Una storia che non avremmo voluto scrivere perché addolora e lascia increduli. Mai vissuto un caso simile in 54 anni di cronaca provinciale e regionale. Certo di furti, spesso taciuti, nei cimiteri ce ne sono sempre stati. Alcuni mai raccontati, senza andare lontano, nel cimitero di Tovo c’è stata una vera e propria razzia di lampade di bronzo (il prezzo della materia prima è aumentato del 50 %). Ma che sparisse un massiccia lapide di granito dove riposava la salma di Renzo Menegazzo, già a capo dell’ufficio tecnico comunale di Ceriale, compianto animatore di una associazione locale, senza che qualcuno possa dare spiegazioni lascia esterrefatti. E che dire della misteriosa sorte del ‘recinto’ in ferro lavorato che proteggeva, sul viale d’ingresso della necropoli, l’artistico monumento in ricordo dei benemeriti Pietro Moreno e Chiara Bevilacqua ?
Il camposanto di Ceriale dove il custode entra in servizio alle 7 e termina alle 13, unico addetto. Mentre la chiusura dei cancelli varia tra 17 e le 18. Dunque 5 ore senza ‘sorveglianza’. Ma questo, si dirà, non accade solo a Ceriale, succede in tutti i cimiteri dei piccoli paesi dove non c’è personale ad hoc e forse lassi di tempo incustoditi riguardano anche altre cittadine. Ceriale dove, tuttavia, esistono telecamere di sorveglianza poste all’esterno, una puntata proprio all’ingresso del cimitero. Sarà in grado, se attiva e con archivio, di svelare la sorte quantomeno del blocco marmoreo posato a ricordo del geometra Menegazzo; l’anziana vedova 90 enne vive a Ceriale, un fratello ed una sorella ad Albenga.
Cosa può essere successo di vergognoso ? Quale mistero ? Trascorsi
dieci anni dalla tumulazione nel campo comune, l’ufficio competente avverte i famigliari che si provvederà alla ‘riesumazione’ di ciò che resta nella fossa della sepoltura. I famigliari erano andati a ritirare le lastre di marmo laterali perché la vedova voleva custodire il tutto, forse nel giardino di casa, e considerato che il personale addetto aveva consigliato, alla luce dello stato della salma, che era necessario provvedere all’incenerimento, cosa che è avvenuta, dietro il pagamento di quanto previsto dal regolamento comunale. Nel frattempo avrebbero potuto recuperare anche il blocco marmoreo senza foto, con il nome scolpito, rimasto in loco, in attesa di trasloco.
Sta di fatto che ad una successiva visita, la lapide non c’era più. Sulle prime si è pensato al necroforo che però non ha avuto perplessità: lui non sapeva nulla, ero convinto che fosse stata rimosso dai famigliari. Sempre per regolamento tutto ciò che rimane di una tomba viene frantumato e mandato al macero. Non era il caso dei marmi e blocco marmoreo posti sul luogo della sepoltura di Renzo Menegazzo.
Chi poteva avere interesse ad appropriarsi del ‘pezzo’ più pregiato e costoso ? Ci siamo rivolti ai fratelli Garulla di Giustenice ai quali la vedova aveva commissionato la lapide. Il costo, 12 anni fa, era di circa 1300 euro. “Non abbiamo idea, sappiamo solo che in alcuni camposanti della Riviera, certi operatori riutilizzano dei marmi, ma da Ceriale nessuna notizia. Ogni tanto capita che si presenta qualcuno e chiede se ci è rimasta qualche lapide non ritirata o usata”. Per il resto sappiamo di furti di materiale in bronzo che è molto rincarato, come il rame “.
