E’ sabato mattina, 27 giugno, mi dirigo sull’Aurelia da Loano a Ceriale. All’inizio dell’abitato di Borghetto avverto un colpo alla corrozzeria. Rallento, controllo dagli specchietti e retrovisore. Nulla. Del resto percorrevo la mia corsia in centro, nessun sorpasso e ‘incolonnamenti’. Mentre entro nel parcheggio del Mercatò (ex Famila), mi accosta un’utilitaria, un signore all’interno gesticola. Urla. Abbasso il finestrino. “Mi hai danneggiato la macchina e sei scappato….”.
Incredulo, lo invito a parcheggiare pochi metri oltre, all’ombra che non c’è. Scendo dall’auto, mi si presenta un giovane sui 25-30 anni, abbronzato, indumenti casual, accento meridionale, con lui esce dalla vettura un ragazzino e poco dopo una giovane signora. Subisco ulteriori rimostranze. ‘Non ti vergogni, ti ho suonato, hai continuato a scappare….chiamiamo subito i carabinieri….”. Ho spiegato che non mi sembrava il caso, dopo aver costatato che il suo specchietto laterale sinistro era rotto ed in effetti avevo sentito un urto. Verifico sulla carrozzeria della mia vecchia Panda e c’è un’abrasione lieve, un alone, sul cofano, in alto. Mi preparo per compilare comunque il Cid, libretto e patente. “Non posso compilare il Cid perchè sull’auto ha installato l’apparecchio…scatola nera….’. Si tratta del ‘Black box’ per polizze assicurative. “Dobbiamo per forza – insiste – andare in caserma dai carabinieri….”.
La cosa mi insospettisce, gli ripeto che anch’io ho l’apparecchiatura e che sono un vecchio cronista di giudiziaria; la sua richiesta di andare in caserma mi appariva strana e inutile. “Ah !!!! Sei giornalista ? Non me ne frega, puoi essere anche un giudice. E guarda che io seguo Ivg, da tutte le notizie e non rompe i coglioni come quel blog….non so… rompe il davvero il c. vedrai che……”.
Che si riferisse ai furgoncini di napoletani che vendono imperterriti, da anni sulle nostre strade ? Decido e gli dico: Sali sull’auto, andiamo in caserma, se non sai dove si trovano seguimi, bisogna tornare a Ceriale….”. A quel punto riparte e mi saluta….”vai… a quel paese, mi pago io il danno….mi hai rotto il c….”. Il tempo di rimettere i documenti in auto e si avvicina una signora che ha seguito parte della scena. “Guardi che l’altro giorno stavo tornando a casa e a Cisano mi è capitata la stessa cosa…E’ scappato quando ho telefonato a mio figlio chiedendo cosa fare…stessa scena dello specchietto ….”.
Telefono, sono le 11,40, alla caserma dei carabinieri di Borghetto S. Spirito. Lascio i dati, rispondo alle domande, della targa avevo solo le sigle, il colore, non ero sicuro sulla marca. Un’ora dopo la Polizia municipale di Borghetto S. Spirito mi avverte che ricostruendo il percorso che ho fatto sull’Aurelia e grazie alle telecamere installate a Capo Santo Spirito, è stata individuata la vettura che mi seguiva. Appartiene ad un pluri pregiudicato di Nola per truffe e storie analoghe. Tutt’altro che un stinco di santo. E comunque nel mio caso sarebbe stato macchinoso la denuncia querela per tentata truffa. Allertate comunque le pattuglie in servizio nella zona. Ma ecco che leggo, credo nella stessa giornata, l’allarme lanciato dal sindaco di Tovo San Giacomo.
Bene, diciamo, per la solerzia, l’organizzazione e collaborazione, sinergia, tra le forze dell’ordine. Un interrogativo si pone. Dove alloggiano queste persone, nel caso una famigliola. Chi affitta, visto che si spostano dopo qualche colpo messo a segno da una zona all’altra ? Perchè capita spesso che i cittadini rimasti vittime non abbiano il coraggio di denunciare o preferiscano evitare ciò che ritengono noie e grane giudiziarie ? E non già un dovere.
Purtroppo ci battiamo da anni, ormai, praticamente soli, per i venditori abusivi di frutta e verdura che imperversano dal mare ai paesi dell’entroterra. Li abbiamo visti fino a Nava, in altre vallate. Hanno basi in Riviera, garage e abitazioni. Il quartiere generale a Ceriale, almeno fino allo scorso anno. Il danno ai commercianti e agli agricoltori ? Pacifico, ma impensierisce assai di più la struttura e l’organizzazione che si sono dati. La ramificazione tentacolare. L’interrogativo non campato in aria che ci sia una sorta di cupola che dalla Campania e dal Lazio si staglia fino alla nostra Liguria. Capaci di resistere a saltuari sequestri di automezzi e di merce, denunce e verbali. In grado di affrontare spese legali per ricorsi al Tar e alle prefetture.
Insomma chi continua a girarsi dall’altra parte, a sottovalutare, alzare le braccia (Il prefetto mi dice che le forze dell’ordine non hanno uomini….a sufficienza….) finisce per rendersi complice. La mala che poco alla volta penetra a macchia d’olio e la presenza, da zone e quartieri famigerati della Campania, non può sfuggire; come alcuni episodi clamorosi che si sono verificati nei mesi scorsi tra Albenga e Pietra Ligure, Borghetto, Loano dove sono rimasti coinvolti anche titolari di esercizi pubblici. Con arresti e sequestri.
Lo specchietto è una delle tante ‘spie’ da non sottovalutare. Come la crescente ramificazione nell’organizzazione e nello spaccio di stupefacenti. Con la cocaina ormai piaga sociale; coinvolge strati sempre maggiori di società del ‘benessere’ e non. Consumatori e spacciatori.
POST DEL SINDACO DI TOVO SAN GIACOMO ALESSANDRO ODDO –
ATTENZIONE!
Sono stato informato da una concittadina che c’è stato un tentativo di truffa in paese: un tizio, alla guida di una Fiat Punto grigia, l’ha fermata accusandola di avergli rotto lo specchietto dell’automobile. La cittadina ovviamente ha contestato l’accaduto ed ha fatto subito denuncia. Sono in corso le indagini dei Carabinieri e della nostra Polizia locale: grazie all’impianto di videocamere comunale ed alla prontezza della “vittima” si sta risalendo anche al truffatore.
Dovesse capitarvi chiamate le Forze dell’Ordine!
DA TOVO SAN GIACOMO, AUGURI ALLA BENEMERITA MAESTRA
Alessandro Oddo: “Tanti cari auguri alla maestra Rosella che, dopo oltre 40 anni di lavoro di cui 28 passati nell’asilo di Tovo San Giacomo, svolto sempre con professionalità, amore e passione, ha raggiunto la pensione.