Chi pensava che la palma vittoriosa (?) di polemista, implacabile ‘rompiscatole’ (in politica), sia appannaggio del brillante Eraldo Ciangherotti (mai traditore della fede in Forza Italia), deve aggiornare taccuino e statistica. Avanza e si fa sentire un ‘castigamatti’ che da scolaro meritava il ‘Pierino la peste alla riscossa’. O Guastafeste ad honorem. C’è ad Albenga un Roberto Tomatis super leghista che forse studia da sindaco. Idee chiare con un diluvio di certezze e di pagelle.
Farà carriera sul modello Salvini premier ? Leggi a fondo pagina anche: Donazione da parte di Enzo Bellissimo e Vittoria Galati, titolari della Cantina di Re Carciofo. Leggi: La famiglia Gelmi, titolare della ditta “Centrotex srl” di Cisano sul Neva, ha donato 800 mascherine ad Albenga. Leggi a fondo pagina: Albenga Runners dona seicento mascherine chirurgiche ai sanitari e al personale dell’ospedale S.Maria di Misericordia di Albenga
Tomatis irride sulla sanità l’on. Franco Vazio del Pd, ma dimentica (?) la paternità – sciagura di costruire un ospedale ad Albenga, anzichè un nuovo Santa Corona a Borghetto S. Spirito che propose l’avv. Alessandro Garassini, Dc, da presidente della Provincia. E che oggi politici, sindaci, camici bianchi, fratelli massoni perbene (e che ad Albenga abbondano anche in quote rosa), chi è più addentro alla sanità Ligure e ponentina, tutti ammettono fosse la scelta più saggia e producente in termini sociali e sanitari.
Invece il Santa Corona resta in grandissima parte una ‘vecchia struttura’ che ha già ingoiato una montagna di denaro pubblico. Santa Corona che negli anni del centro destra e centro sinistra, in Regione, è stato depauperato soprattutto delle sue professionalità (primari e non solo, in gran numeroi emigrati in Lombardia e Piemonte). Un complesso che ha sempre bisogno di ‘rattoppi’, con edifici in stato di abbandono ed in rovina (alcuni rimessi a nuovo non molti decenni fa).
C’è il nuovissimo ospedale di Albenga, costato una voragine di milioni ( Vedi questo aprofondimento di trucioli.it…….del 9 gennaio 2019), inaugurato in pompa magna dal centro destra, con terreni donati da benefattori ingauni, la cui unica soluzione della giunta Toti e C. è stata quella, finora travagliata, di affidarlo ai privati, sul modello sanità di Lombardia e Formigoni.
Chi ha seguito lunedì sera l’interessante inchiesta su Rai 3, in prima serata, si sarà fatto un’idea di quel modello benedetto anche dalla Lega, prima di Bossi e Maroni, poi di Salvini. Con tanti interessi significativi e gruppi societari di riferimento, molto interessati all’ospedale di Albenga.
Cosa significa, per il consigliere comunale Roberto Tomatis, sollecitare il prefetto (che la Lega di futura memoria si batteva per abolire in quanto ‘servitori’ dello stato padrone e canaglia, anzichè dei cittadini) a nominare con urgenza un ‘commissario alla sicurezza’ di Albenga ? Ma non abbiamo Sergio Pizziconi che dall’agosto 2019 è stato promosso Tenente Colonnello non certo per ‘meriti partitici’ ? E comanda, parrebbe con buoni risultati stando alle statistiche, la Compagnia dell’Arma che si estende fino a Finale Ligure, entroterra incluso.
L’esponente leghista si è confrontato con l’ufficiale per conoscere ed approfondire ?Cosa può ‘insegnare’ e ‘testimoniare’ con il suo bagaglio di pubblico amministratore che ha a cuore gli albenganesi onesti, a suo dire continuamente insidiati da pericolosi ‘stranieri’ capaci soprattutto di delinquere. Fonte di turbamento e grave insicurezza pubblica ?
Una riflessione: di fronte ad un’emergenza e ai pericoli, un politico non può chiedere un incontro al prefetto, meglio se con il suo gruppo consiliare? E’ vero, è scomparso nella nostra Liguria il giornalismo d’inchiesta. Non è più praticato neppure il giornalismo che racconta come è andata a finire. Descrivere, se il caso, l’ennesima sparata che alla fin fine resta solo quella mediatica per un giorno e poco più. Roberto Tomatis, puoi darsi che a noi sia sfuggito, potrebbe dare conto anche delle proposte e delle soluzioni, le sue istanze condivise, i consigli ai comandanti della Polizia locale, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, persino dell’anticrimine. Mettere a confronto, se lo ritiene utile, l’operato delle Forze dell’Ordine, ad Albenga, del governo del vice premier Salvini e cosa è cambiato ora con il ministro dell’Interno, ex prefetto, allergica all’esibizionismo mediatico.
