Una scelta di campo coraggiosa, alla luce del sole e cravatta ‘targata’: Stop Bolkestein. Senatori e deputati leghisti liguri hanno messo in atto la prima ‘uscita pubblica’ romana sposando le ragioni che in origine erano solo e soprattutto del ‘clan’ Scajola: lo zio quando era parlamentare e ministro scriveva lettere in occasione delle elezioni, per assicurare l’impegno verso i Bagni Marini della Liguria. Ha proseguito con grande impegno, determinazione, coerenza, il nipote Marco nella veste di assessore regionale. Compatto sostegno del centro destra e un tiepido Pd ligure, peraltro in contrasto con la linea seguita dai governi Letta, Monti, Renzi, Gentiloni alle prese con le norme europee sulle concessioni demaniali che però, a detta dei balneari, penalizzerebbero gli imprenditori delle spiagge in concessione. Non sono più la gallina dalle uova d’oro ?
Il rischio, ripete il forte sindacato dei concessionari, è che una volta all’asta, gli stabilimenti balneari (chi non ricorda i bei tempi delle mazzette, negli anni dei rinnovi, al Ministero della Marina e Trasporti da cui dipendevano, tramite le Capitaneria di Porto) diventino un boccone facile di lestofanti internazionali, fondi di investimento e finanziarie. Ma se, come emerge dalle denunce dei redditi della categoria che con rare eccezione indicano un modesto reddito annuale tra i 16.400 euro e i 22.750 a chi interessano?. Sono dei poverelli ! In pratica è vero che lavorano solo 4 – 5 mesi, ma molti dipendenti pubblici e privati, tanti pensionati, denunciano (nella dichiarazione dei redditi) di più e proprio ieri il governo ha diffuso dati Istat. Testimoniano che l’83% dell’Irpef proviene da pensionati e chi è a busta paga. Controreplica: i Bagni Marini danno lavoro a migliaia di persone e da sempre investono nelle loro strutture. Non si arricchiscono come nei tempi d’oro. Anzi….
Certo viene da pensare che dopo il grande plebiscito leghista esteso ai paesi dell’entroterra devastato, sconvolto, in ginocchio, stato di crisi e disastro ambientale permanente, sempre in attesa della dichiarazione di Calamita naturale del governo di Roma (vedi articoli di Sartore….); se la prima sortita del pattuglione leghista ligure prenda a cuore la priorità delle priorità Bolkestein, non è il caso di scandalizzarsi. Bisogna essere ottimisti e fiduciosi, non farsi ‘nemici, scriveva a trucioli un gioielliere di Sanremo con seconda casa a Mendatica. Semmai, aggiungeva, bisogna farsi tanti amici tra chi conta ed ha potere.
Chi semina vento raccoglie tempesta ? Le divisioni di una comunità montana penalizzata più di ogni altra (alta Valle Arroscia) sono l’antidoto della forza che unisce popolazioni ? E i Comuni sui quali sono stati annunciati, due anni fa, interventi di rilancio per 6 – 7 milioni di euro. Che vogliono di più i cittadini ? Si dotino di pazienza e pensino a quel salmo evangelico che recita: ” Gli ultimi saranno i primi in paradiso….”. Non disturbare troppo i nuovi padroni del vapore! ?
Se Monesi delle case in montagna, della nuova seggiovia, dello scii e la Valle Arroscia hanno cantato il De Profundis, la Lega di Salvini premier non li abbandonerà. Un pezzo di pane per i ‘poveri’ non si nega a nessuno. Se è vero che quattro anni di renzismo hanno distrutto il partito, è pure vero che ci sono altri paesi dell’entroterra in emergenza. Si pensi al grido di dolore del sindaco galantuomo, ex pompiere, di Erli, Candido Carretto: “Sul territorio abbiamo oltre 70 frane ai danni della viabilità…”. Si pensi al mancato urlo degli agricoltori (o proprietari ), con centinaia di appezzamenti agricoli della fertile piana albenganese in abbandono, in preda alle sterpaglie. Ai danni alluvionali che per un balletto Stato – Regione e qualche negligenza dell’assessore regionale leghista, restano in stallo, mentre qualche azienda è fallita, immobili e terreni all’asta, aveva denunciato con un grido di dolore, inascoltato, il libraio, scrittore editore Gerry Delfino di Albenga.
