Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli e i ‘cavalieri del lavoro’ in Comune


Chissà se il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, dove quasi tutte le attività si fermano, l’Amministrazione comunale di Noli, al gran completo, ha lavorato oppure ha fatto festa, chiedendo, per protesta, una consiste diminuzione delle ore del lavoro che i concittadini le hanno delegato ? Suvvia a volte, anche nelle cose serie, un po’ di humour non guasta. Come è utile conoscere un po’ di storia. La data della Festa dei lavoratori, il 1° maggio, fu stabilita a Parigi nel 1889 e prende spunto da un episodio avvenuto tre anni prima a Chicago.

Da “La Stampa” del 27 aprile 2018 – Mattia Feltri – I Demogrillini – scrive: “Andare al governo coi grillini o non andare al governo coi grillini? Dentro il partito democratico ci sono i favorevoli e gli sfavorevoli, con tutte le sfumature comprese fra le due posizioni, e poi ci sono quelli che non sanno se sia giusto andare o non andare al governo coi grillini, ma un po’ grillini sono già diventati. Piero Fassino: «Dobbiamo coinvolgere la nostra gente in qualunque scelta». Graziano Delrio: «Bisogna sottoporre questa ipotesi al vaglio degli iscritti». Sandra Zampa: «Interpelliamo il popolo delle primarie». Un fantastico modo di assumersi un onere: scaricarlo su altri. Fassino e Delrio sono deputati, che significa deputati a prendere delle decisioni, non a delegarle. La delega non devono darla loro agli elettori, perché sono gli elettori che l’hanno già data a loro. Così funziona nella democrazia rappresentativa, almeno finché non sarà introdotta quella diretta (peraltro inapplicata anche da chi la professa).

Sandra Zampa è nella direzione nazionale del partito, e cioè ne è un dirigente. Ora, avere un dirigente che non dirige è bizzarro. A che serve un dirigente se poi dirigono gli iscritti? Sembrano giochetti di parole, ma è l’essenza della politica, ampiamente smarrita in questi tempi esoterici. È come se un pilota d’aereo chiedesse ai passeggeri che rotta e quale velocità tenere. Lo farebbero scendere subito per inettitudine. La politica, come ogni attività umana, e più delle altre, presuppone la responsabilità: di riuscire o di fallire. Se manca anche quel coraggio, lasciamo perdere.”

A proposito di delega, capita anche: Il 26 aprile 20187, su “Trucioli”, il comandante Carlo Gambetta, scrive e si lamenta che alla festa del 25 aprile a Voze la fascia del Sindaco era indossata dal consigliere Simona Caneva (colei che rappresenta nella lista di maggioranza “Ri-Vivi Noli” Voze e Tosse), mentre a Noli è stato il consigliere Rinaldo Tissone ad averne la delega. In entrambe le manifestazioni, il secondo ed unico rappresentante della maggioranza è stato il consigliere Enrico “Chicco” Pollero. A Noli, non pochi hanno notato e lamentato, con un certo imbarazzo, che il giovane Vice Sindaco Alessandro Fiorito era regolarmente al lavoro nella sua attività, così come l’assenza del Sindaco.”
Assenze ingiustificabili per una importantissima, e significativa Festa Nazionale, simbolo del Popolo Italiano, che dopo una dura lotta contro le truppe d’invasione naziste, e con il sacrificio di tanti uomini di ogni colore e razza hanno posto le basi perché l’Italia fosse una nazione Libera e Democratica. Non è stato l’unico caso di ‘diserzione’, almeno per quanto è dato a sapere, anche Noli si è adeguata alla “melina” del governo.

Pare di essere finiti nella trasmissione televisiva di “Mezzogiorno in famiglia”, meglio ancora nella parte condotta da Paolo Fox riguardante l’oroscopo, ovvero di quello che, a detta del presentatore, dicono le stelle che influiscono anche le umane persone. Le stelle, già le stelle: “in cielo le stelle sono tante, la stella di negroni vuol dire qualità”, ma non è dei salami che vogliamo trattare; piuttosto del “piccolo carro”. Nel nostro emisfero, chiunque fa dell’escursionismo e, per caso o per volontà, perde la bussola, può sempre alzare gli occhi al cielo ed orientarsi con la Stella Polare.

L’Amministrazione nolese, in questo frangente, è pure “scalognata” il cielo è costantemente coperto di nubi. Si profila all’orizzonte, a sostegno dell’Amministrazione, un’altra stella. Purtroppo è una stella che ha fatto della comicità il suo punto di forza, punto sul quale un certo Di Maio vorrebbe, paragonandosi a suo dire a statisti come S. De Gasperi, A. Moro, E. Berlinguer, S. Pertini, B. Craxi, A. Fanfani, G. Andreotti, etc….. fare il Presidente del Consiglio. E tutto nasce dal fatto che gli Italiani, nelle elezioni del 4 marzo scorso, per protesta si sono appoggiati, con una discreta percentuale di voti, al movimento creato da Beppe Grillo di professione comico, associato a Gianroberto Casaleggio, fondatore e presidente della Casaleggio Associati s.r.l., società di informatica ed editoriale che si occupa di consulenze in materia di strategie di rete, ex impiegato informatico e progettista di software di base della Olivetti di Ivrea.

Ma dal voto per protesta alla pretesa di reggere le sorti del Popolo Italiano, ne passa di acqua sotto i ponti; se poi la quantità d’acqua è uguale a quella del rio Noli siamo possiamo dire: “siamo arrivati alla frutta“.

L’episodio che ha ispirato la data nella quale attualmente, in molti Paesi del mondo, si celebra la Festa del lavoro o dei lavoratori, avvenne a Chicago (Stati Uniti) il 1° maggio del 1886. Quel giorno, infatti, era stato indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti con il quale gli operai rivendicavano migliori e più umane condizioni di lavoro: a metà Ottocento non era raro che i turni arrivassero anche a 16 ore al giorno e i casi di morte sul lavoro erano abbastanza frequenti. La protesta andò avanti per tre giorni e il 4 maggio culminò con una e propria vera battaglia tra lavoratori e agenti di polizia. Undici persone persero la vita in quello che sarebbe passato alla storia come il massacro di Haymarket.

Circa tre anni più tardi (20 luglio 1889), a Parigi, durante il primo congresso della Seconda Internazionale (l’organizzazione creata dai partiti socialisti e laburisti europei) fu lanciata l’idea di una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre a 8 ore la durata della giornata lavorativa. Nella scelta della data si tenne conto proprio degli episodi di Chicago accaduti del 1886 e si stabilì che la Festa del lavoro o dei lavoratori, si celebrasse il Primo Maggio. L’iniziativa divenne un simbolo delle rivendicazioni operaie, di lavoratori che in quegli anni lottavano per conquistare diritti e condizioni di lavoro migliori. Varcò i confini francesi e, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il 1° maggio del 1890 (prima, vera manifestazione internazionale) registrò un’altissima adesione.

Dal 1947 la Festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente festa nazionale italiana e attualmente il Primo Maggio è giorno di festa nazionale in molti Paesi: da Cuba alla Turchia, dal Brasile alla Cina e poi Russia, Messico e diversi Paesi dell’Unione europea. Curiosamente non lo è negli Stati Uniti, il Paese da cui, in un certo senso, tutto cominciò. Negli Usa la Festa dei lavoratori si celebra il primo lunedì di settembre.

Alesben B.


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