Speriamo che l’inciso non abbia annoiato. La salute, come la ricerca e la scuola, il lavoro, sono i pilastri di una società. Tornando al nostro ‘goleador’ Tomatis che ha lo stesso cognome del sindaco – medico di base, senza essere parenti, fa impressione la sua determinazione nel distribuire pagelle e voti. Emerge tuttavia una piccola amnesia. Ma ad Albenga, oltre alla Polizia locale, non opera da sempre un comando di Compagnia della Benemerita, con una stazione, un nucleo radiomobile e investigativo, un comandante di lunga esperienza ? Un tempo i cronisti di nera avevano come unico riferimento quanto a ‘criminalità’ l’Arma. I vigili urbani si occupavano soprattutto di viabilità e regolamenti comunali, incidento stradali. Oggi, anche con la benedizione della Lega, abbiamo di fatto, unici al mondo, un quinto corpo (Polizia locale) che opera anche contro la malavita.E Albenga è tra i più attivi, in sinergia con i comandi di Loano e Finale Ligure (a quando pure Ceriale, Borghetto, Pietra e Borgio ?)
Non molte sere fa alla 7 ha parlato il generale Marco Bertolini. Ora in pensione. E’ uno dei militari più in vista del Paese: già comandante della Folgore e di numerose missioni italiane all’estero, da ultimo numero 1 del comando interforze reparti speciali. In congedo è presidente dell’associazione paracadutisti Folgore, grazie alle competenze maturate sul campo e analista geopolitica di primo piano. E alle elezioni europee candidato con Fratelli d’Italia. Ha sostenuto che non serve ‘militarizzare’ il Paese, questa o quella città, semmai bisogna avere la buona abitudine di far sempre rispettare le leggi, le norme che ci sono e sono tante. Non serve aumentare il numero delle Forze dell’ordine di cui possiamo vantare un record, forse assoluto, almeno in un’Europa comunitaria.
E qualche sera prima alla stessa TV la 7, il giudice, presidente di sezione della Cassazione, Camillo Davigo (ex Mani Pulite a Milano), ricordava: “In Italia prosperano coloro che violano la legge, non quelli che la rispettano. Ecco perchè le aziende straniere non investono nel nostro paese. Abbiamo un numero di impugnazioni delle sentenze che non ha paragoni in Europa. In Francia con l’appello si può rischiare di vedersi aumentata la pena, in Italia questo no e così tutti i condannati si appellano”. Per altri, invece, il primo ostacolo è la burocrazia dei record, le lungaggini della giustizia civile e penale.
Il battagliero Roberto Tomatis, quando il suo ministro Salvini dirigeva il ministero senza essere quai mai in ufficio (unico caso nella storia italiana) ha sentito parlare, leggere che la ‘ndrangheta e una certa massoneria non sono estranei alla Riviera Ligure di ponente ? Dove ci sono tanti affari e una valanga di immobili, di terreni in svendita alle aste del tribunale ? La provincia di Savona e quella di Imperia sono a prova di ‘infiltrazioni’ e di interessi inconfessabili trasversali ? Le statistiche raccontano che Albenga non fa più cronaca per omicidi, rapine, scippi, incendi dolosi di attività commerciali. La ‘ricetta Tomatis in minoranza’ si legge nei suoi interventi mediatici, ma si sarà anche premurato di scrivere per filo e per segno all’autorità competente, compresa la Procura della repubblica,se ci sono reati non perseguiti a dovere. (L.Cor.)
TOMATIS 1 – SU IVG.IT – Albenga, 3 APRILE 2020 / Si accende la polemica ad Albenga sul futuro dell’ospedale ingauno e, ancor
più in generale, sulla gestione della sanità pubblica. Dopo la richiesta dell’onorevole Franco Vazio (PD) rivolta alla Regione perché “la gestione sanitaria degli Ospedali di Albenga e Cairo resti completamente pubblica”, è arrivata la dura replica del consigliere comunale di Albenga della Lega Roberto Tomatis.
