Certo che se Loano avesse scoperto qualche decennio fa ‘una città a misura d’uomo e di turista’, promuovere comportamenti responsabili iniziando dall’educazione in classe, combattere il traffico che significa inquinamento atmosferico ed acustico, educazione stradale in città, tutelare l’ambiente che ci era stato tramandato, forse somiglieremmo di più ad una località turistica del centro e Nord Europa. Meglio tardi che mai, anche se certe conseguenze restano e si pagano in termini economici, turistici e sociali. Non eravamo molti – la rassegna stampa documenta dagli anni ’60 (Piano regolatore Renacco) – a sostene tesi ritenute scomode e contrarie agli interessi elettorali. Chissà se i giovani di oggi, gli uomini del domani, hanno modo di conoscere questa realtà. Un plauso lo meritano gli ‘angeli custodi’ di alunni che raggiungono la scuola a piedi, una presa di coscienza che onore all’Amministrazione Pignocca.
Non bisogna essere talebani dell’ambiente per rendersi conto – chi ne ha avuto la possibilità – del valore aggiunto di tutelare il territorio, valorizzare tutto ciò che è possibile nel primario interesse della comunità, ma anche degli stessi imprenditori, operatori commerciali, che ne hanno benefici con quella valorizzazione che si crea in un contesto ‘a misura d’uomo’, parola spesso abusata, ma che in termini reali significa, ciò che in parte si è perduto: verde pubblico non solo nelle periferie e nelle colline, aree urbane che non diventino alveari vuoti 11 mesi l’anno, una sistema di mobilità che incentivi la pedonalizzazione (si pensi che Laigueglia già dagli anni ’70 pur tra vivaci contrasti e resistenze ha creato un’isola pedonale in tutto il centro storico a mare dell’Aurelia). Si pensi solo a decine di località turistiche lungo il Reno, il Rodano, la Mosella, con polmoni di verde, salvaguardia delle dimore storiche, abitative e commerciali, estesa interdizione al traffico, veri e propri salotti e che attirano visitatori da tutto il mondo 12 mesi l’anno nonostante il clima non sia quello della Riviera.
Leggeri le dichiarazioni del sindaco Luigi Pignocca e che sotto riportiamo fa ben sperare quantomeno non si peggiori quanto si è già realizzato e ci si avvi verso una politica che non ha nulla di rivoluzionario è solo quella di una civiltà che prende finalmente coscienza, dal basso, che occorre una svolta coraggiosa, tenace e quando è necessario radicale soprattutto per le generazioni a venire. Ieri eravamo una schiacciante minoranza, oggi si aprono i cuori con un inno alla speranza della ragione.
