Il sindaco di Savona, Federico Berruti, alla vigilia delle elezioni amministrative,non sa ancora cosa farà da grande! Dopo la vittoria di ” sora Lella” Paita, le sue ambizioni regionali sembrano tarpate dalle ingombranti presenze dell’assessore Rambaudi, una burlandiana di stretta osservanza che ha puntato sul cavallo (per ora) vincente. Occorre quindi dare segnali di attivismo municipale, dopo il lungo letargo invernale, squarciato solo dalle puntate del vicesindaco, sempre teso a propiziare alcuni progetti immobiliari di grande valenza, come il Cescent bis o la palazzata prevista negli ex cantieri Solimano di via Nizza dell’imprenditore Franco Fresia di Ceriale.
Che fare, allora? Puntare ventre a terra sul recupero di palazzo Santa Chiara che giace negletto e solitario perdendo i pezzi. Intanto è stato riaperto, dopo tre decenni, il passaggio interno, dove avevano sede la Questura ed il Tribunale, asfaltando il sito, da “renziani” della prima ora, mica come gli ultimi arrivati sul carro del caro leader. Ma il progetto di riuso e restauro costa decine di milioni che il Comune intende chiedere in parte, alla Fondazione De Mari, presieduta da anni dall’astuto navigatore avvocato Roberto Romani, già presidente dell’indimenticato Coreco. Certo,l’ente non potrà farsi carico di un progetto così oneroso ed allora l’ideona di Palazzo Sisto può concretarsi con la vendita delle azioni dell’Autofiori, operazione che ha dato la stura a polemiche infinite ed il cui possesso ha consentito la nomina del Cd dell’inossidabile Carlo Ruggeri, già sindaco ‘benedetto’, ex assessore regionale ai porticcioli, sotto l’usbergo di Claudio “il gerundio”. Ruggeri voce ascoltata dai quotidiani locali. Nel 2014 3 interviste a tutta pagina al Secolo XIX, 2 interventi da commentatore, due interviste a La Stampa, almeno una quarantina di ‘ritagli stampa e web’. Foto di un volto sorridente e rassicurante. Amico e buon suggeritore dei giornalisti che contano. Al povero trucioli.it ha negato, con silenzio, nonostante sollecitazione scritta alla sua segreteria, di dar conto degli emolumenti esaustivi dell’ex connsiglio di amministrazione dell’Ips.
Non è uso rispondere ai ‘giornalai’. L’operazione Autofiori è stata definita nei dettagli: le azioni sono divise in lotti e poste all’asta con una base superiore ai 5 euro (5,12). Ma come, dirà qualcuno, nel bilancio ufficiale del gioiello di Gavio vengono stimate solo a 4 euro e quindi si corre il rischio di andare in bianco? Carlo nostro ci spera tanto, male che vada gli resta sempre l’Ips. E la benedizione in occasione della visita privata, in Vaticano, al papa santa polacco.
P.S. Il bando scritto dalla Provincia di Imperia non prevede, contrariamente al Comune di Savona, ‘lotti’ separati e parte da una valutazione superiore. Eppure il Comune capoluogo dice di aver basato l’offerta sulle esperienze del ponente. Vero o falso ? Oppure si finge di voler vendere ?
1) Leggi il bando completo del Comune di Savona…..
2) Leggi il Bando della Provincia di Imperia….