“Ieri, – ha dichiarato, – il parlamentare ingauno si è improvvisamente svegliato per raccontarcela un pò, ma prima di tutto per farci sapere che anche lui esiste. Ha scelto un argomento sociale senza dubbio rilevante. Si, Franco Vazio ieri ha avuto l’ardire di argomentare sulla situazione attuale sanitaria, elogiando la sanità pubblica e lanciando appelli alla Regione, perchè la gestione sanitaria degli Ospedali di Albenga e Cairo resti completamente pubblica, in modo che, abbiamo pensato tutti, si consumi definitivamente il disegno del partito democratico savonese e regionale di chiudere effettivamente gli Ospedali di Albenga e Cairo”. “Ma l’Onorevole che ultimamente brilla più per la sua simpatia che per la sua intelligenza, si è spinto oltre, coprendo di insulti i consiglieri comunali del centrodestra eletti dal popolo albenganese, lui che, per guadagnarsi un posto a Roma, ha accettato di sopprimere il pronto soccorso di entrambi gli ospedali, a nome e per conto di quel PD che ha ucciso e profanato la sanità pubblica”.
“Gli albenganesi (e non solo) non dimenticheranno mai. Chi ha un briciolo di memoria e senso di appartenenza alla propria città non può dimenticare il 26 ottobre 2012, quando, con la regione governata dal Pd, cominciò, ad Albenga, lo smantellamento dell’ospedale “pubblico” (oggi tanto sbandierato) con la progressiva chiusura di tutti i reparti, dalla medicina di urgenza con i 2 posti letto di osservazione breve intensiva, allo smantellamento delle degenze del reparto di chirurgia, dell’otorinolaringoiatria, dell’oculistica, dell’ortopedia (data dallo stesso Pd in gestione al privato tanto detestato oggi), alla trasformazione di 23 posti letto di medicina in medicina di cure intermedie. Franco Vazio, se avesse un po di coscienza (politica), dovrebbe avere rispetto per i cittadini Ingauni, per quello che stanno attraversando, per i tanti morti che, a causa di questo virus maledetto, ogni giorno leggiamo copiosi nei necrologi”.
“L’onorevole come un disco rotto mette le mani avanti dicendo di ‘non voler fare polemica’ e poi, è più forte di lui, non riesce a fare nessuna attività politica a favore della città e sceglie di scendere al più basso livello della meschinità, distribuendo insulti a nastro a chi non la pensi come lui. Ha elogiato la sanità pubblica parlando di eroi, perchè gli avranno detto che così può conquistare qualche like in più, senza però ricordare le tante vittime registrate ad esempio nella struttura sanitaria comunale per eccellenza, il Trincheri di Albenga, dove la gestione dei suoi compagni di partito potrebbe presentare un qualche profilo di rilevanza penale, visto che la Procura della repubblica sta valutando il caso”.
TOMATIS 2 – SAVONA NEWS. 4 APRILE 2020 / “Ora basta. Non se ne può davvero più, faccio una ulteriore richiesta al Prefetto, di nominare un commissario ad hoc per gestire la situazione emergenziale a riguardo la sicurezza ad Albenga, che, già critica prima della pandemia da Covid-19, sta mettendo ulteriormente a rischio anche la salute dei cittadini. Non è più tollerabile che la città continui a restare in mano a stranieri e balordi che, liberamente, spacciano in varie zone della città nonostante le restrizioni dettate dal Governo per contrastare la diffusione del contagio. Questi, individui italiani e non, balordi prima e balordi adesso, menefreghisti di tutto e di tutti, veri padroni e gestori della città, ormai da settimane si assembrano per chiacchierare, bere, spacciare e compiere atti di vandalismo”. Il consigliere Tomatis, ormai da mesi, raccoglie le segnalazioni di moltissimi cittadini, stanchi di dover assistere inascoltati ad una situazione che si sta via via complicando.
“Ci sono zone ormai fuori controllo – aggiunge il consigliere della Lega Roberto Tomatis – a partire dai palazzi disabitati di via Milano, in uno stato di degrado imbarazzante, diventati rifugio notturno per gli sbandati , all’angolo tra via Pontelungo e via Carloforte ormai si vedono solo le vedette degli spacciatori che raccolgono gli ordini dei “clienti” per poi fare lo scambio nei pressi dei palazzi sequestrati ormai noti alla cronaca, così come via 8 Marzo, all’altezza dell’area attrezzata per i cani, dove dalla prima mattina fino alla sera, si registra la stessa situazione. Non meno critica via Trento, ormai trasformata in ritrovo di gente sbandata che, priva di alcun rispetto dei cittadini onesti che “Stanno a casa” come impongono i decreti ministeriali, bivaccano e spacciano indisturbati. E purtroppo, anche nell’ex istituto delle suore Orsoline di San Fedele, mi risulta che sia ripreso uno strano via vai. Mi domando, ma tutti quei soldi che abbiamo speso per monitorare con videocamere la città, e che il sindaco non perde mai occasione di ricordarlo, a cosa sono serviti?”.