Si pensi ai tanti floricoltori e di erbe aromatiche, penalizzati dall’embargo (non dichiarato) della Gran Bretagna dell’Brexit, forte di essere ormai ‘quasi indipendente’ dal Mercato Comune Europeo. Si pensi all’olio extra vergine e ai prodotti dell’enogastronomia colpiti dai dazi imposti dal presidente Trump. Si pensi a quella cena, a Imperia, per festeggiare a tamburo battente la vittoria del nuovo presidente miliardario degli Stati Uniti, con la presenza di esponenti politici, imprenditori, primari, medici, l’editore di Imperia TV, beniamina di imperiesi e delle loro bellissime vallate. Con i media liguri e italiani che titolavano “I trampisti ponentini festeggiano...”. E ora con i dazi sono a rischio esportatori e molti milioni di euro nel solo ponente ligure, terra della taggiasca Dop.
Si pensi alla lunga crisi che ha distrutto gran parte del tessuto alberghiero del ponente ligure, costato pure la perdita di 5-6 mila posti di lavoro e senza che ci siano prospettive del ritorno all’investimento privato in nuovi alberghi. Al silenzio dei sindacati sul tema. Chi può – con qualche eccezione – cerca di vendere, soprattutto se lo stabile è in affitto. Si vuole monetizzare con la trasformazione in alloggi, e il senatore, già agente immobiliare ad Alassio, residente a Garlenda, conosce benissimo il mercato, dove sta andando il turismo alberghiero tradizionale, la stagione di lavoro. Almeno, pare di capire, teniamo duro e teniamoci ben stretta la sorte dei Bagni Marini, la più unita lobby ligure e italiana, escluse manco a dirlo le logge e ciò che è rimasto dei poteri più o meno forti. Se esistono ancora. (l.c.)
IL SENATORE RIPAMONTI IN AULA CON LA CRAVATTA “STOP BOLKESTEIN”
“Un gesto simbolico per esprimere vicinanza alla categoria dei balneari”
Comunicato stampa – “Stop Bolkestein”. Recita così la particolare cravatta realizzata ad hoc e indossata oggi dal Senatore ligure della Lega Paolo Ripamonti durante i lavori nell’aula di Palazzo Madama. “Il mio è un gesto simbolico per esprimere vicinanza e solidarietà alla categoria dei balneari, da lungo tempo impegnati nella loro battaglia contro una direttiva europea che li penalizza e che mette in serio pericolo aziende e posti di lavoro in un’economia fondamentale per l’Italia e in particolare per la mia terra, la Liguria”, spiega il Senatore. “Ho fatto realizzare apposta questa cravatta e l’ho indossata oggi con grande orgoglio, da ligure e da savonese originario di Laigueglia, territori noti per il forte legame con il mare e con la spiaggia. Questo è uno degli impegni che avevo preso durante la campagna elettorale, che potrà prendere il via auspicando che ci sia presto un governo con la Lega protagonista. È stata una partita molto difficile e lo sarà ancora, da giocare su più fronti, in Italia e in Europa: con questo gesto, ho voluto lanciare un messaggio chiaro a tutti, dentro e fuori dall’aula, a cominciare dai balneari liguri e italiani: su questo argomento, qui in Parlamento, avete un alleato in più”, conclude il Senatore Paolo Ripamonti.
PAOLO RIPAMONTI SI INSEDIA AL SENATO DELLA REPUBBLICA:
Esordio in Parlamento per il neo Senatore, eletto nel collegio uninominale Liguria 01 per il centrodestra
SARA FOSCOLO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
“Una grande emozione”. Così ha dichiarato l’on. Sara Foscolo, neo deputata della Lega, eletta per il centrodestra nel collegio uninominale Liguria 02, oggi in occasione del primo giorno di lavoro alla Camera dei Deputati.