L’articolo, con riferimento alle introdotte sanzioni penali, si conclude con la seguente frase:”Vogliamo essere sicuri che le misure assunte per contenere il virus non siano frutto di analoga perizia” (nel senso di imperizia). La critica sembra fondata.
Incertezza sulle norme incriminatrici, violazione del criterio di tassatività ( non si individua sempre con precisione la condotta vietata), sanzione penale modesta (103 euro con l’oblazione).
Un piccolo pasticcio penale.
Del resto il Conte in pochette bocciato è un civilista e non un penalista.
E’ pur vero che della commissione esaminatrice non fa parte il prof. Alpa, il vicino di stanza.
Tranquilli, state tranquilli.
Ti dicono che il virus ammazza i vecchi.
Non ti dicono che ora. ora, in Lombardia, in terapia intensiva o subintensiva, quelli che lottano per la vita hanno, in misura pari al 45 per cento, un’ età inferiore a 65 anni.
Il 45 per cento è nel pieno di giovani o nel fiore degli anni.
Altro che soggetti fragili.
Se lo dicessero, forse, tanti giovani i o similgiovani gaudenti (con i capelli tinti, ma pimpanti), non sciamerebbero, ignari, sulle piste da sci o nelle discoteche o nei bar etc., non si ammasserebbero sconsideratamente e rispetterebbero di più le prescrizioni, sacrosante, che sono state impartite.
Finora la strategia comunicativa scelta non ha prodotto grandi risultati, se consideriamo l’ impennata della curva degli infetti.
Pensare ed essere Stato
A propria immagine e somiglianza Iddio creò dal fango l’uomo conforme alla natura visibile in cui vive bene o male. Nulla è cambiato nel corso dei secoli, oggi stesso dinanzi al progressivo preoccupante ampliarsi del Coronavirus, in cui per contrapporsi al male si invoca un senso civico che ha perso l’originario significato e la privazione di un filo di libertà che al solo accennarlo scatena il risentimento nazionale. Ci sono le leggi, ci sono gli uomini che le predispongono, nel contempo incapaci di applicarle in un coacervo di tolleranza scoppiata in approssimazione. Sicchè si manifesta in tutta la sua imprevedibilità la richiesta, quasi un’implorazione, ai cittadini di essere più Stato, quello stesso Stato da ormai trentanni governato da uomini che non sono certo da figurare a nostra immagine e somiglianza.
FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA
Il virus compare a Wuhan a dicembre: l’11 gennaio 2020 è confermata la prima vittima nel Paese e il 13 il primo decesso fuori dai confini, in Thailandia. Il 30 gennaio l’Oms dichiara l’emergenza globale. Dati incontrovertibili. Sollecito il nostro Governo, dal febbraio, diffonde in video lo spot di Mirabella che ci tranquillizza informandoci che il contagio NON E’ AFFATTO FACILE. Lo spot è scomparso, nel silenzio, complice, della “libera” stampa di regime. Altri interventi noti? Due soltanto. Blocco dei voli dalla Cina, ma non dei “cinesi” (ovviamente nel senso di viaggiatori provenienti dalla Cina). Misurazione della temperatura negli aeroporti, ma non dappertutto e non per tutti i voli in arrivo.
La “libera” stampa, Il Fatto in prima linea, dileggia il”corvo” Burioni ed il governo rimane silente sulle precauzioni suggerite dal virologo, che era non solo, ma in ottima compagnia medica ed accademica. Evidente sottovalutazione della tempesta in arrivo. Quando si ha notizia del primo contagio a Codogno, il Conte in pochette esce dal letargo ed impazza ospite (richiesto o su auto invito?) in tutte le trasmissioni televisive. In preda al delirio di presenzialismo si auto assolve (cattiva coscienza?) ed addita al pubblico disprezzo il povero medico di Codogno che non avrebbe rispettato i protocolli.
Nessuno si è scusato pubblicamente, tanto meno il Conte in pochette (e neppure il Conte in maglioncino grigio da lavoro). Il 4 marzo il Conte, finalmente, detta delle regole efficaci e (ennesimo autogol) scrive nella prima riga del decreto, che il governo era stato avvisato il 30 gennaio. La cifra dell’ avvocato in pochette. Prima dell’ avviso ufficiale dell’ OMS, il Conte non sapeva nulla. Non leggeva i giornali, non guardava le tv. Ora non perde occasione per invocare, col faccino contrito, l’ unità.
Unità, ma nella distinzione dei ruoli. Ovviamente non è neppure ipotizzabile, nell’interesse comune, un governo di solidarietà nazionale. Collaborate, ma la poltrona anzi le 400 poltrone, sono soltanto mie. Eppure il terrorismo era stato sconfitto nel 1976 proprio con un governo di solidarietà nazionale. Nel frattempo le statistiche ci dicono che il rapporto tra guariti e morti è di 3 ad 1.
IL PRIMARIO DELL’ASL 2 IN TEMPI DI CORONAVIRUS
Cari Colleghi, cari Infermieri ed Oss della Terapia Intensiva (che molti continuano a chiamare Rianimazione) di Savona, in questi giorni siete chiamati, più del solito, ad uno sforzo davvero importante. Nel giro di poco abbiamo dovuto riorganizzare il nostro Reparto per poter accogliere, seguendo una logica organizzativa aziendale, il maggior numero possibile di polmoniti da Coronavirus che necessitino di sostegno ventilatorio, cardiocircolatorio e renale. Siete stati e siete, in ogni momento, davvero encomiabili per l’impegno che mettete nel vostro lavoro. Poche persone sanno quanto sia faticoso restare “bardati” per un intero turno. E, forse, non tutti comprendono quanto possa essere fonte di preoccupazione assistere questo tipo di pazienti, per il timore di portarvi a casa il virus. Sono fiero di voi, e vi ringrazio di cuore, così come ringrazio i Colleghi Anestesisti e gli Infermieri del Blocco Operatorio e di altri Reparti che, da me chiamati a raccolta, hanno aderito con forte senso di responsabilità. Con stima. Brunello Brunetto
IL CARTELLO DEL DR. RIOLFO A TOIRANO
LA SATIRA DEL GIORNALISTA SAVONESE MIMMO LOMBEZZI
#Libero sta al giornalismo come Salvini sta alla democrazia : due volti dello stesso #virus.
” Il comitato esecutivo dell’Ordine dei #Giornalisti ha deferito al Consiglio di Disciplina lombardo il giornale #Libero per il titolo di prima pagina di oggi esprimendo “distanza e dissenso per una reiterata scelta redazionale su temi di grande rilevanza sociale.””