Il centro destra della Liguria va alla carica in soccorso degli ‘stremati e bistrattati titolari di Stabilimenti Balneari. E’ una gara tra la Lega Salvini Premier e Forza Italia, ora in parte con ‘Cambiamo con Toti’ e che ha nell’assessore Marco Scajola e Angelo Vaccarezza tra gli strenui difensori delle imprese balneari liguri. Battendo gli aiuti che invocava zio Claudio da ministro e parlamentare. Si contano a decine gli interventi, dichiarazioni, comunicati stampa, in Regione e in Parlamento, affinchè si vada incontro alle richieste e ai legittimi interessi della categoria, lobby tra le più convincenti. In ordine di tempo ecco il presidente della Regione: “Il governo tuteli tutte le aziende balneari…”
CONCESSIONI DEMANIALI, REGIONE LIGURIA CHIAMA IL GOVERNO
PRESIDENTE TOTI: ESECUTIVO TUTELI LE IMPRESE BALNEARI
SERVE INTERVENTO CHIARIFICATORE
COMUNICATO STAMPA – GENOVA. La Liguria chiede chiarezza al Governo e garanzie per le imprese balneari. Lo fa attraverso una lettera del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e vicepresidente della Conferenza delle Regioni e dell’assessore regionale al Demanio Marco Scajola indirizzata al premier Conte, al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, al Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini.
“Bisogna chiarire un’incertezza – dice il presidente Toti – e per farlo servono provvedimenti urgenti e atti ministeriali concreti sulle concessioni demaniali marittime per dare gambe all’estensione di 15 anni delle stesse concessioni demaniali decisa dall’allora ministro Centinaio”. La decisione di Regione Liguria e del presidente Toti di prendere carta e penna nasce dalla necessità di fare chiarezza sulla pratica delle concessioni sulla base di una comunicazione della Procura di Genova in risposta alla Capitaneria di Porto che evidenzia problemi che ancora permangono. In questi anni le regioni, capeggiate dalla Liguria e dall’assessore Scajola, in qualità anche di rappresentante regionale al tavolo del Demanio della Conferenza delle Regioni, si sono mosse e hanno collaborato tra loro per colmare un vuoto di norme nazionali anche attraverso proprie iniziative legislative. E infatti proprio per tutelare non solo il valore commerciale, ma anche quello socio-culturale dei cosiddetti ‘bagni-marini’ la Liguria, nel 2017, ha emanato due leggi per dare risposte concrete al settore.
“Alla luce di quanto sta accadendo in Liguria, ma di fatto in tutta Italia, visto che le problematiche interessano tutto il territorio nazionale – spiega l’assessore regionale Marco Scajola – E alla luce anche del ricorso dell’allora Governo Gentiloni contro le due nostre iniziative di legge che sono state impugnate sulla base della competenza esclusivamente statale sulla materia, noi diciamo che è il Governo il nostro referente che deve uscire dal tunnel e intervenire una buona volta per non lasciare nell’incertezza 30.000 imprese italiane e migliaia di posti di lavoro”.
“Come regioni – concludono Toti e Scajola – stiamo facendo il possibile, sostenendo al meglio le Associazioni di categoria e tutelando gli investimenti delle imprese del settore. Ma adesso, alla luce anche di una comunicazione giunta al nostro Ente proprio dalla Procura della Repubblica, è evidente ancora di più la necessità e l’urgenza di un Per alcuni bisognosi di aiuto. Intanto i tour operator italiani e stranieri prevedono (sulla base di prenotazioni e richieste) un’estate 2020 da boom. E da Alassio, alle prese con la scomparsa delle spiagge, una proposta innovativa e concreta. Realizzare come a Cannes e Saint Tropez e Sète un tubo di 5-6 metri di diametro, posizionato su un tappeto largo 35 m. che smorza le energie del moto ondoso e costa meno di una scogliera soffolta.