Quanti marmisti operano di solito nel camposanto di Ceriale ? Pare due, forse tre. Cosa può testimoniare il custode, unico addetto ? “Lavoro in Comune da 22 anni e da 12 sono il responsabile del camposanto e della tumulazione, il mio orario è dalle 7 alle 13. Poi cessa la sorveglianza. Ho sentito dai parenti di Menegazzo che non hanno più trovato la lapide, francamente non riesco a spiegarmi cosa è successo, è la prima volta che qui accade, mai avuto segnalazione di furti nel nostro cimitero…è un episodio davvero strano e misterioso….”. I famigliari del geometra Menegazzo preferiscono ‘dimenticare’, non è neppure il caso di fare denuncia, non c’entra il valore intrinseco, pare di capire, ma un presunto ‘disprezzo’ verso la memoria di un morto da parte di chi se n’è impossessato. Tra l’altro, tenuto conto del peso, ci sono volute almeno due persone robuste ed un camioncino per il trasporto.
Nello stesso camposanto non ha avuto strascichi, a quanto pare, se non qualche mugugno, mormorio, disappunto, la sorte toccata alla ringhiera di ferro antico e lavorato che proteggeva, su quattro lati, il monumento funebre scolpito dall’artista Giacomo Moreno e opportunamente fatto restaurare dall’amministrazione comunale qualche anno fa. Un’opera d’arte, significativa, da tramandare ai posteri e da ‘ammirare’. Reca la scritta: “Con fede ed amore il figlio Giacomo scolpiva questo monumento per gli amati genitori, Pietro Moreno e Chiara Bevilacqua con fermo volere di essere qui posto un giorno unitamente alla consorte diletta Cristina Castellano onde uniti in morte e come sempre lo furono in vita”. Firmato: “La Congregazione di carità ai suoi benefattori cav. Giacomo Moreno”.
Non cercate sul sito ufficiale del Comune chi sia l’assessore competente o il consigliere delegato ai servizi cimiteriali perchè c’è traccia solo del sindaco e dei consiglieri comunali, nessun nome della giunta comunale, né di deleghe, cosa unico nel panorama ligure e tutti zitti. Non cercate la ‘voce’ servizi cimiteriale (non esiste). Verrebbe da dire a Ceriale non serve, non si muore, non ci sono utenti. Questa è l’eredità del due volte sindaco del centro destra, l’agricoltore floricolo Ennio Fazio, decano degli amministratori comunali cerialesi viventi (compie 65 anni il 29 luglio), con un’opposizione consiliare che non sempre ha brillato, anche
perchè si può fare il controllore, ma senza possibilità di cambiare le cose. Questa è l’eredità del vice sindaco Eugenio Maineri, uomo da sempre di destra, che si ricandida in una lista a vocazione di sinistra. Questa è l’eredità di ‘personaggi’ come l’ing. Andrea Alessandri che dopo avergli telefonato e scritto via e mail a proposito della situazione (macchie scure vistose, taglienti e pericolosi spigoli) sulla nuova passeggiata a mare, costata oltre 400 mila euro, non è neppure ricorso alla buona educazione di un mino riscontro. Questa è l’eredità della dimissionaria assessore Marinella Fasano che ha sbattuto la porta perchè, a suo dire, dopo aver tirato il carro, si aspettava l’investitura a candidato sindaco, visto che Maineri, pendolare dalla provincia di Piacenza, con spese di viaggio a carico del Comune, aveva scelto altri compagni. La signora Fasano che ignora una nostra richiesta scritta, via e mail, di rispondere ad alcune domande di attualità sul Comune che lei ha contribuito ad amministrare.
Cosa avremmo voluto sapere di più sul ‘caso Moreno‘? Chi è il delegato ai cimiteri e perché, al di là del ruolo dell’ufficio tecnico competente, si era provveduto al recupero della ringhiera e per quale ragione non è stata disposta una doverosa e opportuna protezione del monumento come era in origine e passibile di facili danneggiamenti. Pare che qualche intervento l’abbia fatto il consigliere di opposizione più ‘presente’ e diligente, Luigi Giordano, senza risultati. Abbiamo evitato di interpellarlo proprio perchè siamo in campagna elettorale, evitando di coinvolgere i candidati in un tema pietoso e che non può lasciare indifferenti. Basterebbe fare una visita al camposanto per rendersi conto di quanto sia attuale la vicinanza delle famiglie verso chi ci ha lasciato.
