Chi immaginava che non sarebbe stato l’avv. Fabio Macheda, assessore, braccio destro e mente pensante del sindaco Franco Maglione – già militante Udc vicino all’on imperiese Vittorio Adolfo – il candidato sindaco 2018 ? Ha fatto irruzione, a sorpresa, come ha reso noto La Stampa di domenica, l’avv. Claudia Arduino, consorte dell’avv. Paolo Gianatti (il papà medico pensionato è stato sindaco di Ceriale, assessore a Borghetto). Sarà lei con ogni probabilità il primo sindaco rosa della storia di Laigueglia. Candidata nella ‘lista del parroco’ (eufemisticamente), don Danilo Galliani, arciprete vicino ai tradizionalisti del vescovo emerito Mario Oliveri. La competizione vede sull’altro fronte la candidatura di Roberto Sasso del Verme, segretario provinciale della Lega, già assessore provinciale, presidente del consiglio comunale, sostenuto da FI. Ma corre voce che dietro le quinte si stia muovendo il prof. Franco Laureri, un ritorno dai banchi dell’opposizione e che di strada ne ha fatta, con un ruolo ed una visibilità di primo piano all’Istituto Alberghiero di Alassio e promoter di iniziative nella sua Laigueglia.
C’è chi assicura sia stata un’autentica doccia fredda il ‘ben servito’ del rodato e moderato sindaco Maglione nei confronti di un esponente (Macheda) considerato il suo delfino fedele. Assessore al sociale, Lavori Pubblici, Commercio, Suap, Affari legali, Società partecipate, Cultura e Pubblica Istruzione, Ufficio relazioni con il pubblico e Innovazione. Bisogna riconoscere che il ‘modello Laigueglia – Maglione‘, lista unica, ha generato quella ‘buona amministrazione’ sia nella gestione ordinaria, sia nel traino allo sviluppo, nelle opere pubbliche, negli interventi sociali, nella valorizzazione ambientale ed in attesa di un risveglio alberghiero con i primi segnali incoraggianti. Un Comune che da ultimo ha visto come vice sindaco l’ing. Giancarlo Garassino, uno degli ultimi e più qualificati esponenti della ‘vecchia democrazia cristiana’, di sinistra, con vasta esperienza nel turismo, nella pubblica amministrazione, nella Valtur nazionale.
Cosa ha indotto, spinto, Maglione a rinunciare a Macheda (collega di studio dell’avv. Antonello Tabò, ex sindaco di Albenga), nipote di Franco Laureri e puntare invece sull’aspirante Claudia Ardoino ? A Laigueglia non è un mistero l’attivismo dell’arciprete, con un progetto non andato in porto per la costruzione di garage interrati, da 3 a 2 piani, andato in fumo per le perplessità della giunta Maglione motivata dal rischio idrogeologico. Il parroco che ‘Laigueglia informa’ scrive: “Grazie a questa amministrazione comunale che ha voluto contribuire in modo significativo al progetto di restauro ed ampliamento del nostro organo a canne ‘Vegezzi Bozzi’ che sentiremo risuonare festante e solenne. Un bene prezioso che oltre all’uso liturgico permetterà di organizzare importanti eventi di carattere musicale a beneficio di tutta la comunità”.
L’avv. Arduino aspirante primo cittadino che si è conquistata a pieno merito la presidenza della Pro Loco, per 6 anni componente della Commissione edilizia e fa parte della benemerita cantoria parrocchiale, insieme ad uno zio. Nella squadra dei parrocchiani più attivi altro nome importante è Gabriella Zanatta. C’è Desiminine Francesca, ventinovenne laureata in business administration, lavora in un’agenzia immobiliare, in buona sintonia con Luigi Tezel , il geometra dipendente comunale ad Alassio finito in un micidiale tritatutto giudiziario e mediatico, scagionato, tornato in ufficio con sentenza del giudice del Lavoro ed assistito dall’avv. Giovanni Maglione. Tezel che era stato eletto, in opposizione, nella lista del prof. Giovanni Regesta, genovese, presidente dell’Associazione Vecchia Laigueglia. Ci sono esponenti come Enzo Nanini, 57 anni, amministratore di condomini, che fino a qualche tempo fa veniva dato in corsa da sindaco, sostenuto da un big della caratura politica e professionale come l’ex sindaco Silvano Montaldo (già ‘amministratore’ delle campagne elettorali di Claudio Scajola, uscito indenne da un’inchiesta per un assegno da 50 mila euro), incarichi in aziende a livello nazionale; il pezzo da novanta che conta e decide da assessore esterno nella giunta di Ilaria Caprioglio. Per anni si diceva che a Laigueglia non si muoveva foglia senza che Montaldo non voglia; peraltro, mai arrogante o altezzoso, né supponente, schivo, riservato, tenacemente impegnato a raggiungere risultati ed obiettivi. Non dev’essere casuale se ripetutamente, a Savona, la Lega ha cercato di ‘depotenziare’ l’azione risanatrice della voragine di debiti, e le conseguenze con tagli drastici, antipopolari, pur di scongiurare il pre- dissesto. Il tutto in eredità dal sindaco pidiessino Federico Berruti, commercialista quotato, studio anche ad Albenga con la moglie dell’on. avv. Franco Vazio (Pd).