SE 15 ANNI DI RINNOVO NON BASTANO- Non basta, per i politici amici, l’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali, ottenuto dall’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio. Non bastano gli aiuti concessi per i danni causati dalle mareggiate e i più penalizzati operano tra l’altro ad Alassio. C’è l’invito ai Comuni di rinnovare con urgenza le ‘vidimazioni’ delle concessioni stesse. E non lasciare i ‘poveri titolari’ (c’è chi possiede anche tre Stabilimenti balneari) in balia di lungaggini e pastoie burocratiche.
Il vero problema, ad ascoltare alcuni operatori turistici liguri, tra essi la Mamberto Travel, prima in Liguria, è far fronte alla stagione ‘morta’ ma questo, manco a dirlo, interessa esclusivamente il comparto alberghiero e ricettivo. In passato l’inverno, la primavera e l’autunno, erano considerati un po’ la vera ‘bassa stagione‘. In alcuni mesi si lavorava bene con la clientela straniera (a gennaio e febbraio in alcune località c’erano invece gli anziani italiani, con fine settimana affollati per le visite dei parenti) e si poteva far fronte, quantomeno, alle spese annuali accettando la clientela dei pullman. E’ vero, in qualche caso a prezzi ‘stracciati’ e che fecero scandalo e clamore negli anni ’80 con i ‘turisti delle pentole’. Tedeschi che con l’acquisto di batterie di pendole potevano usufruire di un soggiorno in riviera in autobus. Oggi il mercato delle vacanze con i pullman stranieri è meno assai meno fiorente, ma rappresenta pur sempre un rimedio alle camere vuote in hotel. Ci sono anche albergatori che lavorano con soddisfazione ospitando ad esempio clientela francese, olandese, inglese che ha una buona capacità di spesa che si ripercuote anche sugli extra: consumi al bar, vini al ristorante.
IL CONSIGLIERE REGIONALE LEGHISTA –
“Direttiva Bolkestein. I sindaci della Liguria devono attivarsi per rinnovare, con le cosiddette ‘vidimazioni’, le concessioni demaniali alle imprese balneari. Senza se e senza ma. Nonostante che l’attuale Governo Pd-M5S sia incapace di contrastare i dannosi diktat della UE”- è quanto ha reso noto il consigliere regionale Vittorio Mazza (Lega di Salvini) che ha depositato un’interrogazione sull’argomento in Regione Liguria. “L’effetto della durata delle concessioni demaniali – continua Mazza – è dato dalla legge e non dall’atto amministrativo, che invece interviene per ragioni di tutela del concessionario e delle sue situazioni giuridiche (legittimo affidamento). Attualmente l’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali, ottenuto dal nostro ministro Gian Marco Centinaio che ringraziamo per il proficuo lavoro, è tuttora in vigore, mancando una revisione normativa o un intervento della Corte Costituzionale o della Corte di Giustizia che ne dichiari l’illegittimità. Infatti, non risulta che la Commissione Europea abbia avviato procedure di infrazione nei confronti dell’Italia”.
E ancora: “In tal senso, Regione Liguria ha già inviato due circolari esplicative ai Comuni, ma l’incertezza di alcuni sindaci liguri, che non hanno ancora concesso le proroghe, rischia di incidere negativamente su tanti lavoratori del settore, famiglie e piccoli imprenditori, con conseguenti pesantissime ripercussioni negative anche sull’indotto del comparto turistico ligure. Nei confronti dei sindaci ‘indecisi’ si rischia, inoltre, una valanga di ricorsi. Pertanto, ho chiesto alla giunta regionale quando verranno adottate misure idonee a favorire il tempestivo riscontro alle istanze prodotte dai concessionari balneari con conseguente rilascio delle concessioni” conclude il consigliere regionale.” E si è sempre distinto per sensibilità verso i balneari anche il neo senatore Paolo Ripamonti.
