Domenica 29 aprile Ceriale ‘invasa’ dal popolo di vacanzieri del lungo week end. Tra sole e tintarella su spiagge affollate. Shopping. Quale ‘migliore benvenuto’ che offrire il ‘salotto’ (centro storico) con i cestini porta rifiuti stracolmi da almeno 36 ore, immondizia dispersa sul ciottolato della piazza simbolo della cittadina, sul lungomare ex novo, tra gli sguardi incuriositi dei passanti, indignazione e mugugni. Il vecchio cronista, armato di macchina fotografica, scambiato per il coraggioso reporter di IVG.it, giornale on line principe indiscusso dei lettori – navigatori savonesi. Accolto con frasi: “Per fortuna ci siete voi, fateli vergognare questi amministratori e i candidati fru – fru, capaci di interviste e mettersi in mostra, bravi, bravi…vi seguiamo tutti i giorni…”. Come non essere orgogliosi del ‘giornale online’ dell’editore Matteo Rainisio, capace di raccogliere fiducia e complimenti. Noi, nanetti di trucioli, ci accontentiamo di ‘ascoltare, osservare, testimoniare’, e rendere un servizio ai 5 – 6 lettori settimanali cerialesi, Meglio pochi ma buoni ? Chissà !
Nel mondo del giornalismo, almeno per chi ha intrapreso il viale del tramonto e non ha più nulla da scommettere se non la passione, l’indipendenza da ogni interesse, il tema non è nuovo. Sono spariti i cronisti di strada, quelli che passavano più tempo tra la gente, per narrare i loro problemi, avere il polso della situazione, raccogliere pure i tanti aspetti positivi, le critiche. Le buone azioni, le figure taciturne e meritevoli.
Ormai si lavora soprattutto sui comunicati ufficiali e qualche velina, copia incolla di dichiarazioni, repliche e controrepliche, lamentele spesso anonime. La gente preferisce non esporsi. I protagonisti assoluti non sono i più i cittadini, ma il palazzo, vuoi del Comune, vuoi i meandri della politica, dei politicanti, di chi sgomita per conquistare un posto di potere o magari solo una poltroncina. E’ quasi sparita, non è più di moda, la memoria storica, il corrispondente che conosceva tutto di tutti, dava persino informazioni utili al neo comandante dei vigili o dei carabinieri. Nessuno crede più a quella massima che ‘senza memoria della nostra storia non si va da nessuna parte’. I giovani hanno altro a cui pensare, lo svago non è cultura o impegno, è passatempo, al massimo c’è il benemerito volontariato, si discute di calcio, automobilismo, c’è il mondo dello sport e dei dirigenti volontari che ci rimettono anche di tasca propria.
Ceriale non fa eccezione. Lo strumento più diffuso di cultura popolare, di informazione – formazione, è Facebook (Iddio lo perdoni !), poi il giornalismo secondo Ivg.it. Dunque dovremmo concludere che siamo di fronte ad un società che ragiona, conosce fatti ed antefatti, sa distinguere il cialtrone – ciarlone, con chi magari da anni in silenzio (quanti sono ?) segue le sorti di una città, segue e si tiene aggiornato col sito online del Comune, legge delibere e determine, interventi del consiglieri, assessori, sindaco in Consiglio comunale. Fa dei confronti con altre città della Riviera, tra i quotidiani locali ormai fotocopia.
Ecco, oggi oltre ai comunicati stampa, il cronista, il corrispondente o collaboratore pagato a notizia, fa squillare il cellulare, ricorre a whatsapp, anche per le foto, non deve, insomma, rischiare nulla alla sua incolumità. Ecco spiegato il plauso e l’incoraggiamento dell’uomo o della donna della strada quando vede al ‘lavoro’ il vecchietto che fa testimonianza delle piccole vergogne. Un’immagine del resto parla assai di più di tante righe. Il tempo del cronista non è più assorbito dal ‘marcipiede’, ma dal desk, correre per anticipare, bruciare sui minuti la concorrenza, per chi si nutre di pubblicità e dunque bisogna gareggiare sul numero di lettori. Poco importa la qualità dei contenuti, degli approfondimenti, i paragoni.
