Noli – Box di Via Belvedere: una delle grandi opere ancora incompiute dopo 18 anni.
di In Repubblica 2.0
A Noli uno dei problemi più importanti da risolvere è quello della viabilità e dei parcheggi pubblici/privati che rendono assai complicata la gestione dei trasporti, soprattutto nel periodo estivo quando la via Aurelia di fronte alla spiaggia si trasforma in una lunga striscia di macchine in coda. Da anni le Amministrazioni pubbliche che si sono succedute hanno dovuto affrontare questo annoso problema, ma senza risolverlo, anzi complicando sempre più la situazione con operazioni che hanno creato danni all’ambiente e ai cittadini di Noli. Il caso della realizzazione dell’autorimessa in via Belvedere ne è un esempio significativo!
Via Belvedere è una strada interna al paese, a ridosso del borgo antico e parallela all’Aurelia. L’area interessata alla costruzione dell’autorimessa ricade in una zona vincolata e di grande pregio, trovandosi tra la chiesa monumentale di S. Paragorio e il borgo storico (Figura 1).
Figura 1. L’area d’intervento in via Belvedere tra la chiesa monumentale di S. Paragorio e il borgo storico.
Nel 2003 la società Z&R iniziava i lavori per la realizzazione di un’autorimessa con 2 livelli interrati per complessivi 170 box privati. Il sedime fuori terra sarebbe rimasto a disposizione del Comune e dei cittadini nolesi.
Successivamente, i lavori venivano “congelati” dalla Soprintendenza a seguito del rinvenimento di reperti d’interesse archeologico durante le operazioni di scavo e ripresi qualche anno dopo con una zona di vincolo che riduceva l’area per la costruzione delle opere previste dall’accordo di programma. Il progetto veniva così delocalizzato più a monte e prevedendo tre livelli interrati per mantenere invariato il numero di box.
La ripartenza dei lavori con i nuovi scavi a ridosso degli edifici retrostanti causava però i primi danni agli edifici stessi, fino a quando nel dicembre 2009 con l’intervento dei vigili del fuoco si è proceduto al blocco del cantiere e all’evacuazione dei condòmini dei civici 14, 16bis e 18 di via Belvedere. Sono iniziate, quindi, le cause civili, sono cambiati gli assetti societari, fino all’ingresso di nuovi soggetti che hanno portato alla definizione di un progetto in variante approvato in conferenza dagli enti competenti nel 2017.
A fine 2018, dopo 9 anni, sono ripartiti i lavori con un nuovo progetto che accordava alla nuova società la realizzazione di un piano di box fuori terra, in aggiunta ai tre livelli interrati, per un totale di “almeno 174” box. In particolare, il progetto prevedeva dal “lato centro storico” la creazione di una piccola collina verde e la nuova strada di raccordo tra la copertura dell’autorimessa con la statale Aurelia sul lato opposto. Inoltre, prevedeva una tettoia contigua al vano ascensore a uso pubblico sulla copertura dell’autorimessa (Figura 2).
Figura 2. Il nuovo progetto dell’autorimessa approvato: planimetria.
Il progettista e direttore dei lavori, nel dicembre 2019 presentava al Comune di Noli una variante alla progettazione esecutiva nella quale autocertificava, sotto la propria responsabilità (penale), che “il bene ricadeva in zona tutelata ma che
le opere non comportavano alterazioni dei luoghi o dell’aspetto esteriori degli edifici, per cui non erano soggetti ad autorizzazione paesaggistica“. Sulla copertura sono così state previste:
– una tettoia di tipologia differente, maggiore altezza, maggiore superficie con numerosi pilatri (Figura 3);
– un’ampia rampa carrabile (Figura 4).
Tale variante, dunque, è stata approvata senza chiedere alcuna preventiva autorizzazione paesaggistica alla Soprintendenza dei Beni Culturali e del Paesaggio. Con lo stesso principio dell’autocertificazione il Direttore dei lavori decideva di non demolire alcune parti in calcestruzzo armato a scapito di un’ampia area di verde pubblico (Figura 4).
La consigliera Marina Gambetta, capogruppo della squadra di opposizione “In Repubblica 2.0”, con il dubbio di essere davanti all’ennesimo sfregio al paese, chiedeva un parere alla Soprintendenza che accertava che: “le proposte progettuali, allo stato delle conoscenze, risultavano obbligatoriamente da sottoporre ad autorizzazione” e segnalava al Comune di Noli la necessità di “inibire tutti i lavori senza autorizzazione o comunque capaci di recare pregiudizio al paesaggio“.
Nonostante il Comune abbia sempre rassicurato i suoi cittadini che “non ci sono mai state problematiche di alcun tipo“, i lavori sulla copertura dell’autorimessa sono inibiti da luglio 2020.
Figura 2. La variante del progetto: la tettoia di tipologia differente, maggiore altezza e maggiore superficie.
Il perdurare di questo stato delle cose e l’incertezza sulle conseguenze per Noli ha indotto la consigliera Gambetta a presentare un’interrogazione consiliare. Il Vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, geom. Debora Manzino, ha così confermato la realizzazione di opere in difformità dichiarando che il quadro normativo non sempre è chiaro e definendo il fatto un “episodio fisiologico per quanto non previsto nella gestione di pratiche obiettivamente complesse” (vedi lettera Manzino) Ci si limita a segnalare che il quadro normativo non è affatto incerto, molti Comuni si muovono dentro questo quadro senza problemi. Se qualcosa è incerto si fa chiarezza, chiarezza che ha cercato la consigliera Gambetta chiedendo un parere alla Soprintendenza.
Figura 3. La variante del progetto: la rampa carrabile sulla copertura e le parti in calcestruzzo armato non demolite.
Il procedimento di verifica sull’entità delle difformità denunciate dalla Soprintendenza al Comune di Noli dovrebbe definirsi in circa un mese, cui farà seguito la ripresa dei lavori con le nuove prescrizioni, ossia le opere che saranno da demolire, da modificare o da conservare.
Il Vicesindaco Manzino ha rassicurato che “tutti i costi per la regolarizzazione delle opere che dovessero rivelarsi illegittime saranno ad esclusivo carico del soggetto attuatore“. Si spera vivamente, ma ciò non toglie che il prezzo più alto lo hanno pagato i nolesi a causa della mala amministrazione degli ultimi 20 anni che ha fatto perdere alla cittadinanza la disponibilità del piano viario dell’area, ora sormontato da una collina di calcestruzzo armato.
Il pensiero si allarga ai condòmini dei civ. 14 e 18 di via Belvedere, che ancora oggi sono fuori casa e non hanno idea di quando poter partire con i lavori di demolizione/ricostruzione o di consolidamento degli edifici, e ai proprietari dei box che non possono usufruirne perché mancano i collaudi.
Si noti che ad oggi sono passati 18 anni dall’inizio del primo cantiere! L’autorimessa di via Belvedere doveva essere completata nei primi mesi del 2020 (prima del lockdown) e invece è entrata nella rosa delle “opere incompiute” insieme al parcheggio pluripiano di via IV Novembre delle cui sorti il Comune di Noli, dapprima molto fiducioso e soddisfatto di come stava gestendo l’operazione, non ha dato più notizie alla cittadinanza.
In Repubblica 2.0
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