Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Celle sta morendo e risorge con le Milanesi’
Era il 2013 con lo storico sindaco Zunino
Pasquale: Per un’offerta turistica medio alta
Scrivano: Hotel gestito dal colosso Tivigest


Oggi Celle Ligure, ieri Finale Ligure? L’elenco è lungo. Chi è quell’imprenditore che investe in un’operazione immobiliare, misto alberghiera, rischiando di perdere frutto e capitale ?  Perchè gli investitori interessati a realizzare nuovi hotel stanno alla larga dalla Riviera turistica savonese. E chi ha osato forse si è pentito. Vedi l’hotel del Golfo a Finale Ligure. Doveva essere uno dei nuovi gioielli della località, incastonato nell’oasi baia del porto, sorto dalla ristrutturazione delle ex colonie Finalpia, ma dopo quattro anni di attività  ha chiuso ufficialmente i battenti. Sulla costa c’è ancora chi possa credere di farla franca speculando nell’aiuto degli uomini e della buona stella ? O piuttosto gli investitori di ogni risma stanno ben alla larga.

A Finale Il ‘Golfo’, resort a quattro stelle, con spiaggia riservata, era stato inaugurato nel luglio 2010 e dal novembre 2014 ha cessato l’attività. Per la storia vedi i tanti progetti (21 quelli della rassegna stampa) di riqualificazione immobiliare alberghiera annunciati con titoloni, spesso a ripetizione per i senza memoria e rimasti sulla carta.

I lavori per l’ex colonie Milanesi di Celle Ligure dovrebbero iniziare entro settembre a leggere i media locali. Ma c’è chi si preoccupa (il gruppo consiliare dei 5 Stelle all’opposizione in Regione) e chi 6 anni fa  si rammaricava della sua città  che amministrava da decenni e che ‘sta morendo’. Dichiarazione del marzo 2013 del sindaco Renato Zunino, al quale davano man forte Luciano Pasquale, allora presidente della Camera di Commercio di Savona (oggi  Riviere di Liguria e al vertice del Cda dell’Autofiori di Beniamino Gavio) ed il direttore dell’Unione provinciale albergatori, aderente a Confindustria, Carlo Scrivano.

C’è da preoccuparsi degli avvoltoi sulle ‘Milanesi’? Ci sono a far la ‘guardia’ anche i custodi del territorio pentastellati liguri. Un tempo il ruolo era appannaggio dei Verdi ambientalisti, ma una volta al potere e con un ministro del ‘sole che ride’, hanno rimediato un disastro elettorale continuo. In provincia di Savona le voci, a leggere i social, sono affidate ad un tandem Finale Ligure – Savona. Che sia la resurrezione, come accade nei paesi del centro e Nord Europa ? Magari ! I Grüne volano soprattutto in Germania, dove sono passati dal 6,9 delle ultime elezioni al 20,7% e vanno bene anche in Francia, dove sono arrivati al 12% e si attestano terzo partito, e nel Regno Unito (11%), dove hanno superato i Tory.  E ancora presenze significative in Norvegia, Danimarca, Svezia. “Se penso ai Verdi italiani, purtroppo, mi torna in mente quell’ambientalismo da scuola elementare con i lavoretti ricavati dai bicchieri di plastica usati o al Sole che ride dell’anti-nucleare, che ho sempre trovato vagamente inquietante” – scrive  Jennifer Guerra   il 28 Maggio 2019  su The Vision. Forse non accomunava pure  gli ecologisti savonesi che sono stati al governo della Regione Liguria con la sinistra.

IL 7 MAGGIO 2019 IVG.IT pubblicava:

Ex colonie Bergamasche e Milanesi a Celle, interrogazione …ma  il documento risale al 24 aprile e pubblicato da Savona News

“Abbiamo ricordato alla Giunta che, stando alla Delibera regionale, per le ex colonie bergamasche e milanesi è possibile dunque intervenire ma senza costruire nuovi edifici, né alterare quelli esistenti, se non per adeguarli ai caratteri propri della zona. La Delibera di Giunta regionale del 2018 aveva ammesso la ricostruzione, con lo stesso volume e sagoma, e la stessa doveva avvenire sul medesimo sedime dell’edificio preesistente e come tale senza determinare alterazioni dell’assetto paesaggistico esistente sottoposto a regime di conservazione”, dichiara il consigliere regionale Andrea Melis, primo firmatario dell’interrogazione sottoscritta poi dai colleghi di gruppo consiliare. L’amministrazione comunale tuttavia non ha tenuto di quanto prescritto dalla Delibera di Giunta regionale, anzi ha approvato il progetto in questione, ha poi firmato la Convenzione e introitato gli oneri di costruzione, rendendo efficace l’autorizzazione edilizia. Il progetto per le ex colonie ora prevede un aumento volumetrico per la sola parte fuori terra del 35%”,

“La risposta dell’assessore competente Marco Scajola non ci ha soddisfatto e anzi conferma che non vi è uniformità tra delibera regionale e comunale. Intanto, qualora fosse dimostrato che l’aumento delle volumetrie è stato reso possibile dal Piano casa, segnaliamo che potrebbe comunque esserci un limite allo stesso Piano. Discutibile poi che Regione non abbia contezza del rispetto delle proprie norme: qualora queste non vengano applicate correttamente o siano disattese, dovremmo farci delle domande di carattere politico. Il caso delle ex Colonie è emblematico: se abbiamo contezza di un aumento del 35% delle volumetrie in una zona protetta, riteniamo sia riduttivo che la Regione dica che il compito di controllo sia della Provincia. Regione, soprattutto in casi come questo, deve vigilare e controllare eventuali titoli illegittimi e certamente non demandare”, dichiara  Andrea Melis.