Il fatto che anche questa realtà non sia meritevole di attenzione a Palazzo civico, ignorata dagli organi di informazione più seguiti ed accreditati dai cerialesi, può dare l’idea della polvere sotto la cenere, tra malessere e palese rassegnazione. Utile il coraggioso rinnovamento nella lista di D’Acunto e che ha avuto due ispiratori, lo stesso sindaco ed il suo predecessore Piero Revetria (vedi il ritorno di Massone ex funzionario Asl 2). Non è parso invece un colpo d’ala l’inclusione di Diego Distilo, se non la sponsorizzazione di Angelo Vaccarezza. Già eletto ad Albenga e del quale non sono rimaste tracce, quasi sconosciuto in quel di Ceriale se non per la sposa che porta il cognome di Ascoli.
E che senso ha, se non un ‘dispettuccio’ a Fazio, il motto della lista ‘Uniti per cambiare’. Si disconosce l’eredità ? Si presentano come ‘ottimi acquisti’ i candidati Alessandra Barberis, ingegnere, e Valeria Cammarata, avvocato in uno studio legale di Albenga di via Trieste, moglie di Salvatore Baglio, architetto, che a 30 anni si candidò senza successo con Insieme per Ceriale di Piercarlo Nervo, colpevole di omessa campagna elettorale. Baglio che vide fallire l’obiettivo di scendere in campo con il Movimento di Grillo, finito a ko, fortunatamente, tenuto conto di alcuni nomi di possibili candidati non proprio da portare sul palmo della mano. Un altro nome significativo è Fabrizio Dani, agricoltore, cognome che proviene da Viozene, dai primi pastori ed ha un seguito di parentele numeroso nella piana. Che dire del candidato per tutte le stagioni Gianbenedetto Calcagno, titolare del rinomato bar Bacicin, ora avversario, ora ‘amico’ di Revetria (che lo sostiene), ora di Fazio, in lista da ultimo era con Nervo e unico rivenditore autorizzato per le manifestazioni e gli eventi comunali, non proprio lirette.
Stando così le cose chi ha le carte migliori per vincere a tre settimane dal voto. Piccola premessa. Mesi fa ci eravamo rivolti a tre saggi per indicare le figure cerialesi più meritocratiche e affidabili, presentabili. L’indicazione era caduta sull’ex corrispondente della Stampa, Angelo Fresia, sulla figlia Laureata del Residence Sabrina della famiglia Balloni e sulla conduttrice – albergatrice del residence Oliveto. Mango a dirlo i ‘maghi cerialesi’ pare abbia risposto con una pernacchia o giù di lì. Ebbene agli stessi saggi abbiamo chiesto una previsione sulla corsa a tre. Eccola. Lista Moreno: 300 – 400 voti; liste Romano e D’Acunto in bilico tra 1000 e 1400 voti, con lieve vantaggio per il primo. Si aggiunga che i tam- tam cinguettano che la ex potente assessore Marinella Fasano faccia il tifo per Moreno, ma anche per Luigi Giordano ed è proprio quest’ultimo che viene accreditato quale maggiore portatore di preferenze in assoluto. In caso di vittoria, dunque, garanzia di essere vice sindaco. Anche per bilanciare un Luigi Romano che torna dopo aver fatto il vice sindaco di Revetria tra il ’99 e 2004, l’unico tra i tre candidati a proporre la Tassa di Soggiorno e che forse si è alienato la simpatia degli ex compagni in consiglio comunale della sinistra democristiana: Viano, Gallea…. Un Romano che vuole essere il sindaco di tutti i cerialesi e che sin dall’esordio della formazione della lista avrebbe posto un netta preclusione verso Piercarlo Nervo.
