La scelta delle mete ideali delle vacanze nel savonese ? Savona, Alassio, Albenga e Finale Ligure con Varigotti. Ne da notizia Ivg.it pubblicando quanto riporta l’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori (Unsic) nell’ambito dell’iniziativa promozione gratuita “E-state in Italia”. Altre notizie e iniziative turistiche. Alassio antirazzista e antixenofoba con Papillon. Pietra Ligure si promuove con il riconoscimento di “Territorio della Lavanda della Riviera di Fiori” nell’ ambito comunale.
Perchè solo 4 località consigliate ? Lo scopo ? “Nel preparare questa iniziativa abbiamo avuto conferma del patrimonio davvero sorprendente, multiforme e talvolta poco valorizzato del nostro Paese – spiega il presidente Unsic Domenico Mamone. “Per questo, oltre alle località più note, abbiamo individuato ‘perle’ davvero soprendenti. Garantendo analogo spazio a tutte le regioni, proprio per sostenere anche quelle meno incluse nei flussi turistici”.” Raggiungere innanzitutto i 900mila utenti dei propri 3mila uffici territoriali sparsi in tutte le regioni italiane, tra 2.100 CAF, 600 patronati (di cui 15 all’estero), 103 CAA, ecc., ma anche il maggior numero di interlocutori possibile”.
L’Unsic ha predisposto una selezione di oltre 650 località italiane, 20 di base per ogni regione, più tutti i capoluoghi di provincia e le 55 località preservate dall’Unesco. Si legge: “Questa offerta, che privilegia i siti promozionali locali, verrà diffusa attraverso buona parte dei tremila uffici locali e i relativi social media, nonché delle strutture partner. Il tutto gratuitamente. Per quanto riguarda la nostra provincia la scelta delle mete ideali delle vacanze è ricaduta su Savona, Alassio, Albenga e Finale Ligure con Varigotti”.
E ALASSIO SI PROMUOVE (PAPILLON…) CON IL VICE SINDACO
E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
PIETRA LIGURE, PROMUOVERE IL TERRITORIO CON LA LAVANDA ‘
DALLA MONTAGNA DOVE ORMAI NON C’E’ QUASI PIU’ PRODUZIONE (vedi Nava ex capitale del ponente) AL MARE E PIETRA CI SCOMMETTE CON L’ASSESSORE AGENTE IMMOBILIARE
La notizia si legge su Ivg.it. La delibera di Giunta comunale del sindaco Luigi De Vincenzi è del 26 maggio scorso. Il Comune di Pietra Ligure ha aderito al progetto “Lavanda Riviera dei Fiori”, ottenendo il riconoscimento di “Territorio della lavanda della Riviera di Fiori” per il suo ambito comunale.
“La decisione di aderire al progetto ‘Lavanda Riviera dei Fiori’ si inserisce all’interno della nostra azione programmatica tesa a promuovere il territorio pietrese nella sua totalità, dal mare ai monti, valorizzandone il patrimonio naturalistico-paessagistico e artistico-culturale e le tradizioni gastronomiche, artigiane e agricole”, esordiscono il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e l’assessore alle attività produttive Maria Vaianella.
“Lavanda Riviera dei Fiori” nasce nel 2014 da una proposta del Presidente di ENDAS Imperia Cesare Bollani con lo scopo di valorizzare e promuovere il territorio del Ponente Ligure riportando in auge la coltivazione della lavanda, cultura tradizionale fino agli anni ’60, e delineare il “Territorio della Lavanda Riviera dei Fiori”, coinvolgendo le amministrazioni comunali pertinenti al territorio geografico identificato dal progetto. Oltre a ENDAS Imperia , l’Associazione “Produttori Lavanda Riviera dei Fiori e 35 Comuni della Provincia di Imperia e Savona, sono partner del progetto l’Ordine gastronomico “Lavanda Riviera dei Fiori”, l’Associazione culturale “Ligys” e diverse aziende agricole, turistiche e artigianali.
“Lavanda Riviera dei Fiori non è solo un marchio ma è soprattutto un’opportunità di crescita, attraverso la sinergia tra operatori di diversi settori, dall’agricoltura al commercio, dal turismo all’artigianato, dalla cultura alla ristorazione al ricettivo. Diventare ‘Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori’ vuol dire permettere ai produttori, agli artigiani alle strutture ricettive e alle aziende di poter contare su una valida promozione e comunicazione, migliorando la loro visibilità sia in loco che verso nuovi consumatori con significative ricadute commerciali e di opportunità lavorative, ma vuol anche dire contribuire ad una efficace azione di recupero di terreni abbandonati e incolti, convertendoli in ‘lavandeti’, contribuendo ad una efficace azione di salvaguardia ambientale e lotta al dissesto idrogeologico”.
“Riportare il colore bluette sulle nostre colline è un tassello di una più ampia strategia di sviluppo e promozione del nostro territorio, che con le sue potenzialità ha valenze molto interessanti e non completamente utilizzate, ma vuol anche dire valorizzare un elemento naturale capace di accrescerne bellezza e fascino, attivando un circolo virtuoso che può funzionare da volano promozionale per tutte le nostre realtà”, concludono De Vincenzi e Vaianella.