ULTIMA ORA – I PARTITI NEI QUARTIERI E IPOTESI PER IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE. Leggi anche perché a Savona capoluogo il voto per Sansa non è stato un voto da ZTL. I Commenti social, in particolare dell’avv. Paolo Marson sui risultati elettorali e l’analisi di Franco Astengo.
I PARTITI NEI QUARTIERI E IPOTESI PER IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE
di Franco Astengo
Proseguendo nel dettaglio dell’analisi relativa ai risultati elettorali della Liguria e in previsione delle elezioni comunali di Savona previste per la primavera 2021 offriamo agli interessati la suddivisione dei voti per singola lista politica nei quartieri della Città. I dati non sono stati raggruppati per coalizioni perché in questo momento sarebbe azzardato ipotizzare soluzioni in quel senso. Per chi intende valutare il voto proiettandolo al riguardo del futuro rimane l’avvertenza relativa alle Liste fiancheggiatrici dei candidati Presidenti i cui voti naturalmente non saranno riprodotti nell’occasione delle comunali assumendo le destinazioni suggerite dalla diversità delle forze in campo che saranno presenti in quell’occasione. Del resto appare poco realistico un raffronto con l’analogo quadro relativo alle elezioni del 2015 (e conseguente proiezione sul 2016) essendo mutato profondamente l’assetto del sistema politico in tempi di turbo-velocizzazione nella volatilità elettorale.
Di conseguenza questi dati possono essere considerati come di puro valore statistico nell’attualità.
Così come di puro valore statistico riveste l’ipotesi di composizione del consiglio comunale sulla base dei risultati del 20- 21 settembre prendendo a riferimento gli schieramenti così come questi si sono presentati nell’occasione.
Il centro destra infatti (ipotizzato un ballottaggio dall’esito ricalcato sui dati in questione) avrebbe 18 seggi: il Sindaco eletto, 8 consiglieri per la Lega, 6 per la Lista Toti e 3 per Fratelli d’Italia.
Il centro sinistra comprendente i 5 stelle (esclusa la Lista Massardo) avrebbe 14 seggi: 9 per il PD, 3 per il M5S, 1 per la Lista Sansa e 1 per la lista di Sinistra. La lista Massardo presentatasi fuori dalle coalizioni resterebbe esclusa per lo 0,4% vigente lo sbarramento del 3%.
L’ultimo quoziente per il centro destra è di 694,5; per il centro sinistra di 779,25.
PD 6234 26,14%
Zinola 306 33,88%
Legino 615 29,56%
Lavagnola – Santuario 623 28,03%
Santa Rita – Oltreletimbro 895 27,43%
Fornaci 662 26.57%
Villapiana 1139 26,29%
Villetta Valloria 571 25,00%
Piazzale Moroni 430 24,78%
Centro Città 993 20,31%
LEGA 4625 (19,39%)
Piazzale Moroni 383 22,07%
Legino 446 21,44%
Lavagnola – Santuario 443 19,93%
Santa Rita – Oltreletimbro 642 19,68
Villapiana 850 19,62%
Villetta – Valloria 422 18,47%
Centro Città 895 18,30%
Fornaci 440 17,66%
Zinola 156 17,27%
LISTA TOTI 3675 (15,41%)
Villetta Valloria 387 16,94%
Centro Città 807 16,50%
Piazzale Moroni 285 16,42%
Fornaci 390 15,65%
Villapiana 649 14,98%
Santa Rita Oltreletimbro 481 14,74%
Zinola 125 13,84%
Legino 281 13,50%
Lavagnola Santuario 290 13,05%
MOVIMENTO 5 STELLE 2288 (9,59%)
Centro 571 11,67%
Lavagnola Santuario 256 11,52%
Villapiana 497 11,47%
Piazzale Moroni 189 10,89%
Legino 206 9,90%
Fornaci 243 9,75%
Santa Rita Oltreletimbro 271 8,30%
Villetta Valloria 185 8,09%
Zinola 70 7,75%
FRATELLI D’ITALIA 2261 (9,48%)
Villetta Valloria 243 10,63%
Santa Rita Oltreletimbro 326 9,99%
Piazzale Moroni 171 9,85%
Centro 475 9,71%
Lavagnola Santuario 215 9,67%
Fornaci 233 9,35%
Legino 180 8,65%
Villapiana 370 8,54%
Zinola 61 6,75%
LISTA SANSA 1199 (5,03%)
Santa Rita Oltreletimbro 182 5,57%
Fornaci 132 5,29%
Villetta Valloria 109 4,77%
Villapiana 201 4,63%
Lavagnola Santuario 103 4,63%
Centro 222 4,54%
Piazzale Moroni 71 4,09%
Legino 81 3,89%
Zinola 32 3,54%
SINISTRA PER SANSA 1038 (4,35%)
Centro 272 5,56%
Santa Rita Oltreletimbro 150 4,59%
Villapiana 191 4,40%
Fornaci 109 4,37%
Legino 86 4,13%
Villetta Valloria 89 3,89%
Zinola 31 3,43%
Lavagnola Santuario 71 3,19%
Piazzale Moroni 38 2,19%
LISTA MASSARDO (Italia Viva) 705 2,96
Centro 183 3,74%
Villetta Valloria 84 3,67
Fornaci 83 3,33%
Zinola 27 2,99%
Lavagnola 61 2,74%
Piazzale Moroni 46 2,65%
Santa Rita Oltreletimbro 85 2,60%
Legino 51 2,45%
Villapiana 86 1,98
FORZA ITALIA 550 (2,43%)
Villetta Valloria 86 3,76%
Fornaci 76 3,05%
Santa Rita Oltreletimbro 74 2,26%
Villapiana 87 2,08%
Lavagnola Santuario 42 1,89%
Zinola 17 1,88%
Legino 36 1,73%
Piazzale Moroni 29 1,67%
Centro 143 1,43%
VERDI 418 1,75%
Verdi 51 2,32
Centro 91 1,86%
Villapiana 76 1,75
Fornaci 43 1,72%
Santa Rita Oltreletimbro 56 1,71%
Lavagnola Santuario 36 1,62%
Legino 30 1,44%
Verdi 24 1,38%
Zinola 11 1,21%
UDC 200 (0,84%)
VILLAPIANA 49 1,13%
FORNACI 26 1.04%
VILLETTA VALLORIA 0,91%
LEGINO 17 0,81%
LAVAGNOLA SANTUARIO 17 0,76%
PIAZZALE MORONI 12 0,69%
SANTA RITA OLTRELETIMBRO 22 0,67%
CENTRO 33 0,67%
ZINOLA 4 0,44%
E il risultato elettorale di Sansa, perché non è un voto da ZTL
di Franco Astengo
Savona in controtendenza (anche in vista delle elezioni del 2021): in città, infatti, tra Toti e Sansa si è trattato rispetto al resto della regione, di un inusitato testa a testa.