Continua il capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo: “La Commissione Europea, a cui spetta in maniera esclusiva la sorveglianza sull’applicazione delle direttive e dei regolamenti, non ha avuto alcunché da eccepire, né ha avviato procedure di infrazione nei confronti dell’Italia. Questa vicenda non può limitarsi a essere esclusivamente giuridica e ha carattere politico: all’Italia serve un esecutivo che porti avanti quelle interlocuzioni avviate in sede europea dalla Lega quando era al Governo, per salvaguardare in via definitiva il comparto balneare. A pochi mesi dall’inizio della stagione turistica serve chiarezza sotto il profilo amministrativo, sia per i funzionari comunali che, alla luce della legislazione vigente, devono procedere al rinnovo quindicinale delle concessioni, sia per gli imprenditori, che devono decidere se e quando fare investimenti sugli arenili. “La direttiva Bolkestein ha dimostrato tutti i suoi limiti: la Lega continuerà a dare battaglia per rimuovere completamente e in forma esplicita il comparto balneare dal perimetro di applicazione della direttiva” conclude Campomenosi.
INTERVENTO DI FRATELLI D’ITALIA E ASSESSORE BERRINO – Una lettera indirizzata alla Capitaneria, oltre che al Comune di Genova, al Demanio e a Regione Liguria per avvisare gli enti interessati del dovere di rispettare la direttiva Bolkestein. Ha suscitato la reazione di Augusto Sartori e Gianni Berrino, rispettivamente capogruppo e assessore regionale di Fratelli D’Italia. “I balneari, – hanno dichiarato, – possono contare sull’appoggio di Fratelli d’Italia a tutti i livelli istituzionali, ci batteremo in Regione, al Parlamento italiano ed europeo per fare in modo che i loro interessi vengano tutelati. “Non si può accettare una direttiva folle come la Bolkestein, che non si cura minimamente di chi, da anni, investe negli stabilimenti. Ci sono in gioco migliaia di attività di famiglie liguri, già messe a dura prova lo scorso anno dalle mareggiate. Gli stabilimenti balneari sono da sempre un’eccellenza della nostra regione e come tali vanno assolutamente difesi”, hanno concluso.
DA ALASSIO ALLE PRESE CON LA SPIAGGIA EROSA LA PROPOSTA DI UN GEOLOGO – L’edizione domenicale de la Repubblica Liguria ha riportato ad un approfondito ed interessante reportage – approfondimento sulla soluzione alla ‘scomparsa di spiagge da Alassio a Varigotti’ dove il mare azzanna pure passeggiate e case. Aggiungiamo non in tutta la fascia costiera. Alessandro Scarpati, oggi titolare di una galleria d’arte nel levante cittadino, geologo come il padre Franco, oltre che ex assessore provinciale, ha spiegato alla giornalista Donatella Alfonso: “ La mareggiata del 2018 aveva avuto effetti devastanti come non era mai successo”. E si fa promotore di un’idea – progetto sulla quale “sembrano convergere positivamente tutte le categorie imprenditoriali, quasi un miracolo”.
Ecco di cosa si tratta. Scarpati: “E’ stato realizzato già sulla Costa Azzurra un tubo di 5-6 metri di diametro, posizionato su un tappeto largo 35 metri che smorza le energie del moto ondoso e costa meno di una ‘diga soffolta’. Si potrebbe realizzare già una prima parte, magari solo davanti al centro città, prima della prossima estate”.
L’intera baia di Alassio si estende per oltre 3 km e già con la metà si potrebbero ottenere dei risultati, oltre ad andare a recuperare la sabbia per i ripascimenti nei banchi portati al largo e poi in un’area individuata tra Punta Murena e l’Isola Gallinara. Conferma il presidente della locale associazione Bagni Marini, Emanuele Schivo: “Adesso aspettiamo che la politica, visto che c’è un documento condiviso, autorizzi i finanziamenti”.