Tutta da dimostrare la forza del ‘mitico immarcescibile’ vice sindaco Eugenio Maineri che abbiamo perso il conto sulle promesse e su quanto ha realizzato, anche se assicurano abbia un bacino di voti nel ‘sociale’ ineguagliabile, imbattibile. Questa volta è insidiato dalla lista ‘Moreno‘ dove i meridionali contano. A proposito di ‘Moreno‘ sindaco, socio fondatore di Forza Italia in provincia di Savona, un tempo era l’uomo di Fazio che la lista D’Acunto, targata in parte Fazio, non ha voluto in tandem con il protagonista della prima ora Gian Rodolfo Quilici il cui protagonismo gli ha senz’altro nociuto.
Il sindaco per chi l’ha conosciuto è uno che non perdona, non dimentica chi ha sostenuto che il Comune di Ceriale si costituisse parte civile quando era imputato per la T 1 e poi assolto; non dimentica chi non ha voluto seguirlo nel proposito, peraltro reso pubblico, di fare un’azione risarcitoria contro quei pubblici ministeri che avevano sequestro il cantiere T1, indiziato di associazione a delinquere, lottizzazione abusiva, creando un danno ingente al Comune e alla comunità. Come dargli torto ? Andrà pure a fare spesso la Comunione, alla Messa in tutte le feste comandante, Fazio si è legato all’orecchio o al dito quel voltargli le spalle dei suoi assessori e consiglieri.
Per concludere: il cambiamento, l’alternanza sono le fondamenta sane di una democrazia moderna. Trucioli.it, lo ripetiamo, aveva suggerito una ‘Ceriale unita’ per far fronte all’emergenza, un tempo si chiamavano ‘giunte di salute pubblica’. Un consiglio comunale coeso dove alla fine prevale l’azione della maggioranza, senza sbandierare divisioni, polemiche, ripicche, lacerazioni, rancori vendicativi. C’è già un tessuto sociale lacerato, basta e avanza. Altro che invocare all’unisono (voce dei tre candidati a Rai 3 Liguria) più ‘sicurezza’ quando non hanno mosso foglia alle insistenti denunce di trucioli (tutte documentate anche con servizi fotografici molto rischiosi) a proposito della carente sorveglianza del territorio, della presenza sfacciata di prostituzione e abusivi di frutta e verdura, la capillare presenza di abusivi sulle spiagge e sul lungomare, mendicanti fissi e professionisti davanti alla chiesa parrocchiale. Troppo facile ora scaricare tutto sui vigili urbani.
E’ probabile che abbiano ragione e vedano lontano gli altri, a cominciare dai bravi giornalisti ‘notarili’ alla Ivg. che potrà dare una mano, contrariamente a trucioli.it, nella gara finale. Sta di fatto che siamo rimasti isolati ed inascoltati più di prima. Tutti, pare di capire, possono continuare a camminare a testa alta per le strade e le piazze cittadine, convinti di essere stati i migliori e per male che vada le colpe sono sempre degli altri. Noi continueremo a testimoniare nell’umile sforzo di informare. Ognuno potrà farsi un’idea. Non è vero, come ripetono certi soloni nazionali, che il popolo che vota ha sempre e comunque ragione. Cosa lasciamo in eredità alle future generazioni ? che poi sono figli, nipoti, pronipoti. Cosa ci hanno lasciato i nostri avi ? Non è forse merito loro se molti di noi hanno vissuto gli anni del miracolo economico, della seconda casa al mare, delle aree fabbricabili che hanno arricchito tante famiglie ?
Mentre lasciamo il camposanto scende da un’auto, con targa francese, una giovane signora. Anche a lei chiediamo se ha parenti sepolti e ha subito furti: “No – risponde -, perchè mi fa questa domanda ? Siete di Ivg.it…., vi leggo sempre, mi tengo informata, per fortuna ci siete voi a fare buon giornalismo, io da giovane ero corrispondente. Complimenti, continuate così”. Ceriale sia almeno riconoscente verso quell’informazione capace di ‘aprire gli occhi’ e le coscienze.
Luciano Corrado