La presentazione del progetto di acquisto di una navetta elettrica, per collegare il Campus di Legino alla città, che coinvolge il Comune e l’Università, risponde ad una necessità concreta della mobilità non soltanto degli studenti ma di tutti i cittadini di Savona. La scelta del mezzo elettrico appare finalmente come il primo passo concreto lungo la via della mobilità sostenibile, di valenza ecologica quanto economica, in coerenza con la tanto auspicata smart city.
Inoltre completerebbe il modello di Microrete basato sulle energie alternative, realizzato e funzionante al Campus, che lo pone tra i più importanti centri nazionali per lo sviluppo delle tecnologie innovative 4.0 compresi i settori energia e trasporti.
Per l’acquisto del bus elettrico si ricerca “uno o più finanziatori”, mentre della gestione si occuperebbe l’Università, anche in partnership con la Regione, proponendo di fatto “un modello da estendere agli altri centri universitari liguri”.
Tuttavia, dopo aver espresso il doveroso grande plauso all’iniziativa, si osserva che la scelta dichiarata di un mezzo da 40 posti e dal costo di 200 mila euro, appare sovrabbondante rispetto, sia alle esigenze dei passeggeri, sia delle risorse finanziarie disponibili.
Pertanto con spirito di collaborazione, si ritiene di segnalare una possibilità di perfezionare e/o integrare il lodevole progetto, a condizioni più vantaggiose e con un miglior ritorno sociale generale.
Infatti con la stessa cifra si possono acquistare 3 navette, di tipologia più spartana ed essenziale, ma certamente idonee a svolgere il servizio previsto come già avviene a Torino.
Si tratta di un minibus elettrico da 19 posti prodotto da una ditta Torinese che costa circa 70 mila euro, batterie al litio comprese, già presentato al Convegno della Mobilità Sostenibile nella Sala Consigliare della provincia da Noi per Savona, il 16 febbraio scorso.
Inoltre, sarebbe possibile ottenere i 3 mezzi da parte del Comune, partecipando al bando Regionale o a quello Nazionale del Piano strategico per la mobilità sostenibile, appositamente già finanziati, i quali contemplano la sostituzione di bus a gasolio obsoleti con quelli elettrici.
Con 3 mezzi sarebbe possibile attuare, una linea circolare non soltanto al servizio del Campus, ma che svolga anche servizio urbano e turistico lungo il lungomare di ponente passando per il porto, il centro cittadino e la stazione.
Dato il limitato costo di esercizio, pari al 20% di quello di un equivalente mezzo a gasolio, Tpl ad esempio, sostituendo 3 mezzi, risparmierebbe un costo di esercizio consistente, intorno a 30 mila €/anno, se la percorrenza dei mezzi elettrici fosse di circa 250 mila km/anno.
Un modello di progetto virtuoso, eventualmente utile se ampliato a livello provinciale, anche rispetto alle criticità di bilancio di cui soffre l’ente di trasporto Savonese.
Giovanni Maina