‘vecchio cronista’ che si è maggiormente distinto. Corradino  ha guidato (Web Editor)  la complessa fase  di lancio  della nuova versione  del sito de La Stampa.  Completamente ridisegnato ed arricchito  di nuovi contenuti multimediali.  Il rinnovo del sito fa parte del cammino verso una sempre maggiore integrazione tra il quotidiano cartaceo e le varie piattaforme digitali de La Stampa.

Il  panorama fin qui delineato  dallo sviluppo del digitale  e dall’introduzione dei nuovi sistemi editoriali è abitato da un giornalista  assai diverso da quello della tradizione. La prima diversità investe la sua abilità tecnica. Egli deve essere in grado non solo di scrivere articoli, di fare il “cane da guardia”, capace di scavare, documentarsi, essere autonomo dai centri di potere, senza riguardi nei confronti dei ricchi e potenti.  Ma dovrà  scattare e selezionare  fotografie, realizzare video, montarli sul proprio computer  e poi pubblicarli.  Il giornalista del futuro, insomma, avrà sempre più il compito di selezionare i temi centrali per l’agenda del pubblico.

 


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