Ormai 10 giorni di silenzio dopo gli articoli schioppettanti del 1° aprile e non era un ‘pesce’. Questa volta il più ‘longevo’ primo cittadino della Provincia Granda non perdona. Guai a parlare di ‘metodi mafiosi’ (nessun morto, nè feriti, né danneggiamenti) ad opera dell’Amministrazione che preside. Da sempre comandante in capo. Gli ordini non si discutono. Così siamo arrivati ai fuochi d’artificio di marzo e di luna calante. Lui, Giorgio Ferraris, ha bussato alla caserma della Benmerita e sottoscritto la denuncia querela per diffamazione non aggravata da ‘a mezzo stampa’.
Nel mirino i tre consiglieri di opposizione, o forse solo due per il presunto ‘giallo’ della terza firma rilevano i media cuneese. E se si trattasse di un diritto di critica esercitato nel ruolo e nella sede politica, di un consiglio comunale ? Ci sono sentenza della Cassazione su casi simili. Bisognerà leggere ed approfondire. Il popolo finora ha fatto sentire la sua voce con molte decine di commenti social: “Bravo Giorgio…hai fatto benissimo….pagheranno caro….”. Sarebbe utile pubblicarli tutti, nomi e cognomi dei coraggiosi. Solo un paio che scrivono: “Ma così si semina altro odio…..“.
Già in un piccolo paese dove la coesione sociale pare non sia stata l’obiettivo dei ‘comandanti in capo’. Dove un sindaco dei record nel governo del paese (sempre eletto) non ha ancora ‘addestrato’ il suo successore. E l’opposizione è affidata ad un altro ex primo cittadino. Come andrà a finire ? Trucioli.it già 10 anni or sono consigliava che il buon senso ed il disinteresse personale avrebbe dovuto assicurare una giunta, una maggioranza di salute pubblica. Una sola lista di persone con la schiena dritta, competenti, capaci, meritocratici nella professione e nel lavoro, senza conflitti di interesse e senza il vanesio del potere. Purchè avesse prevalso il vero altruismo.
Come è finita ? I cittadini, in maggioranza, tacciono, temono il più forte ? Siamo rimasti allo stalinismo ? Agli allievi disubbidienti di Togliatti e di De Gasperi ? A chi non condivideva il ‘compromesso’ alla Moro ? Ai rancorosi innati di modesta levatura e cabotaggio. Certo un sindaco ha il dovere di rispondere a chi fa allusioni gratuite. Meno condivisibile non scegliere l’arma della dialettica e dello scontro pur duro e plateale. Chiedendo agli avversari di spiegare in pubblico il vero senso di ‘gestione mafiosa dell’amministrazione’. In assenza di indiziati e condannati per reati di mafia.
Per ora assistiamo alla secca replica del primo cittadino: “Devo constatare che Benzo mente sapendo di mentire…”
LA STAMPA CUNEO – Manuel Bria – 1° aprile 2021 – Il sindaco di Ormea denuncia per diffamazione tre consiglieri della minoranza.
Strascico pesante con tanto di denuncia per diffamazione, per il Consiglio comunale dell’altra sera ad Ormea. Lunedì il consueto «botta e risposta» tra sindaco e minoranza non è terminato come al solito con la fine della seduta, ma è proseguito nella caserma dei carabinieri del paese della valle Tanaro, dove stamane il sindaco Giorgio Ferraris si è recato per sporgere querela per un’affermazione contenuta in un documento sottoscritto dai consiglieri di opposizione Gianfranco Benzo, Manuel Balbis ed Ermanno Bosia (la firma di quest’ultimo non sarebbe chiara) e depositato agli atti, in cui i tre chiariscono le ragioni del loro voto contrario ai verbali della precedente seduta di Consiglio, e parlano di «gestione mafiosa dell’amministrazione».
Due i punti del precedente Consiglio comunale sotto la lente d’ingrandimento della minoranza: quello relativo all’approvazione del documento unico di programmazione e quello relativo alla razionalizzazione, prevista per legge, delle società partecipate dal Comune. I tre consiglieri, nella lettera agli atti del Consiglio, spiegano: «La bozza del Dup, relativamente a società partecipate e controllate del Comune, indicava come evidentemente già acquisiti i risultati delle decisioni da assumersi al successivo punto del Consiglio. Significa che, o il sindaco è un novello oracolo o profeta, o si tratta di un episodio di prevaricazione, di gestione mafiosa dell’amministrazione».
