Purtroppo, continua la miope programmazione volta a favorire la gomma su strade e autostrade: già negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, amministratori poco o punto lungimiranti facevano di tutto pur di avviare l’iter di spostamento a monte della ferrovia, al solo scopo di fomentare una speculazione edilizia senza senso, anzi, concedevano licenze edilizie quasi a bordo binario, confidando di levarsi di torno un sistema di trasporto utile, ma, nel loro pensiero, considerato un disturbo.
Negli anni Settanta dello stesso secolo, abbiamo assistito alla costruzione dell’autostrada numero 10, con la perdita di molte preziose sorgenti idriche, per la cui captazione le stesse Ditte che hanno realizzato l’autostrada erano ben disponibili, ma la loro offerta fu rifiutata ed il tutto fu vergognosamente cementato ed impermeabilizzato, dimenticando la dura lezione derivante dalla crisi idrica del 1970, con gravi danni anche alle apparecchiature, che si ritrovarono allacciate all’acqua salmastra.
Oggi, dopo un raddoppio ferroviario eseguito in maniera per nulla intelligente, a differenza di quello, a suo tempo realizzato nel Levante Ligure, ma anche, più vicino ai nostri giorni, nel 1977 tra Varazze e Finale Ligure Marina, si prosegue con questa scellerata politica, ben lontana dal servire i cittadini e si pensa addirittura ad una nuova autostrada tra Albenga e Predosa via Carcare. Evidentemente, molti ignorano l’esistenza di ben due linee di valico del Colle di Cadibona, una delle quali raddoppiabile senza colpo ferire e del proseguimento verso Acqui Terme ed Alessandria, dalle notevoli potenzialità e, naturalmente, suscettibile di migliorie, grazie alle quali sarebbe in grado di offrire una valida soluzione alle esigenze di mobilità tra la Liguria occidentale e la Val Padana.