Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La ‘fiaba’ di una mareggiata a Noli


Il caro amico Luciano mi presenta ai lettori di Trucioli.it come “il docente”. La cosa mi lusinga e mi si addice: ho sempre amato insegnare.

di Massimo Germano

Ho iniziato a tre anni, era la primavera del 1945, insegnavo ai conigli di una fattoria nei pressi di Milano, a Trezzano sul Naviglio. Erano tempi duri, a Milano si viveva sotto le bombe, e mio padre aveva trovato lì un doppio rifugio per la sua famigliola e per i fiori di camomilla e le radici di rabarbaro della sua ditta. Lui andava avanti e indietro da Trezzano a Milano in bici, ogni giorno.

Erano tempi duri, alla Messa della Domenica il Parroco tuonava con coraggio contro il delirio della guerra, mi entusiasmava. Capivo niente, ma tornato nella fattoria che ci ospitava arringavo i conigli, mi avvolgevo sulle spalle un lenzuolo come fosse una tonaca, e con un bastone in mano li esortavo ad essere buoni e a volersi bene. Ad ogni ricorrenza della mia vita mia madre non mancava di ricordare quell’episodio della mia infanzia con tenerezza e con malinconia.

“Doceo ut discam”, dicevano i Romani, insegnando si impara. Dopo i conigli ho vissuto la profonda realtà di questa sentenza nel mio lavoro di ricerca e di insegnamento, a contatto diretto con i giovani. Interagire con loro mi ha dato grandi soddisfazioni.
Ricordo una lunga e faticosa spiegazione di termodinamica, il ciclo Otto, il ciclo Diesel, il ciclo Rankine. Alla fine della lezione si avvicinò un ragazzo. Studente lavoratore se ne intendeva di motori meglio di me, probabilmente aveva iniziato smontando la sua motocicletta. Mi fece un complimento bellissimo, mi disse: “Professore, finalmente ho capito quello che sto facendo”.

Dove però ho vissuto questa esperienza nel modo più completo è stato prima nel rapporto tra nipote e nonno e poi in quello inverso tra
nonno e nipote. In entrambi i casi il teatro fu Noli, serbatoio immenso di curiosità e di sorprese. Siamo sulla bella spiaggia di Noli, una mareggiata ha spazzato via l’estate, l’ha ripulita alla vecchia maniera. I suoi bei ciottoli colorati, qualche conchiglia, qualche stella marina, piccoli tesori aspettano solo che qualcuno ne racconti la storia, il nonno spiega, il nipote ascolta. Il nonno parla e parla, il nipote tace, ma poi arriva quel momento magico tanto desiderato, la sua mano si serra alla tua, ti interrompe. Non è d’accordo, si agita, vuole dirti delle cose. Ti stringe forte, “Adesso ti spiego io” ti dice, e attacca con la sua versione dei fatti, non lo fermi più. Incantato lo ascolto, ancora una volta la
fiaccola sta passando di mano.

Massimo Germano


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M. Germano

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