“Come sai ho fatto parte del M5S per anni ed ho vissuto come un fastidio da subito nella militanza l’incapacità politica di Alice Salvatore dentro a mille questioni che qui non è il caso di approfondire, ma insomma riflessioni importanti, non di pancia, fino a che circa tre anni fa unita allo sconcertante e ingombrante presenza di fedeli adoranti senza capacità di ragionamento politico che avvallavano giravolte assurde dei vertici (caso Cassimatis)ho deciso di cambiare aria, stare in Stand buy….. Per me sono colpevoli PD, LEU e soci cantanti non solo per la storia passata ma per l’atteggiamento presente…”
SCRIVE GIANNI GATTI A COMMENTO
DI UN INTERVENTO SOCIAL DI GIOVANNA SERVETTAZ –
Questa premessa è necessaria non per spendere parole a mio favore, ma per dire una cosa importante. Mentre l’inconsistenza di questo movimento nato da una forma di opposizione popolare è a vista come involuzione sui territori, ligure e Sv in particolare e non vado oltre, come si è evoluta questa sinistra da cui si spera e si prega da tempo?
Chi segue la politica che ha fatto la storia di una regione ed una citta (SV) di sinistra credo abbia poco da vantarsi dei Paita, Burlando e sindaci vari succeduti. Persone per dire temi, un idea di città e di regione completamente avulsa dagli interessi della gente comune ed in parte di una sana imprenditoria e commercio locale. Avete avuto una idea di città comunicata davvero alternativa o che almeno si sia tentata di opporre al liberismo di Toti e delle sue massonerie?
Non pensate che abbiano scambiato lobbisticamente la Liguria con la neutralità in altre regioni? perchè la politica dei partiti tutti non solo di cdx è da sempre così: scambio di “affari“. E’ stato o no Del Rio a buttare piogge di miliardi per la piattaforma Maersk di Vado o per il porto di Genova senza nessun criterio utile? Cosa hanno fatto per opporsi all’urbanizzazione cementifera delle coste e delle città? Come hanno lavorato su un idea istituzionale di sistema turismo? Come sono intervenuti su processi di mafia finanziaria come nel caso della Carige? Come hanno portato avanti lo sviluppo dell’Università in cui tanti professori di sinistra appunto operano senza attenzione ai soggetti cioè ragazzi e mondo del lavoro? Come hanno progettato le varie gronde e varianti per un idea di città con mobilità sostenibile? Con che idea di sanità (70% del bilancio) hanno lavorato i beneamati prescelti da vertici sempre più chiusi ?
Non vado avanti perchè spero di aver chiarito che per me sono COLPEVOLI PD, LEU e soci cantanti non solo per la storia passata ma per l’atteggiamento presente. Cosa poteva fare un onesta persona come Sansa visto come la madonna del miracolo in un ambito chiuso e senza alle spalle strutture se non la sua onestà intellettuale? Avrebbe vissuto fra mille coltellate alla schiena. Rassegnatevi a questa partita non c’è trippa … è tutto da rifare a partire dai territori non dalle idee di illuminati intellettuali. Scusate la lunghezza!
Gianni Gatti (post pagina Facebook)
COMMENTI VIA SOCIAL – Milena Debenedetti – Tutto amaramente giusto, tranne la frase relativa alla Salvatore. Non è e non è mai stata vicina a una qualsivoglia linea integralista ipoteticamente appoggiata da Di Maio: lo dimostra una intervista video di alcuni mesi fa, in cui mostrava aperture verso le alleanze, solo perché in quel momento era la cosa più opportuna da fare in attesa di nominescion. In realtà è sempre e soltanto stata vicina alle esigenze e necessità di Alice Salvatore, e a tutto quello che in quel momento poteva essere conveniente per realizzare il suo immenso e immotivato e troppo a lungo appoggiato e tollerato protagonismo, e nient’altro. E ora lo sta dimostrando.
COMMENTO DI ‘NUOVA SAVONA’
DIRETTO DA MARIO MOLINARI – Il paese delle meraviglie. L’unica novità sul fronte della (presunta) lotta a Toti per contendergli la presidenza di Regione Liguria non è un programma unico con un candidato unico, come gli ingenui ancora speravano, ma solo l’ennesima scissione. Alice Salvatore lascia col botto il Movimento 5 Stelle per correre da sola con una lista dall’incredibile nome “Il buonsenso”.