Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Montegrosso Pian Latte si è rifatta il look
Mendatica resta azzoppata grazie al tecnico burocrate in Provincia e a chi non si ribella


Montegrosso Pian Latte da il benvenuto alla stagione estiva e ai suoi visitatori annunciando, con la Pro Loco, il nuovo look. Ma è lo stesso Comune in cui il sindaco, in sinergia con la cugina Mendatica, non si è ribellato alla Provincia di Imperia e ai suoi tecnici (uno o più?) che non hanno riconosciuto l’estrema urgenza per la frana che ha provocato l’interruzione ed il blocco della viabilità dall’ottobre scorso.

Chiusura totale anzichè parziale, visto che a franare era metà sedime stradale. L’altra metà poggiava su un grosso masso.

Mendatica raggiungibile attraverso un tortuoso percorso tra i boschi di Montegrosso, oppure da Cosio d’Arroscia. Gravi disagi per i martoriati abitanti e ciò che restava dell’economia turistica (zero transiti) anche in conseguenza della lunga ‘chiusura’ (ora riaperta) di Monesi di Mendatica.

La frana dell’ottobre 2019, in territorio di Montegrosso, ai confini in corrispondenza del vecchio mulino – museo, interessava la parte a valle, intatta perchè posata su uno scoglio, la carreggiata a monte. Ma nessuno, in Provincia di Imperia (amministratore e politico, tecnico del settore) ha ritenuto che si potesse rimediare, in attesa dei lavori con un senso unico alternato e comunque con eventuali ‘spie’ in caso di smottamento e dunque con un semaforo. Non sarebbe una novità. Come se la popolazione non avesse diritto ad un accesso da paese civile. La Provincia ed il suo ufficio tecnico apicale (e grazie a chi a Montegrosso e Mendatica (sindaci ed assessori) non hanno ritenuto di ribellarsi, timorosi del peggio) hanno poi rifiutato di riconoscere la ‘somma urgenza’ nei lavori che ora sono iniziati – vedi foto sotto – e si dovrebbero concludere per agosto; sperando non intervengano altri intralci anche in sede di collaudo.

Il sindaco di Rezzo, Renato Adorno, nelle stesse condizioni  di emergenza stradale, ha disposto che i lavori per frane proseguissero  in periodo di Covid 19 (impresa Pastorelli di Mendatica), assumendosi la responsabilità con un’ordinanza ad hoc. Il sindaco di Montegrosso è anche il responsabile dell’Ufficio tecnico di Pieve di Teco, oltre che presidente del Parco Alpi Liguri.

Il dramma di Mendatica avrebbe dovuto avere ben altre sensibilità e strategie da parte di quella lentocrazia burocratica che sta uccidendo l’Italia e le piccole imprese. Con la politica da decenni inetta e incapace.  E la ribellione dovrebbe partire proprio dal basso.  Chi non ha avuto il coraggio di decretare la somma urgenza, non appartiene al popolo che soffre ? che subisce disagi da incolpevole ? di chi rimane vittima di una classe politica e pubblica amministrazione che ha portato le zone più povere all’asfissia e sta uccidendo un paese che, con due devastanti guerre mondiali, ci avevano lasciato i nostri antenati.

La civiltà del progresso presa in ostaggio da una bieca burocrazia asfissiante. Si pensi all’iter ‘veloce’ Montegrosso – Mendatica. Dal giorno della frana (6 ottobre 2019 ed interruzione viabilità) alla stesura della determina di affidamento lavori (20 maggio 2020) sono trascorsi 8 mesi. Tempestiva consegna dei lavori, questa si, 8 giorni dopo. Quindi allestimento cantiere che abbiamo fotografato il 14 giugno. Bene precisare che nessuna delle parti in causa dell’Amministrazione provinciale di Imperia abita a Mendatica, da conflitto di interessi. E neppure il primo cittadino di Montegrosso.

E nessuno, tra i pubblici amministratori, fa ogni giorno la spola da Mendatica a Imperia e viceversa. Che immaginare in caso di emergenza sanitaria, pensiamo all’infarto, all’ictus. Si dirà in tempo di Covid lavori sospesi. Qui non era in ballo una passeggiata a mare, ma un’arteria, vecchia e malandata da paurose strettoie improvvise, che serve un paese già a lungo martoriato e mortificato nella sua economia sociale. Non si parla di sviluppo immobiliare, ma diritto alla vita da paesi civili. Non è in discussione la buona volontà di Tizio o Caio, ma il dovere di non rassegnarsi ai burocrati. Alla deriva senza limiti. Non tutti hanno uno stipendio fisso e garantito a fine mese. Una pensione dignitosa. E lo ‘scandalo- vergogna’ delle autostrade in Liguria insegna, ma sino a quando non si arriva ad estreme conseguenze, al baratro. Non è questa la Patria dei nostri avi e dei padri Costituenti. Ignorando come funziona la politica e la democrazia in altri paesi del centro e nord Europa. Certo non giova, addormentando le coscienza, il giornalismo servile, di coloro che mettono a tacere voci dissonanti e denunciano, si ribellano alle palesi ingiustizie. Già viviamo in un paese di colossali disuguaglianze e dove la mafia continua a comandare a scapito degli onesti e della legalità. (l.c.)

COMUNICATO STAMPA – Pro Loco di Montegrosso Pian latte, il nuovo look. Oggi grazie alla preziosa collaborazione tra Amministrazione Comunale, Pro Loco e numerosi volontari è tornato al suo posto il cartello dal bivio di Montegrosso….con un nuovo look . Stiamo lavorando per voi!

In quest’anno senza feste e povero di manifestazioni, stiamo concentrando le nostre energie e risorse nell’abbellimento e nella cura del nostro borgo e nella manutenzione del territorio e della nostra rete sentieristica!
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IL CANTIERE  SULLA STRADA PROVINCIALE IN TERRITORIO
DI MONTEGROSSO AI CONFINI DI MENDATICA

 


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