Al Sindaco di Savona, al Prefetto di Savona, all Questore di Savona,al Comandate della Polizia Urbana di Savona. A partire dal 1991 l’Unione Europea ha emanato una serie di direttive finalizzate a ridurre l’inquinamento ambientale prodotto dai veicoli: sono le cosiddette Euro 1-2-3-4-5 a cui si associa la sigla Euro 0 per i veicoli più inquinanti, immatricolati prima del dicembre 1992.
– Euro 0: rientrano in questa categoria tutti i veicoli a benzina senza catalizzatore e quelli “non ecodiesel”. Si tratta per lo più di mezzi immatricolati prima del 31/12/1992, data dopo la quale è diventata obbligatoria l’omologazione alla classe Euro 1.
Poiché altamente inquinanti, in molte città non possono circolare anche a prescindere dai blocchi del traffico (tranne che per alcune eccezioni come ad esempio le auto d’epoca);
– Euro 1: la normativa è in vigore dal 1993 e ha obbligato a montare sui nuovi veicoli la marmitta catalitica e a usare l’alimentazione a iniezione nei motori a benzina;
– Euro 3: la normativa è in vigore dal 2001 e ha imposto l’adozione di un sistema chiamato Eobd, per tenere sotto controllo il sistema antinquinamento;
– Euro 6: in vigore dall’1 settembre 2014 per le omologazioni di nuovi modelli, mentre è obbligatoria dall’1 settembre 2015 per tutte le vetture di nuova immatricolazione.
Rientrano nella normativa Euro 6 anche i motori ibridi a energia elettrica oppure con motore completamente elettrico.
Da Euro 1 ad Euro 6 osserviamo una riduzione di circa 6 volte per la HC+NOX e 28 volte di riduzione per il particolato.
Da Euro 3 ad Euro 6 osserviamo una riduzione di circa 3 volte per la HC+NOX e 10 volte di riduzione per il particolato.
Dal 2001, anno di introduzione dell’Euro 3, sono passati ben 16 anni, e permangono ancora in circolazione molti veicoli Euro 0,1,2, e questi veicoli hanno incredibilmente regole “di favore” per la revisione: vi sarà ben capitato di vedere vetusti camion e furgoni che fumano copiosamente.
E’ di questi giorni la notizia che il 15% dei veicoli in Liguria non ha effettuato le revisione periodica! Incredibile!
Veramente incredibile! Con l’attuale tecnologia è facilissimo puntare una telecamera sulla targa di un’auto e leggerne la targa. Questa tecnologia è usata ad esempio in ingresso ed uscita in autostrada e dai dispositivi di controllo velocità. “Roba vecchia”! Ed allora perchè non usarla da parte della polizia o da parte dei vigili urbani per “controllare” tutte le auto in transito?
Sinceramente io mi sento “inutilmente vessato”, avendo auto euro 6, e sentir dire che “molti”, oltre ad inquinare molto di più, neppure fanno le revisioni periodiche. Oltre all’inquinamento c’è un fattore di sicurezza: freni, ammortizzatori, luci.
Gli ammortizzatori sono spesso trascurati, si controllano solo le gomme. Ma gomme “vecchie” oltre i tre anni non garantiscono le migliori prestazioni, ammortizzatori scarichi consentono all’auto oscillazioni in frenata, tipo pompaggio, che può portare al ribaltamento dell’auto stessa. La cura dell’auto è essenziale, ed il “controllo” ufficiale è un certo livello di garanzia.
Parallelamente alle normative sull’inquinamento, dal 1992 ad oggi, sono stati fatti grossi passi avanti sulla sicurezza delle auto per la protezione degli occupanti in caso di incidenti e dei pedoni eventualmente investiti.
E’ evidente che veicoli più nuovi offrono maggiori garanzie sia verso l’ambiente che verso l’uomo. Ma l’Italia è molto indietro nel programma di aggiornamento del parco circolante.
Il parco veicoli italiani è il peggiore d’Europa, su 36 milioni di vetture circolanti: 14 milioni hanno tra i 10 ed i 20 anni, e ben 5 milioni hanno oltre 20 anni.
Ben 14 milioni di auto sono altamente inquinanti: 10 milioni di auto sono sotto l’Euro 3 (27,7%), 4 milioni non hanno catalizzatore (11,1%).
14 milioni è quasi la metà del totale del parco circolante che è di 36 milioni!
Se aggiungiamo che il parco circolante italiano di autocarri pesanti (peso totale a terra di 16 tonnellate ed oltre) ha un’età media di 16 anni, e che quello degli autocarri medi (e cioè da 3,5 a 16 tonnellate di PTT) hanno un’età media di 19 anni, ci si accorge che i mezzi immatricolati negli ultimi 10 anni hanno veramente “cattiva vita” nel cercare di “bonificare” il comportamento medio della flotta circolante.
Importantissimo poi il confronto dei km percorsi. I mezzi pesanti ne percorrono molti molti di più delle vetture!
consumo medio
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nota
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km percorsi in un anno
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litri consumati all’anno
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rapporto di consumo rispetto ad un’auto
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autobus urbano
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3 km/litro
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900 km per mezzo/settimana
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46.800 km/anno
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15.600 litri
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20,9
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TIR
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3 km/litro
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non meno di —>
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100.000 km/anno
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33.333 litri
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44,6
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auto
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15 km/litro
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media globale 4ruote
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11.200 km/anno
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747 litri
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1
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Dalla tabella si nota come un autobus urbano consumi 20,9 volte più di una vettura all’anno, e come un TIR ben 44,6 volte in più.
Nel 2016 il parco autocarri circolante (fonte ACI) era di 4.016.380, è facile quindi fare il conto che gli autocarri da soli consumano circa 5 volte di più delle auto! …..con conseguente inquinamento 5x!
Stesso discorso per gli autobus urbani!
Invece che pensare tanto all’auto elettrica sarebbe bene pensare al bus elettrico: meno inquinamento nel cuore delle città!
Paolo Forzano