Il presidente uscente l’ha spuntata alla fine soltanto per 157 voti: 12.630 contro i 12.473 ottenuti da Ferruccio Sansa.
Una prima analisi del voto ci dice anche che quello savonese non è stato un voto da “sinistra da ZTL”: quella sinistra borghese – intellettuale, chiusa nelle sue belle case a leggere saggi tirati giù da meravigliose biblioteche.
Nei prossimi giorni sarà necessaria anche un’analisi attenta riguardanti le singole forze politiche ma per adesso accontentiamoci di una radiografia del voto cittadino riservata ai suffragi espressi a favore dei candidati presidenti ( e non governatori, brutta definizione giornalistica a modello USA).
Il successo di stretta misura di Toti, infatti, è stato costruito tra Centro Città e Villetta: in tutti quelli che furono gli antichi quartieri storici insediamenti operai, è prevalsa la candidatura di Ferruccio Sansa, anche in quelle zone sociologicamente indicate come “miste”.
In una Città profondamente cambiata la conservazione di un animo profondamente popolare nelle sue radici di tradizione democratica si è espressa, a differenza di quanto accadde nel 2016 in occasione delle elezioni comunali: non sta a noi riflettere, almeno in questo momento, su temi riguardanti presenza e radicamento dei partiti, valore delle candidature, ecc,ecc.
Ci basta offrire alla riflessione della Città questi dati a nostro giudizio molto significativi.
Allora andando per ordine:
Centro – Città (sezioni dalla 1 alla 10)
Sansa 2.220 voti Toti 2.568 con un vantaggio per Toti di 348 voti
Villetta – Valloria (sezioni dalla 11 alla 16 più la sezione ospedaliera n.61)
Sansa 1.157 voti Toti 1.269 con un vantaggio per Toti di 112 voti
Villapiana (sezioni dalla 17 alla 27)
Sansa 2.387 voti Toti 2.239 voti con un vantaggio per Sansa di 148 voti
Lavagnola – Santuario (sezioni dalla 28 alla 33)
Sansa 1.203 voti Toti 1.124 voti con un vantaggio per Sansa di 79 voti
Santa Rita- Mongrifone-Oltreletimbro(sezioni dalla 35 alla 41) Sansa 1.732 voti Toti 1.729 con un vantaggio per Sansa di 3 voti
Fornaci con Valletta e San Michele (sezioni dalla 42 alla 47) Sansa 1.312 voti Toti 1.282 voti con un vantaggio per Sansa di 30 voti
Legino e 167 (sezioni 48,49,55,59,60)
Sansa 1.123 voti Toti 1.067 voti con un vantaggio per Sansa di 56 voti
Piazzale Moroni – Chiavella – Rocca di Legino (sezioni dalla 50 alla 54) Sansa 854 voti Toti 937 voti con un vantaggio per Toti di 83 voti
Zinola ( sezioni 56,57,58)
Sansa 485 voti Toti 415 voti con un vantaggio per Sansa di 70 voti.
Franco Astengo
COMMENTI social – Paolo Marson, avvocato, ex assessore provinciale e comunale – È proprio la tendenza a ricondurre sempre tutto alla contrapposizione fra “destra” e “sinistra” che rende queste analisi prive di utilità e soprattutto dannose per la costruzione di un vero e utile progetto per il futuro della città. Potrei argomentare sul piano delle teorie “valoriali” la fine di destra e sinistra, ma preferisco andare sul piano della concretezza. Continuare a parlare (e discettare) di una città “operaia” di “lavoratori”, ad esempio, ipoteca, orientandola, la scelta necessaria di futura definizione dell’identità di Savona, scelta che deve necessariamente essere fatta se si vuole salvare questa comunità dal vortice di povertà e pochezza culturale in cui è precipitata.
Infatti, ad onta del vagheggiamento della sua identità “operaistica”, Savona non è (e non sarà mai) più una città industriale e produttiva e tanto meno è una città popolata da operai. Sicché il suo futuro va scelto ove si vorrà, ma certo fuori da qualsiasi missione industriale e operaia. Per inciso, Savona è passata da essere una delle 10 città più ricche d’Italia ad una delle 10 più povere e la più vecchia del mondo (dopo Kyoto) proprio perché le sue classi dirigenti – talora anche in mala fede – hanno sprecato quasi 40 anni nel tentativo (folle) di perseverare la scelta industriale e operaia.