“Non dimentichiamo infine che la pianificazione urbanistica compete alla Regione e che a causa della cementificazione selvaggia il nostro territorio ha pagato e sta pagando prezzo altissimo. Come M5S comunque faremo sicuramente ulteriori valutazioni e segnalazioni di eventuali irregolarità agli organi competenti”. L’assessore regionale all’urbanistica Marco Scajola ha spiegato: “Questi atti rientrano nell’esclusiva competenza comunale, non sono pertanto nella disponibilità della Regione e non sono soggetti al controllo regionale. In questo caso – ha aggiunto – le funzioni di controllo dell’attività edilizia dei Comuni sono di competenza della Provincia di Savona”. “In caso di titoli edilizi illegittimi, rilasciati in contrasto con la disciplina urbanistica comunale e con i piani territoriali regionali, non è ammissibile alcun procedimento di regolarizzazione che comporti la modifica della disciplina urbanistico-territoriale violata”.

IL 31 MAGGIO 2019 DA SAVONA NEWS

Via da settembre ai lavori di demolizione delle ex colonie bergamasche a Celle Ligure. Spazio alla realizzazione di nuovi appartamenti, un albergo di lusso e un moderno centro benessere Spa. Un progetto che è stato approvato dall’amministrazione cellese in Giunta e dal Consiglio Comunale, dopo una convenzione con la società “Punta dell’Olmo spa” e ad agosto del 2018 la Regione Liguria ha adottato la variante al Piano Urbanistico per la conversione della zona a fini turistici e ricettivi.

“Stiamo finendo le pratiche del ritiro della concessionespiega il presidente della società Punta dell’Olmo Giorgio Sacchipoi proseguiremo a far partire il bando di gara con le imprese. Inizieremo a demolire dal primo lotto”. Cioè della palazzina Camozzi, il primo edificio verso Savona del gruppo di 8 padiglioni affacciati sul mare. Un investimento di circa 6milioni di euro per una riqualificazione del complesso che si attesta sui 13 mila metri quadrati di superfici interne e 70 mila di aree verdi.

Luciano Parodi

SAVONA NEWS IL 24 APRILE 2019 – COMUNICATO STAMPA

Sulle ex Colonie Bergamasche e Milanesi di Celle Ligure, il MoVimento 5 Stelle Liguria ha presentato un’interrogazione sulla compatibilità tra il progetto e le autorizzazioni comunali con la normativa regionale. Riscontrata infatti incoerenza tra le scelte urbanistiche del Comune di Celle e la Delibera di Giunta regionale n° 698/2018, che nel suo allegato A statuisce, fra i propri obiettivi, quanto segue: “favorire gli interventi di ristrutturazione edilizia ai fini del riuso dei volumi esistenti”.

“Stando alla Delibera regionale, per le ex colonie bergamasche e milanesi è possibile dunque intervenire ma senza costruire nuovi edifici, né alterare quelli esistenti, se non per adeguarli ai caratteri propri della zona. La Delibera di Giunta regionale del 2018 aveva ammesso la ricostruzione, con lo stesso volume e sagoma, e la stessa doveva avvenire sul medesimo sedime dell’edificio preesistente e come tale senza determinare alterazioni dell’assetto paesaggistico esistente sottoposto a regime di conservazione”, dichiara il consigliere regionale Andrea Melis, primo firmatario dell’interrogazione sottoscritta poi dai colleghi di Gruppo. “L’amministrazione Comunale tuttavia non ha tenuto di quanto prescritto dalla Delibera di Giunta regionale, anzi ha approvato il progetto in questione, ha poi firmato la Convenzione e introitato gli oneri di costruzione, rendendo efficace l’autorizzazione edilizia. Il progetto per le ex colonie ora prevede un aumento volumetrico per la sola parte fuori terra del 35%”, continua Melis.

Alla Giunta e all’assessore competente, dunque, chiediamo: gli interventi approvati dal Comune di Celle Ligure sono compatibili con la Delibera regionale 698 del 2018 e con quanto previsto dalla normativa del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, ivi compreso il Piano Casa della Regione Liguria? Qualora fosse confermata l’incompatibilità, come intende muoversi l’Amministrazione Regionale al fine di uniformare gli atti finora approvati dall’Amministrazione Comunale di Celle Ligure alle norme regionali?”, conclude il portavoce.


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