Può cosi accadere che IVG.it riservi tre interviste ‘scoop’ a tale Gian Rodolfo Quilici: il rinnovamento, il volto nuovo ? e chi l’aveva mai letto prima d’ora ? Lui in anteprima che fa l’elenco glorioso dei suoi personaggi in lista, suddivisi per categorie altrettanto prestigiose, ma alla fine crolla miseramente il castello di carta. L’hanno beffato, ripetendo il copione esatto delle ultime amministrative di Borghetto. Ma questo i cittadini non devono saperlo.
E perchè non chiedersi chi era costui (Quilici) fino a ieri ? Un fratello massone come lo era il papa medico stimato ? Cosa ha fatto e faceva per Ceriale ? Un curriculum di cittadino attento, giudizioso che conosce la macchina comunale, ha esperienza, cultura politica ed amministrativa ? E non bisogna essere dei geni, bastava avere le carte in regola da conoscitore della realtà locale.
Sarebbe, ad esempio, bastato fare un giro in centro Ceriale e rendersi conto di una vergogna, della pessima immagine, del biglietto da visita del servizio di Nettezza Urbana almeno nei giorni di festa e di folla. Non solo il porta rifiuti, ma ogni 15- 20 metri della passeggiata si incontra un extracomunitario che offre mercanzia, ti ‘invita’, ti ‘propone’. Una vecchia piaga, inutile fare repressione si perde solo del tempo e denaro pubblico (nessuno pagherà i verbali, avrà giustizia dei reati per merce mendace, taroccata). Serve soprattutto prevenzione costante, non alterna; basterebbe un uomo in divisa che pattuglia il lungomare con sistematicità, in alcune ore della giornata. Serve collaborazione vera e continua con la locale caserma dell’Arma purtroppo un po’ sguarnita.
Qualche sera fa Andrea Camilleri, in un programma Rai, diceva: “La democrazia, partendo dal basso, ha bisogno di una manutenzione quotidiana soprattutto da coloro che indossano una divisa e da chi amministra la giustizia…”. Si spiega perché a Ceriale da qualche decennio sopravviva il mondo della prostituzione notturna, con tutto ciò che si ‘tira dietro’: malavita, protettori che gareggiano nel controllo del territorio, ‘governano’ perché le loro protette o protetti possano incassare, pagare la tangente ai due clan dominanti in Liguria. Un tempo erano marsigliesi e genovesi. Oggi preferiamo tacere per la nostra incolumità. Tanti soldi della prostituzione, del piccolo spaccio, dei furti e conseguente ricettazione. Il tutto investito nel business della droga e da qualche anno nel gioco d’azzardo e nelle sale gioco. Non è neppure difficile trovarli al Casinò. Una delle spese più importanti della mala e di cui tutti tacciono sono le parcelle legali. Chi non paga dovrà accontentarsi del legale d’ufficio, ma è la sorte dei poveracci, gli ultimi anelli della catena.
Non solo. La ‘piaga’ notturna finisce per ripercuotersi negativamente sul valore immobiliare e commerciale delle zone coinvolte lungo l’Aurelia, problemi di convivenza per le sfortunate ed incolpevoli famiglie, per i ragazzini. E’ vero, c’è l’annosa ‘piaga’ della T 1, come commentava, domenica mattina, il maresciallo comandante dell’Arma, con un cittadino incontrato sulla piazza. Verissimo, però non si può ‘controllare’ il territorio a rischio a giorni alterni, senza una strategia e con organici ridotti. C’è l’emergenza – flagello Albenga dove il sindaco non sta a guardare, ma Ceriale tutto sommato ha solo bisogno di una maggiore presenza sia in divisa, sia di servizi ‘civetta’ per rendersi conto di cosa succede realmente. E’ altrettanto vero che da anni non si registrano omicidi, neppure nel mondo della mala come succedeva nel lontano passato. Pochissime le rapine. Così di questi temi si parla solo quando accade il fattaccio, come per la tentata rapina al tabaccaio di via Indipendenza, con polemiche per la video sorveglianza inadeguata e carente, non succede solo a Ceriale. Nasce lo scandalo solo se ci scappa il fatto eclatante e le telecamere non si rivelano funzionanti o non posizionate in modo intelligente, o prive di manutenzione.