Tomatis si scaglia contro il sindaco Riccardo Tomatis, accusandolo di continuare a cercare di nascondere quello che in realtà è sotto gli occhi di tutti: “Una marea di gente mi invia in continuazione materiale che testimonia questo disastro, la gente si sente offesa e ulteriormente colpita da una situazione che da drammatica sta diventando tragica e ancor più insostenibile. L’atteggiamento tipico del sindaco Tomatis è quello di nascondere le evidenze”. “Per di più all’ultimo Tavolo sulla sicurezza, con la partecipazione delle massime cariche civili e militari, ha avuto la sfrontatezza di dichiarare che “la situazione della sicurezza pubblica è sotto controllo”, un po’ di rispetto e di dignità, nulla di più falso e di più offensivo per gli stessi cittadini che, da mesi, chiedono un intervento rapido da parte delle istituzioni per ristabilire l’ordine, una ulteriore umiliazione per tutti” conclude il consigliere Tomatis.
IL DONO DEI TITOLARI DELLA CANTINA DI RE CARCIOFO
Cìè chi polemizza e blatera e c’è chi regala 2mila mascherine per i cittadini di Albenga
COMUNICATO STAMPA – Donazione da parte di Enzo Bellissimo e Vittoria Galati, titolari della Cantina di Re Carciofo.
Albenga, in questo momento di difficoltà, continua a dimostrare il suo grande cuore. Enzo Bellissimo e Vittoria Galati, titolari della Cantina di Re Carciofo, hanno donato altre 2mila mascherine che verranno distribuite agli operatori sanitari, alle associazioni di volontariato, alle forze dell’ordine ed ai cittadini che ne hanno necessità in attesa di quelle che verranno inviate dalla Regione.
A loro va un sentito ringraziamento da parte di tutta l’Amministrazione comunale. Afferma il Sindaco Riccardo Tomatis: “Un gesto di generosità molto importante che permetterà di andare incontro alle esigenze della cittadinanza, ma soprattutto contribuirà a salvare delle vite umane. Meno contagi, meno morti”.
Conclude il consigliere Giorgio Cangiano: “Questi splendidi gesti di solidarietà sono molto importanti perchè permettono di fornire un aiuto concreto ai cittadini, a chi lavora con assoluta dedizione alla tutela della nostra salute ed a chi controlla che vengano rispettate le regole per cercare di evitare la diffusione del contagio”.
La famiglia Gelmi dona 800 mascherine ad Albenga
COMUNICATO STAMPA – Continuano i gesti di generosità da parte di alcuni imprenditori locali che, in questo momento di estrema difficoltà decidono di donare mascherine ad Albenga. La famiglia Gelmi, titolare della ditta “Centrotex srl” di Cisano sul Neva, ha donato 800 mascherine che sono state distribuite alle associazioni di volontariato che operano sul territorio e ai cittadini che ne avevano necessità in attesa di quelle che verranno inviate dalla Regione. Afferma Martina Isoleri: “Oggi voglio esprimere estrema gratitudine alla famiglia Gelmi di Centrotex, e a tutti coloro che nei giorni scorsi hanno effettuato donazioni di mascherine per la nostra Città. Tengo a ringraziare tutti i volontari che si sono adoperati per consentire il servizio: Azione Cattolica, Agesci Albenga 5, Cittadini stanchi, Alpini, Sjamo, City Angels, Telefono azzurro. Un sentito grazie anche a tutte le persone che, ordinatamente e comprendendo la situazione, hanno collaborato con noi dimostrando nella maggior parte dei casi grande responsabilità e senso civico”.
DONO DI MASCHERINE DA ALBENGA RUNNERS – L’associazione sportiva dilettantistica Albenga Runners dona seicento
mascherine chirurgiche ai sanitari e al personale dell’ospedale S.Maria di Misericordia di Albenga, recentemente trasformato in Covid Hospital. Ciò in segno di solidarietà e fattiva collaborazione nei confronti di chi è impegnato in prima linea per fronteggiare la difficile situazione venutasi a creare a causa dell’emergenza Coronavirus. “In un momento così delicato e nel quale ancora scarseggiano i dispositivi di protezione individuale – sottolinea il presidente dell’associazione ingauna, Fabrizio Fattor – siamo riusciti a reperire le seicento mascherine che abbiamo deciso di destinare al nosocomio albenganese. E’ un piccolo gesto di solidarietà e ringraziamento per chi ogni giorno mette a rischio la propria vita per gli altri.” Questo il messaggio inviato con la consegna: #noichepossiamorestiamoacasa …mavipensiamosempre, Grazie, Albenga Runners