La Lega di Laigueglia che potrebbe trovarsi nella condizione che suoi esponenti o simpatizzanti siano nella lista di Sasso del Verme e di Arduino. Lega che non può porgere l’altra guancia qualora dovesse perdere la sfida laiguegliese dove Fabrizio Montaldo, nipote di Silvano e collaboratore di studio, è schierato con Arduino. Insomma si potrebbe arrivare, per ritorsione sotterranea, alla ‘richiesta di revoca’, sfiduciare Silvano Montaldo perchè con i leghisti salviniani vincenti non si scherza, vige la disciplina del soldato, della caserma quando è utile. A Laigueglia ha la sua ‘base’, pur risiedendo a Garlenda, il neo on. Paolo Ripamonti, origini a Loano dove il nonno fu il mitico comandante dei vigili urbani quando nella cittadina gli uomini in divisa, sulle strade, erano 3. Il papà di Paolo ha lavorato al Santa Corona, dopo un breve esperienza nelle Fiamme Gialle. Non possono, insomma, permettersi di perdere nella “terra di Ripamonti- Del Verme‘. Si era parlato del coinvolgimento in lista dell’ing. Claudio Ricci che perse la sfida a Villanova col sindaco storico Pietro Balestra. L’ingegnere ex presidente dell’ordine provinciale, figura molto apprezzata per le sue capacità professionali.
All’orizzonte, dicevamo, c’è chi intravvede l’irruzione per ora in punta di piedi del prof. Franco Laureri che potrebbe contare sul sostegno dei Macheda, di fans nel mondo giovanile e scolastico, del comparto turistico commerciale. E’ grazie al Centro Studi Alberghiero che sarebbe nata l’idea e la proposta delle ‘Terme del Mare’, valorizzando con impianti ed attrezzature, le ‘saune marine’. E a Laureri, l’esperienza sul campo, la messa in pratica attraverso la strada del marketing. Da una parte, dunque, un’ infrastruttura capace di attrarre turismo nella ‘stagione morta’ con uno percorso innovativo e dall’altra promuovere Laigueglia, un tempo piccola regina e pioniera nella pedonalizzazione del centro storico, con azioni promozionali mirate. Bisogna aggiungere che dal dire al fare c’è di mezzo…. E nulla può indurre a ritenere che la candidatura Laureri sia una carta vincente, anche perchè si tratterebbe della terza lista. Sul progetto ‘mare’ negli anni si era impegnato Francesco Callegaris, commercialista, progetto che però fu poi affidato ad altri.
Laigueglia che ha raggiunto almeno la depurazione dei reflui fognari con il sistema di depurazione primaria ‘spinta’. In prospettiva il nuovo scarico definitivo di Capo Mele, prolungato a 600 m.l. e 50 metri di profondità, con diffusore e depuratore biologico sottomarino per il ciclo completo della depurazione anche per l’agognata Bandiera Blu. “In campo turistico – ricordava il sindaco Maglione – Laigueglia è stata rigenerata anche sull’impronta del turismo emozionale. Non solo outdoor con la mountain bike la sentieristica, anche con outdoor del mare, della scuola di nuoto, di vela, pesca, biosnorteling (ripopolamento ittico). E in prospettivo il Centro benessere sulla spiaggia comunale”.
L’ottimismo della ragione è sempre utile, forse bisognerebbe aggiungere l’ottimismo della competenza, meritocrazia ed onestà, assenza di conflitti di interesse, nella pubblica amministrazione, rigore ed equità, sensibilità verso le fasce deboli, opportunità di lavoro annuale per i giovani. Una buona pagella per amministrare uno dei Borghi più Belli d’Italia. E comunque è sempre attuale quel detto latino di Fedro: Regnare nolo, liber ut non sim mihi.
Luciano Corrado