Savona e la struttura della modernità. Ecco i punti sui quali nell’immediato futuro si giocherà l’ingresso di Savona e del suo comprensorio nella piena “modernità”. Altro argomento. Il gruppo “ QDR-Il rosso non è il nero” esprime piena soddisfazione per l’andamento e l’esito dell’incontro svoltosi venerdì 14 maggio 2021 presso la SMS Fornaci. E’ stato aperto il confronto pubblico sul documento “Savona 2021: visione e progetto”.
di Franco Astengo
LA STRUTTURA DELLA MODERNITÀ’
1) La ripresa demografica, dopo quasi 50 anni di costante calo;
2) Nuove relazioni istituzionali e intercettazione dei flussi di finanziamento in funzione del PNRR ma anche oltre;
3) Piano regolatore delle connessioni e città digitalizzata;
4) Territorio, sanità, servizi sociali;
5) Comprensorialità e patto territoriale
Sono questi i punti sui quali nell’immediato futuro si giocherà l’ingresso di Savona e del suo comprensorio nella piena “modernità”.
Sarà necessario porre al centro della prossima competizione elettorale amministrativa quelle soluzioni progettuali che risulteranno come le più adeguate al proposito avendo .
Bisognerà avere ben chiaro un esito positivo, di crescita e di progresso per la nostra Città si identificherà in due soluzioni possibili:
a) l’uscita da una fase segnata da una acquiescenza dell’intervento pubblico a istanze di carattere speculativo e corporativo;
b) la ripresa di una capacità di svolgere un ruolo da “Capoluogo” sia su base regionale, sia rispetto a riferimenti economico – geografici che guardino alle nostre spalle a zone di maggiore e più solido sviluppo.
Per arrivare a svolgere una funzione positiva nella direzione indicata sarà però necessario adeguare la struttura organizzativa di governo e di funzionamento del Comune.
Prima di tutto si dovrà mettere mano alla struttura della Giunta.
Non è possibile pensare ad una suddivisione tradizionale degli assessorati per “deleghe” fin qui considerate assonanti per materie.
La funzionalità di una Giunta capace di affrontare le nuove tematiche fin qui riassunte deve passare da un intreccio di lavoro che si sviluppi assieme per “deleghe” e “progetti” facendo così emergere una inedita “flessibilità operativa”.
Ad esempio la “Città digitalizzata” che vogliamo pronta ad ospitare sedi di lavoro da remoto in modo da richiamare nuovi residenti stabili dovrà tenere assieme alcune caratteristiche che sono quelle reclamate da queste categorie di operatori: con l’indispensabile velocità di connessione si tratta di individuare sedi di co-working quale punto di evoluzione dell’home working e assicurare un livello di vita adeguato anche sui terreni della cultura, della sanità, del tempo libero,della sicurezza, della mobilità.
In questo ambito ci sarà da affrontare anche i due livelli di “digital divide”: quello della possibilità di utilizzo degli strumenti informatici (si ritorna qui al discorso sulla connessione) e quello della “conoscenza” e, di conseguenza, della necessità di diffusione della cultura digitale.
Ancora ci sarà da riflettere sul cambiamento in atto rispetto ad una fase nella quale la politica di spesa degli Enti Locali era sottoposta a vincoli e pressioni di “contenimento”, ad una prospettiva che si preannuncia espansiva sul piano della spesa pubblica.
Alla strutturazione della trama di governo debbono corrispondere, inoltre, sia una dimensione sovracomunale permanente, sia un adeguamento della pianta organica sulla base del quale operare una riarticolazione nella suddivisione del lavoro all’interno della struttura e un processo di qualificazione e di rinnovamento della dirigenza in particolare in alcuni settori strategici: la capacità di riorganizzazione e di flessibilità “orizzontale” della dirigenza e dei quadri intermedi risulterà fondamentale per la riuscita di un progetto di corrispondenza dell’operatività quotidiana dell’Ente rispetto alle ineludibili esigenze che emergeranno nell’affrontare i nodi che si presenteranno al futuro della pubblica amministrazione e che qui sono stati ricordati soltanto in una dimensione molto schematica.
Franco Astengo
IL CALO DEMOGRAFICO E L’INTEGRAZIONE
Dagli interventi ( Dilvo Vannoni, Maria Gabriella Branca, Donatella Ramello, Roberto Cuneo, Giampiero Storti, Roberta Milano,Franco Astengo, Luciano Pasquale; mentre Jacopo Marchisio ha letto il “prologo” al testo) sono venuti contributi di grande importanza sul piano dell’arricchimento nei contenuti, in vista di una compiuta elaborazione che potrà interessare il futuro della Città e del comprensorio ben oltre la stessa scadenza elettorale del prossimo autunno.
In particolare nel corso del suo intervento Luciano Pasquale, affrontando la questione del calo demografico, ha sottolineato il tema dell’integrazione delle cittadine e dei cittadini immigrati considerandola come una pratica decisiva sia rispetto alla questione del lavoro, sia della crescita culturale.
Il candidato Sindaco Marco Russo ha sottolineato come nel corso di questa occasione di incontro si sia avuta la dimostrazione di una liberazione di energie e di intelligenze sulle quali potrà essere realizzata una convergenza attorno ai nodi fondamentali dell’approccio comprensoriale e della progettualità in una ricerca di pieno recupero dell’identità della Città.
In conclusione Sergio Tortarolo ha fatto rilevare come si stia dimostrando giusta l’impostazione data al lavoro di analisi sulla realtà cittadina, con grande attenzione al tema dei quartieri, del calo demografico e dell’isolamento: urge, per affrontare questi difficili problemi, l’affermazione di un nuovo gruppo dirigente, giovane, capace di studiare le situazioni e realizzare la progettualità.
Il gruppo “Il rosso non è il nero” considera lo svolgimento di questo appuntamento come la prima tappa nell’apertura di un dialogo con tutta la Città nel suo insieme: dialogo che sarà portato avanti a partire dai quartieri sulle tre grandi problematiche del reperimento di risorse (con specifico riferimento al PNRR), della progettualità e della comprensorialità..
Il gruppo intende portare avanti questo disegno di “progetto e visione” per contribuire a una svolta nell’amministrazione di Savona, richiamando anche le radici di una trama di governo fondata sull’interesse generale, la regia e l’intervento pubblico superando la logica degli interessi particolari e corporativi che ha contraddistinto non solo l’amministrazione uscente ma anche quelle precedenti nel XXI secolo. Abbiamo bisogno di una amministrazione che non sia cieca ma sensibile e di una politica che inviti sul serio alla partecipazione democratica.
p. IL gruppo “QDR-Il rosso non è il nero”
(Franco Astengo)