Ceriale, in considerazione delle tante emergenze sociali, avrebbe meritato una lista unica ed unita, pur con le singole appartenenze partitiche o ideologiche. Un buon esempio sull’esperienza vissuta a Laigueglia e non ripetuta perchè ovunque prevale il modello ‘Toti – Rixi’, i due ‘padroni – leader forti’ di Forza Italia e Lega. Non hanno voluto farlo a Borghetto S. Spirito, la cittadina più ‘disastrata’ economicamente del ponente ligure, a cui si sono aggiunti arroganza e supponenza di chi ha dato fiato e realizzato altre due liste perdenti; erano illusi di vincere grazie alla massiccia presenza di medici ed affini o del pregresso leghista.
Una lista di Cerialesi all’insegna del cambiamento vero, del rinnovamento, senza per questo gettare alle ortiche qualche consigliere ed assessore, sia di maggioranza, sia di minoranza. L’inserimento di giovani, in particolare, che hanno dimostrato impegno e capacità nel lavoro, nella professione, nei mestieri. Avevamo indicato, su consiglio di tre saggi al di sopra delle parti, quattro nomi. Tutto inutile, comandano i lor signori.
E’ arrivato come il prezzemolo Quilici e C. Un diluvio di “ci siamo noi e siamo i migliori“, porte spalancate a Ivg, speriamo che almeno si ricordi con la pubblicità elettorale visto che Quilici è definito un esperto e facoltoso broker finanziario. Sotto l’ala protettiva di ‘Fratelli d’Italia’ e del patron dell’Aimeri – Biancamano che ha l’appalto della Nettezza Urbana. Sono piovuti i guastatori vari che non fanno esperienza dei passati fallimenti (Luigino Romano ?), sono arrivate le divisioni e le lacerazioni, al punto che si era letto una possibile discesa in campo del super veterano, seppure giovanotto, si fa per dire, Piero Revetria, tra i tre sindaci più longevi della Provincia. Altri tifavano, sempre via media, perchè restasse in campo il geom. Nervo, già candidato sindaco e consigliere di opposizione, per ‘incompatibilità caratteriale con Romano, è finito in lista con il galantuomo e super laureato, ma poco presente in città, Nicolangelo D’Acunto. Il delfino della prima ora del sindaco Ennio Fazio e del ‘boss’ politico Angelo Vaccarezza che finora ha perso solo Albenga e Pietra Ligure, non ha Borgio, Finale Ligure, Laigueglia, Bergeggi, Vado, Albissola. Tra l’altro, Nervo abita a Peagna, la frazione che ha dato un sindaco (il compianto Carlin Vacca), un tempo votava Dc, ora Forza Italia del bianco, più bianco non si può, Silvio Berlusconi, il buon marito e padre di famiglia. Nervo in perfetta sintonia con il giovane e ‘moderno’ parroco della frazione.
Conclusioni ? Un gran minestrone di nomi, di sfide, annunci, dietro front, notiziole riservate all’unico mastino, da sempre in strada…il resiliente Luigi Giordano che ha rinunciato a correre con una propria lista confidando e illudendosi delle sirene ‘sbagliate’. Non lo meritava. Era tra i fautori della lista unica.
E noi, ultimi della ‘truppa’ e inascoltati, testimoni giornalisti da 54 anni, a documentare che il servizio rifiuti è in panne. Che davanti alla chiesa e all’uscita della Messa opera da tempo, spostandosi da una città all’altra della Provincia, un giovane mendicante professionista che invoca un aiuto per i suoi figli piccoli ed uno gravemente ammalato. Tutte balle ovviamente, a volte capace perfino di implorare tra le lacrime e con successo. Ultimi a testimoniare che la ‘banda dell’ortofrutta’ sui camioncini non teme nulla, una sfida aperta alle istituzioni, alle forze dell’ordine, in pieno giorno, sull’Aurelia a San Rocco o nei pressi della casa del sindaco, o sul lungomare, persino di rimpetto all’auto dei carabinieri. In compenso, dopo il tour fotografico di domenica mattina, poco prima delle 12, posto di blocco con militari. Mitra imbracciato, sulla comunale (non la trafficata Aurelia) davanti alla Pineta. Ceriale è sorvegliata ‘speciale’. Dormiamo, di giorno, sonni tranquilli. I futuri candidati ci presenteranno il programma ideale. Tutti alle urne, con fiducia.
(L.Cor.)