‘Ognuno di noi ha la sua croce, chi più pesante e chi meno’. Pietra Ligure invece ha ‘rimesso a nuovo una vera ‘Croce’ simbolo della città ed eretta sul Trabocchetto. Inaugurazione solenne con le note musicali della banda cittadina, la più antica d’Italia, il parroco che benedice, le parole del sindaco, della onorevole pietrese e di uno degli artefici che ha promosso un restyling quanto mai urgente.
Gli onori di casa, quasi da cerimoniere, ad opera dell’attivissimo presidente de ‘I matetti da Prìa’, Gianni Cenere. Nessuna pagella del più meritevole, ma una doverosa e corretta informazione su ciò che rappresenta la CROCE per la comunità locale. Lassù, vista dal mare, a proteggere una città ricchissima di storia, di personaggi benemeriti, di ‘fabbricatori’ di cultura e rivisitazione di tradizioni locali. Con qualche protagonista di ieri, straordinaria memoria storica di oggi, quale l’ottantottenne Pierino Traverso che della croce (oltre 7 quintali) ha vissuto la seconda posa con la sostituzione di quella in legno. Sono trascorsi 55 anno, Pierino ricorda tutto, con una formidabile memoria. E forse sono in pochi a saperlo, ma il Trabocchetto, oltre alla croce, al panorama, alla distesa di nuove ville che hanno raggiunto la ‘vetta’, racchiude un dedalo di inesplorate caverne. C’era pure l’attività estrattiva dell’Italcementi sfruttando una roccia speciale. Pierino racconta della sua prima esperienza di ‘speleologo’ improvvisato. “Mi ero calato per centinaia di metri, fino a raggiungere l’abitazione di una signora che, per nulla ignara, esibì l’ingresso a mare della ‘voragine’ chiusa con mattoni….”.
E’ stata la giornata della riscoperta di una collina
che protegge Pietra Ligure dalla tramontana e in tempi antichi venne posata (e più volte sostituita) la Croce di San Giorgio, raffigurata nello stemma della città, ha scritto Gianni Cenere, loanese – pietrese, nel volumetto fresco di stampa. Cenere che ha diligentemente ripercorso l’ultimo cammino della Croce restaurata, con i meritevoli protagonisti. Dal sostegno dell’Amministrazione comunale, ai ‘Matetti’, anno di fondazione nel 2016, poco più di una quindicina di attivisti, apolitica e areligiosa. “Un motivo di orgoglio e tanti grazie da distribuire a chi ha avuto fiducia ed ha lavorato in perfetta sinergia pubblico – privato. Un ringraziamento al geom. Piergiorgio Morro che ha curato la parte tecnica, a Pierangelo Ottonello (pulizia ambientale), a Pietro Paolo Rembado, alla preziosa opera dell’artigiano restauratore (uomo ragno) Mauro Chiozzo di Vado Ligure. L’Associazione che mi onoro di presiedere – ha concluso Cenere, a sua volta storico e
studioso, scrittore – ha al suo attivo una dozzina di pubblicazioni per trasmettere cultura dall’età scolastica fino ad arrivare ai graditi ospiti della nostra amata città. Ringrazio, per la loro presenza, il sindaco De Vincenzi, l’onorevole Sara Foscolo, Maria Grazia Pelosi e un abbraccio doveroso ai ‘matetti da Pria’.
Quindi la benedizione e l’acqua santa, la preghiera letta del parroco di San Nicolò (dal 7 ottobre 2018) don Giancarlo Cuneo che è anche cappellano del Sovrano Ordine Militare di Malta.
La croce rimessa a nuovo che per il suo valore sociale e cristiano, per il contenuto del messaggio ideale da tramandare ai posteri, racchiude una esemplare pagina di storia dei nostri giorni della città e dei suoi abitanti. Forse meritava una presenza significativa di TG3 Liguria, dell’informazione locale, all’insegna della valorizzazione di quanto non è effimero e non è consumismo mediatico uso e getta, che racchiude in sé tutte le storture di un modello culturale, economico, sociale, sempre meno sostenibili, soprattutto tra i giovani, ma anche fonte di orrende
disuguaglianze, di un malessere di cui non si vede lo sbocco senza il ritorno ai valori etici e di vita tramandati dai nostri avi. (L.C.)