” Nei giorni scorsi abbiamo appreso dai media online…. ” Cosi esordivano alcuni web savonesi. Solo Savona News ha avuto la correttezza di non inserire la fonte generica, omettendola. Con la scelta dell’autocensura messa in atto, in primis, da due bandiere del Pd renziano di Loano dove, per ‘colpa’ degli elettori, la sinistra non ha mai vinto. Sarà perchè, nella Città dei Doria, non sia mai stata litigiosa, frantumata, divisa dalle preclusioni ad personam durante le trattative per la formazione della lista ? In compenso ci sono località dove il Pd, quanto a iscritti, è quasi azzerato, da Alassio a Ceriale, da Loano a Borghetto, Andora, Laigueglia, Borgio Verezzi. Eloquenti le ultime comunali con i ‘saggi’ che decisero: divisi per perdere. Uomini e donne, a sinistra (?) sempre sconfitti ma non per demeriti ? Per arroganza e fantilismo altrui ? Ecco, trattiamo con un velo di cointeresse parentale, una vicenda dai contorni ironici o addirittura comici. Tutto è nato dal fatto che trucioli.it, mini blog da 11 lettori a settimana, a volte anche meno, è stato il solo a pubblicare i curiosi e intriganti messaggi – chat, via Facebook, che si sono scambiati diversi personaggi del firmamento pubblico cittadino che siedono in Regione (da capogruppo di FI) e in Municipio in quel di Loano (vedi….eccezionalmente 445 lettori, saranno mica gonfiati ad arte?). Dunque, un caso di pubblico interesse, con personaggi più o meno in vista, più o meno di bassa e alta lega. A proposito della presentazione di un libro della loanese Ballerini e la scelta logistica nei locali del Mamita, sul lungomare, per motivi di capienza, anzichè nella libreria Mondadori di via Garibaldi, il tutto con il patrocinio del Comune.
L’esimio capogruppo ed ex candidato sindaco Giovanni Siccardi pensionato e la sodale Giulia Tassara, impiegata in una società pubblica partecipata – compagna felice di un illustre uomo d’affari della provincia, salito alla ribalta della cronaca, provinciale e regionale, per via delle sue attività, in particolare della prima assegnazione della Regione del nuovo ospedale di Albenga ad “Omnia Medica” Srl con sede a Savona -; il tandem, dicevamo, ha scrupolosamente omesso di citare la fonte del casus belli. Per rispetto, manco a dirlo, di trucioli.it, on line di volontari. A meno che non siano stati, a loro volta, censurati dai liberi web provinciali.
Forse gli attori non volevano fare pubblicità gratuita al ‘diavolo Belfagor’, solitamente riverente ed ubbidiente con i potenti, con il potere terreno che conta, sensibile al richiamo della foresta terrestre? Quel richiamo che, come narra spesso Belfagor, ha scosso i piani alti del Palazzo alla lettura dell’interpellanza pidiessina. Con il sindaco Pignocca, chiamato in causa, che a leggere l’interrogazione sarebbe stato preso da un tremolio alle gambe e alle braccia, balbettava…con sintomi da riflessi di panico. Questa volta “mi devo dimettere, mi hanno preso in castagna”. Non finisco in carcere, almeno dovrò chiedere subito scusa. E se dovrà pagare i danni di immagine, morali, alla Ballerini e al Mamita, farà ricorso alla polizza del Comune che assiste gli ‘innocenti’ assolti in giudizio dopo aver anticipato di tasca propria. E, via cellulare, appena informato l’Angelino Vaccarezza, dopo i primi rudi approcci, a rincuorarlo. “Vai tranquillo Luigi, non sei assediato, fidati….non temiamo i cetriolini, né i cavoletti….”. E’ stato un signore, perchè un altro avrebbe magari parlato di asinelli.
Insomma il sindaco sorpreso a ‘trescare’, giustificare, dare spiegazioni nell’arena dei ‘valvassori’ Lettieri (“Ho già avvertito i carabinieri…”), Zaccaria, G.B. Cepollina e altri del coro. Ma pure coinvolto dalla satira il dr. Gervasi (LoaNoi), Patrizia Mel, indicati da Vaccarezza quali suoi commensali a cena, in agenda. Escluso però Daniele Oliva. Gervasi a trucioli.it: “La cena è una evidente battuta del buon Vaccarezza ( siamo sempre nei suoi pensieri anche quando detta ordini ai suoi sottoposti nelle chat di regime) sulla quale ci abbiamo fatto un po’ di sana ironia. Sabato sera ero (fortunatamente) impegnato in attività ludico sportive più soddisfacenti in quel di Pietra Ligure”. Già finalmente un po’ di sana ironia ! Il saggio compendio della storiella loanese. Invece ?
