Un amico giapponese, l’artista Ryosuke Cohen di Osaka, scrive sul suo “bollettino di bordo” che quando vede automobili ed edifici ben progettati, è molto impressionato da loro ed ammira il talento dei loro designer e architetti. Perché in lui c’è un interesse spiccato per le forme e per la costruzione, per la cultura visiva.
A me succede invece di essere molto ammirato e coinvolto quando leggo testi ben composti, pieni di idee esposte con molta semplicità: mi affascina la capacità di esprimere idee profonde con parole usuali e la verità reale che queste esprimono con arte.
Ovvero con artificio, poiché è questo alla base della buona comunicazione: essere sintetici, semplici ed usare le parole a regola d’arte. La creazione o poesia (poíesis) è infatti solo questo: realizzare a regola d’arte, eseguire guidati dall’idea.
Già lo scrivevano con molta precisione i greci antichi che il fare è uguale a poesia.
Disegnare una pelle di leone ben dispiegata e posta al centro di un foglio, con graffi e tratteggi di matita… evocativo disegno elementare: antico e attuale nella spartana semplicità del comunicare archetipo.
Un leone morto di vecchiaia e scuoiato… la pelle la conserviamo nel museo…il disegno lo mettiamo in vetrina.
Bruno Chiarlone Debenedetti