Alassio dove per la Camera ha votato il 70%, alle comunali dovrebbe aumentare al 75- 77. Dove il Movimento di Grillo che non avrà nè una lista, nè rappresentanti è il primo partito con 1526 voti, seguito dalla Lega con 1363 (23, 2%), al terzo posto Forza Italia – Berlusconi con 1141 (19,06), il Pd distanziato a 872 (14,8), Meloni Fratelli d’Italia 287. Si legge nel sito di Meetup Alassio Beppe Grillo con 43 membri: “La città del futuro, è quella che rende il cittadino felice di viverci. Il Meetup Beppe Grillo di Alassio esiste da 4 anni, ed è formato da un gruppo di cittadini che amano il loro paese, e mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per Alassio. Se anche tu sei stufo della politica partitica, dei partiti e dei politici, solo interessati ad entrare in comune per poter pensare meglio a sé stessi, e vuoi qualcosa di diverso, qualcosa di più, e condividi le idee del Movimento 5 Stelle, della Carta di Firenze e del Non statuto, unisciti a noi. Solo idee, solo persone. Perché insieme si può”. Organizzatore Paolo G. artigiano elettricista.
La coalizione di centro destra al 49%, il centro sinistra al 19,3. Dunque potrebbe essere una passeggiata per Melgrati spuntarla con una larga coalizione e solo uno vasto schieramento di centro sinistra, con il sostegno indiretto dei grillini, darebbe del filo da torcere anche a Melgrati, soprattutto se si presentasse lo schieramento di Canepa con i suoi (si sussurra di un avvicinamento famigliare con la macchina da voti Monica Zioni), ovvero il modello Toti. Al presidente della Regione Liguria alcuni editorialisti hanno persino attribuito il disegno di un grande partito che unisca, in futuro, tutta la destra ed il centro, Lega Nord inclusa. Chi ha ascoltato, nel dopo voto, il pensiero di Toti e Rixi asserisce che non permetteranno una spaccatura proprio nella perla del turismo ponentino. Vale a dire su Alassio non si deve rischiare. Melgrati, a sua volta, pare deciso a presentare uno schieramento ‘rinnovato’ dove di ‘vecchi’ ci sarebbero solo Galtieri ed Invernizzi, e forse un paio di altri esponenti, tra cui l’avvocato-mastino e anti Canepa, Massimo Parodi.
Altra bugna in vista sarebbe l’appalto della Affissioni scaduto da tempo, con la Cibra di Torino, con alcuni interrogativi non secondari. La ditta incassa, i cittadini pagano, il Comune riceve la sua parte ? In toto ? C’è un arretrato ? C’è inoltre in piedi la vertenza dei parcheggi blu. Contratto scaduto nell’aprile 2016. Ci sarebbe forte tensioni anche a livello di funzionari al vertice. I cui pareri (Gandino) pare non siano stati tenuti in considerazione dalla giunta. C’è in piedi la grana del Cda della Sca. Insomma una polveriera ed è difficile immaginare che in queste condizioni il sindaco possa dormire tra due guanciali.
ANGELO GALTIERI COMMENTA LA SENTENZA CHE RIGUARDA IL GEOMETRA TEZEL
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