Incastonato come la silouette aurea di un castrone afgano Ettore Le Donne si riconosce allibito nei segni lirici incompiuti ma inspiegabilmente inequivocabili. Afferma con malcelata soddisfazione barbarica che produrre ASEMICI, o scritto al contrario ICIMESA, significa proiettarci nel “NUOVO ASSOLUTO”
…SIGNIFICA aver raggiunto , nella pratica artistica, uno stato di impareggiabilità spaventoso (sic). Nella pratica dell’arte chi crea SPAVENTO produce anche uno certo che di stato di preveggenza sullo squallore.
Lo squallore è prodotto dai linguaggi già esperiti nella storia dell’arte. A noi artisti dell’Asemicità garantita e gloriosa verrà riservato un posto importante perché attraverso i nostri sforzi , oltre ad aver allontanato il de javu dei linguaggi artistici, abbiamo scoperto nuove valenze concettuali.
È per questo che la nostra garanzia di (sicura) scoperta incorpora il dogma chiesastico digerendolo, assimilandolo e basta.
Ecco perché abbiamo un sacco di seguaci eruditi, preparati e sapienti, amanti della percezione segnica della nuova scrittura ASEMICA che fino ad ora ha fatto vanificare il resto dei linguaggi esperiti nella storia dell’arte.
Ecco perché siamo eterni. Amen. (parola di Ettore, rendiamo grazie a Le Donne dell’arte)
Bruno Chiarlone Debenedetti