I Siccardi e le Tassara non hanno lasciato correre. Il parlamentino loanese deve sapere, essere coinvolto, deve spiegazioni e se il caso pubbliche scuse. Un consiglio potrebbero riceverlo dalla ‘silente’ e giudiziosa segretaria della sezione del locale Pd, ex sindaco in Val Bormida. Persona a modo, educata e rispettosa (niente ironia, non la merita). In una circostanza avevamo chiesto, al Siccardi capogruppo, quanti erano gli iscritti e perchè Loano non era stata citata, tra le sezione del partito della provincia di Savona, dai media locali, a seguito di un comunicato ufficiale e articoli pubblicati in sede locale. Un giornalista commentava a proposito del Pd savonese: “Il primo degli sconfitti ? La scelta del silenzio….”. Loano oggi può dormire tra due guanciali se la stampa viene meno al suo ruolo di ‘cane da guardia del potere’, ci pensano Giannino Siccardi e Giulietta Tassara. Con una supplica: non fate tremare troppo le fondamenta di Palazzo Doria, se crolla siamo tutti rovinati. La coppia di minoranza si distingue per diligenza nel farsi carico, de visu, delle realtà cittadine. Dalla spiaggia alla prima collina, dal centro all’ultima stradine periferica abitata che non deve essere dimenticata. Diligenti nel tenersi aggiornati con le determine, ma soprattutto il capitolo spese e spesuccie dei settori, mettendo magari a confronto quanto costa al semplice cittadino se acquista e quanto paga il Comune. Il rigore della spesa come era solito fare l’indimenticato Antonio Rodano che discuteva anche sulle ‘uscite’ dalle casse pubbliche contestando questa o quella voce: “Caro sindaco se la acquisto io pago meno….il buon padre di famiglia direbbe….questi sono sprechi”. Altri tempi, altri scrupoli, altra educazione civica anche verso l’ultimo corrispondente di provincia. Nessuno poteva dire rivolto alla minoranza e alla maggioranza qui abita l’arroganza e la maleducazione della politica.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE DIFFUSO DAI IVG.IT, SAVONA NEWS, MEDIA GOLD, DIANO SAN PIETRO
La presentazione del libro di Elena Ballerini “Come non darla… vinta” che si è svolta domenica sera al ristorante – bar Mamita sul lungomare di Loano si è trasformata in un’interrogazione da parte della minoranza in consiglio comunale.
Scrivono Gianni Siccardi e Giulia Tassara di “Pd/Da sempre per Loano”: «Nei giorni scorsi – scrivono i due esponenti della minoranza – abbiamo appreso dai media online che la location per la presentazione del libro in oggetto avrebbe creato nell’entourage politico del gruppo di maggioranza di ‘Vince Loano’ una serie di pesanti obiezioni che, una volta divenute pubbliche, ci costringono per stupore, imbarazzo e sopratutto per preoccupazione a richiederVi maggiori delucidazioni in merito. Non comprendiamo infatti, qui lo stupore, come un movimento politico come quello della maggioranza non sia riuscito ad arginare la polemica all’interno delle proprie file, preferendo alzare i toni sulle reti informatiche, estendendo così a tutti ogni genere di interpretazione e di facile giudizio. Dimentichi che lo scambio di messaggini ha sopratutto svilito l’oggetto della manifestazione, che oltre alla presentazione del libro intendeva, così come l’abbiamo capita noi, dare maggiore lustro ad una affermata artista loanese. Ma quello che maggiormente ci ha imbarazzato è capire i motivi per cui figure istituzionali, che come insito nel ruolo dovrebbero essere più propense all’educazione (nel senso di determinare fini nell’interesse tra individui e società), si siano lasciate andare a commenti così pesanti a danno di una struttura, appunto il Mamita, che solo per le risorse umane che occupa andrebbero espressi, comunque, con tutte le cautele del caso.Nondimeno ci preoccupa soprattutto, in questo ostentato accanimento, conoscere le cause per cui tra il serio ed il faceto si sia addirittura invocata anche l’attenzione delle forze dell’ordine. Facendo passare un messaggio, certamente non bello, dove da una parte si paventa sull’esercizio una non legittima attività, mentre dall’altra parte, ancora più deplorevole, si avverte l’intento di voler far circolare un messaggio di trasversalità. Svilendo in entrambi i casi le funzioni di una amministrazione comunale. In attesa di meglio conoscere le motivazioni di quanto poc’anzi espresso invitiamo la maggioranza, avendo sinceramente apprezzato gli sforzi del sindaco e dell’assessore alla cultura di smorzare i toni della vicenda, a porgere per il trambusto creato, nonostante il buon esito dell’evento, le scuse all’autrice Elena Ballerini ed al Mamita il ringraziamento per aver voluto, con finalità benefiche, contribuire ad un avvenimento della ‘Città che legge’ di Loano».