SCRIVE L’UNIONE MONREGALESE – Stamattina, giovedì 1 aprile, il sindaco Giorgio Ferraris ha querelato per diffamazione i consiglieri di minoranza Gian Franco Benzo, Manuel Balbis ed Ermanno Bosia. Il motivo va ricondotto al contenuto di una comunicazione che l’opposizione ha trasmesso al Comune il 6 gennaio 2021, con cui spiega il perché del voto contrario a due dei punti all’ordine del giorno del Consiglio convocato una settimana prima, il 29 dicembre 2020. I due punti riguardavano l’approvazione del Documento unico di programmazione (punto 6) e l’analisi e piano di razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di Ormea al 31.12.2019 (punto 8). Nella comunicazione l’opposizione scrive: «Punto 6) Documento unico di programmazione 2021/2023. La bozza del DUP agli atti preparatori del Consiglio, relativamente agli “Organismi ed enti strumentali, società controllate e partecipate del Comune” indicava come evidentemente già acquisiti i risultati da assumersi al successivo punto 8) del C.C. Significa che, o il sindaco è un novello oracolo o profeta, o si tratta un episodio di prevaricazione, di gestione mafiosa dell’amministrazione». Il contenuto della comunicazione è stato portato all’attenzione del Consiglio comunale convocato la scorsa settimana, il 22 marzo, e allegato ai verbali della seduta precedente. Il sindaco Giorgio Ferraris: «Non vi era alcun collegamento fra i due punti all’ordine del giorno e, pur concedendo al diritto di critica politica l’uso di espressioni come “novello oracolo o profeta”, chiaramente ironiche e irreali, l’espressione “gestione mafiosa dell’amministrazione” usata dai consiglieri di minoranza risulta pesante e chiaramente diffamatoria. Chi ricopre incarichi istituzionali deve prestare ancora più attenzione alle parole che usa. Sono al sesto mandato come sindaco e un’accusa, peraltro del tutto immotivata e senza alcun fondamento, di “gestione mafiosa dell’amministrazione”, oltre che inaccettabile, è infamante per tutta l’amministrazione e per la comunità locale. Sarà la magistratura a valutare l’esistenza del reato, ma personalmente ritengo che una tale affermazione, espressa in un contesto di pubblico dominio, risulti decisamente fuori dal confronto o dalla critica politica: qui si tratta di pura diffamazione».
«Vedremo che accadrà – commenta il capogruppo di opposizione Gian Franco Benzo –. Relativamente al Consiglio del 29 dicembre: il fatto che, al punto precedente dell’ordine del giorno, il sindaco abbia dato per acquisito ciò che sarebbe stato discusso in un punto successivo, ci è parso una prevaricazione dei confronti del Consiglio. Questo modo di gestire un Consiglio comunale non è rispettoso delle prerogative del Consiglio stesso».
ORE 22,16 DEL 1° APRILE DALLA PAGINA FACEBOOK DEL SINDACO FERRARIS- “Devo constatare che Benzo mente sapendo di mentire: quello che afferma nella sua replica è totalmente falso ed è stato ampiamente documentato nella seduta del Consiglio Comunale, i cui verbali, approvati da tutti i consiglieri compresi quelli di minoranza, sono pubblicati sull’albo pretorio del Comune, che tutti possono consultare.
E A SERGIO BRUNO.….”Ma non fare denuncia. ..create odio. ‘ Il sindaco risponde: “Penso che l’odio lo crei chi scrive insulti immotivati. Non si può sempre porgere l’altra guancia”.
E UN PONTICELLO TRA ORMEA E CAPRAUNA
CHE MERITA DI ESSERE INSERITO TRA I MONUMENTI ITALIANI
ALDO ACQUARONE (di Ormea, Laureato in Scienze Geologiche vive a Garessio)- Sulla strada dei Sii tutti son capaci a camminare. Anche a pedalare. All’occorrenza persino a dar due calci ad una pietra. Volendo poi, io sarei capace anche a farne un mucchio. Ma per riuscire a farle star in equilibrio per aria ci vorrebbe qualcosa in più. Ora siamo capaci a far tutto. Basta avere un App installabile sul telefonino ed un servizio di stampa in 3D. Si 3 di. Un ponte fatto oggi con pietre a secco starebbe in piedi 3 di! Forse.
Ma dove si trova esattamente ? A Maurizio Basso di Ormea che chiede dove si trova, Acquarone risponde: Da casa tua scendi in paese, sali dall’altra parte fino a vedere il mare, fai ancora quattro passi in discesa e prima di arrivare a Caprauna lo trovi.
E L’Isorello